Biblioteca Medicea Laurenziana: differenze tra le versioni

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La '''Biblioteca Medicea Laurenziana''', anticamente chiamata '''Libreria Laurenziana''', è una delle principali raccolte di [[Manoscritto|manoscritti]] al mondo, nonché un importante complesso architettonico di [[Firenze]], disegnato da [[Michelangelo Buonarroti]] tra il [[1519]] e il [[1534]].
 
Essa custodisce 68.405 volumi a stampa, 406 [[incunaboli]], 4.058 [[cinquecentine]] e, soprattutto, 11.044 pregiatissimi [[manoscritti]]<ref>[http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/BIBLIOTECHE%20SITO/BIBLIOTECHE%202006/BIBL_TAVOLA2_2006.pdf Ministero dei Beni e delle Attività culturali - Ufficio Statistica]</ref>, nonché la maggiore collezione italiana di [[papiri]] [[Antico Egitto|egizi]]. Oggi nella biblioteca è conservata la più completa raccolta di opere di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], la raccolta è stata realizzata appena 18 anni dopo la [[caduta dell'[[imperoImpero romano d'Occidente]]. Vi si accede dai chiostri della [[Basilica di San Lorenzo (Firenze)|basilica di San Lorenzo]] a [[Firenze]], da cui il nome ''Laurenziana''. ''Medicea'' deriva invece dal fatto di essere nata dalle collezioni librarie di membri della famiglia [[Medici]].
 
== Architettura ==
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L'[[intonaco]] bianco fa risaltare il grigio delle doppie colonne, dei [[timpano (architettura)|timpani]] triangolari e delle cornici di pietra serena, riproponendo un accostamento tipico dell'architettura fiorentina fin da [[Brunelleschi]]. L'ambiente forse è stato concepito come un preludio oscuro alla luce della Sala di lettura e sulla sua interpretazione sono state spese molte ipotesi, così come sulle nicchie apparentemente destinate ad accogliere sculture, ma rimaste vuote.
 
Nel carattere volutamente contraddittorio, fortemente plastico e dinamico degli elementi architettonici del vestibolo, è stato visto uno degli elementi fondanti dell'[[architettura manierista|architettura ]] <nowiki/>romana
 
=== Lo scalone ===
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* ''Fondo Mediceo'' (''plutei''): 3.000 manoscritti circa inventariati nel [[1589]]; di questi almeno 63 sono stati individuati come appartenuti a [[Cosimo il Vecchio]]; alla sua morte i figli e i nipoti (fra i quali [[Lorenzo il Magnifico]]) incrementarono costantemente le raccolte, con un particolare sforzo nel completare le lacune e rendere esauriente la gamma di argomenti trattati. Il figlio di Lorenzo, Giovanni, salito al soglio pontificio con il nome di [[Leone X]], recuperò la biblioteca familiare confiscata al momento della cacciata e la portò a Roma nel palazzo di famiglia (oggi [[Palazzo Madama (Roma)|Palazzo Madama]]). Sotto il pontificato del cugino Giulio ([[papa Clemente VII]] [[1523]]-[[1534]]) la raccolta tornò a Firenze e fu iniziata la fabbrica della Biblioteca. Nel frattempo si erano aggiunti al nucleo originario le biblioteche umanistiche di [[Francesco Sassetti]] e [[Francesco Filelfo]], i codici dedicati a [[Leone X]] e quelli da lui acquistati a [[Roma]], nonché alcuni manoscritti, acquistati dalla Biblioteca del convento domenicano di [[Museo Nazionale di San Marco|San Marco]].
* ''Mediceo Palatino'': [[Anna Maria Luisa de' Medici]], ultima discendente della famiglia, chiamata anche ''Elettrice Palatina'', trasferì alla nuova dinastia regnante degli Asburgo-Lorena le grandi raccolte artistiche a patto che esse fossero conservate nella capitale con una funzione che oggi definiremmo pubblica. Alla Laurenziana pervenne così il patrimonio della Biblioteca Palatina di [[Palazzo Pitti]], che comprendeva molti volumi frutto delle acquisizioni di quel periodo, come la biblioteca del castello di [[Lunéville]], ad opera del primo granduca Lorena [[Francesco I di Lorena|Francesco Stefano]]; nello stesso fondo sono presenti i manoscritti dalla [[Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze|Magliabechiana]], dalla ridivisione operata dal [[granduca Pietro Leopoldo]] (che mandò all'altra biblioteca invece le edizioni a stampa della Laurenziana).
* ''Raccolte private ed ecclesiastiche'': frutto delle soppressioni degli ordini canonici operate sul finire del Settecento (la biblioteca di [[basilica di Santa Croce|Santa Croce]], [[1767]]; manoscritti della biblioteca del [[Palazzo del Capitolo dei Canonici]] di [[Santa Maria del Fiore]], chiamati ''Edili'', [[1778]]; 6 manoscritti dei [[Canonici Regolari del Santissimo Salvatore Lateranense|Canonici Regolari Lateranensi]] di [[Fiesole]], [[1778]]; da altre abbazie nel territorio toscano provennero altri codici e la biblioteca che un tempo era nella [[Villa Medicea di Cafaggiolo]], con le carte del [[Concilio di Ferrara-Firenze|Concilio fiorentino]] del [[1439]] e le celeberrime Pandette di [[Giustiniano]]). Da vendite di famiglie in declino economico pervennero la biblioteca della famiglia Gaddi, ricca di più di mille manoscritti ([[1775]]), e la libreria del senatore Carlo Strozzi ([[1785]]).
* ''Orientali'': numerosi manoscritti in [[lingua ebraica|ebraico]], [[lingua persiana|persiano]], [[lingua araba|arabo]], [[lingua turca|turco]], [[lingua siriaca|siriaco]] e [[lingua copta|copto]], contenenti grammatiche, lessici, testi scritturali, nonché opere di natura scientifica e filosofica, tutti raccolti dal [[Ferdinando I de' Medici|cardinale Ferdinando dei Medici]] in seguito ad un progetto per sostenere la predicazione del [[cattolicesimo]] tra i [[Islam|musulmani]] e la confutazione delle fedi cristiane di [[chiesa bizantina|rito orientale]] (pervenuta a Firenze nel [[1684]]).
* ''Conventi Soppressi'': frutto delle soppressioni napoleoniche del [[1808]], 631 manoscritti [[lingua greca antica|greci]], [[lingua latina|latini]], orientali, miniati e membranacei provenienti, tra le altre, dalle biblioteche della [[Badia Fiorentina]], di [[chiesa di Santa Maria Novella|Santa Maria Novella]], di [[Chiesa di Santa Maria degli Angeli (Firenze)|Santa Maria degli Angeli]], della [[chiesa di Santissima Annunziata|Santissima Annunziata]], di [[Basilica di Santo Spirito|Santo Spirito]], [[chiesa di Santa Maria del Carmine (Firenze)|Santa Maria del Carmine]], [[chiesa di Ognissanti (Firenze)|Ognissanti]] e [[Vallombrosa]].
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* ''Alfieri'': 39 manoscritti, in parte autografi di [[Vittorio Alfieri]], e altre opere a stampa con carte e documenti, pervenute nel [[1824]] su lascito degli eredi della collezione, una nobile famiglia di [[Montpellier]] in Francia.
* ''D<nowiki>'</nowiki>Elci'': 1.213 esemplari di edizioni principi di autori classici greci e latini nonché di edizioni aldine cosiddette ''dell'ancora secca'', pervenne nel [[1841]] (nonostante il lascito di [[Angelo Maria d'Elci]] del [[1818]]) dopo essere stata a [[Vienna]]; per questo fondo fu costruita, con un progetto che si protrasse a lungo nel tempo la Sala che ne porta il nome.
* ''Ashburnham'': 2.000 manoscritti circa appartenuti a Lord Bertram, quarto conte di [[Ashburnham]], e comprati dal governo italiano per la Laurenziana nel [[1884]]; si tratta di una raccolta preziosissima di codici medievali e rinascimentali, spesso di origine italiana tra i quali si contano molti esemplari sottratti a suo tempo illegalmente da biblioteche italiane e straniere da parte di [[Guglielmo Libri]].
* ''Alfieri di Sostegno'': collezione di edizioni [[elzeviro|elzeviriane]] (1.278 esemplari) raccolte dal marchese Cesare Alfieri di Sostegno (parente collaterale di [[Vittorio Alfieri]]) e donate nel [[1920]] dai discendenti; sono preziosamente rilegate e su ciascuna è impresso lo stemma e il motto del marchese.
 
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* Franca Arduini, ''Biblioteca Medicea Laurenziana: come un'istituzione antica ha progettato il suo futuro'', in "Biblioteche oggi", vol. XXVIII, n. 5, giugno 2010, pp. 3-10.
* Marta Alvarez Gonzáles, ''Michelangelo'', Mondadori Arte, Milano 2007. ISBN 978-88-370-6434-1
* Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, ''I tempi dell'arte'', volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-7212-0
 
== Voci correlate ==