Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia: differenze tra le versioni

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La questione religiosa e le drastiche riforme imposte d'autorità dall'[[Assemblea Nazionale Costituente|Assemblea]] aggravarono il malcontento di una larga parte dei [[francesi]]. Agli inizi del [[1790]] nel sud della [[Francia]] scoppiarono delle discordie tra [[cattolici]] e [[protestanti]], mentre la questione del giuramento degenerò presto in scontro violento nell'[[Ovest]], in [[Vandea]] e [[Bretagna]], regioni fortemente cattoliche e leali al [[re]], dove il [[clero]], sostenuto dalla popolazione, si era in gran maggioranza schierato su posizioni "refrattarie".
Nel frattempo, gli Stati europei rimasero per lo più indifferenti alla situazione francese, mentre in alcuni casi si verificarono perfino delle tiepide adesioni. Tuttavia in [[Regno di Gran Bretagna|Gran Bretagna]], il 9 febbraio [[1790]], durante il discorso sul bilancio preventivo militare (''Speech on the Army Estimates Bill'') alla [[Camera dei Comuni (Regno Unito)|Camera dei Comuni]], lo [[statista]] e [[filosofo]] anglo-irlandese [[Edmund Burke]] manifestò per primo pubblicamente la propria riprovazione per i fatti che si stavano verificando in [[Francia]].<ref name="Burke_Fusano">[http://www.filosofico.net/burke.htm ''Edmund Burke'', (a cura di) D. Fusaro].</ref>
Durissima fu la replica di Burke alle parole di [[Charles James Fox]], inneggianti agli avvenimenti francesi e alle delibere dell'[[Assemblea Nazionale Costituente|Assemblea Nazionale]].<ref name="National_Review">Conor Cruise O'Brien. ''A vedicationvendication of Edmund Burke'' (articolo su "National Review", 17 dicembre 1990).</ref>
{{citazione|[...] se i miei amici davvero ardissero approvare tali eventi ed azioni [i tumulti parigini e le delibere dell'Assemblea Nazionale] (ma io sono lontano, molto lontano dal crederlo), sarei obbligato ad abbandonare quegli stessi amici e ad unirmi ai miei peggiori nemici per oppormi con ogni mia forza sia ai mezzi che ai fini di quelle azioni e resistere a tutte le violenze perpetrate da questo nuovo spirito d'innovazione, così distante da ogni principio di vera e sana riforma: uno spirito ben adatto a sovvertire gli Stati, ma perfettamente incapace di migliorarli.<ref name="National_Review"/>|[[Edmund Burke]]}}
Il 6 maggio dello stesso anno, altrettanto risoluta fu un'altra replica a Fox, che aveva celebrato la nuova costituzione francese definendola come «il più stupendo e glorioso monumento alla Libertà che sia mai stato eretto sulle fondamenta dei diritti dell'uomo».<ref name="National_Review"/>