Giulio Iacchetti: differenze tra le versioni
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Versione delle 15:17, 2 apr 2015
Biografia
Iacchetti si occupa di industrial design a partire dal 1992[1].
Assieme a Matteo Ragni, nel 2000 progetta la posata Moscardino per Pandora Design, che viene insignita del Premio Compasso d'oro[2] ed entra nella collezione del MoMA di New York[1].
Per Sambonet progetta le posate Duetto (2003) ed Elba (2015)[3]. Per Alessi sviluppa il tagliacarte Uselen (2011)[2] e la collezione vino Noè (2014)[4]. Cura inoltre la direzione artistica di aziende quali iB rubinetterie, ceramica Globo e il Coccio Design[1].
Per il progetto Eureka Coop, realizzato per Coop Italia, nel 2009 riceve il Premio dei Premi per l’innovazione conferitogli dal Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano[2].
Nel 2009 la Triennale di Milano gli dedica la mostra Giulio Iachetti - Oggetti disobbedienti[5], mentre nel 2011 cura la mostra Cruciale per il Museo Diocesano di Milano[1].
Riconoscimenti
- Premio Compasso d'oro per Moscardino di Pandora Design (2001)[2] e Sfera di Montini (2014)[1]
- Premio dei Premi per l’innovazione per il progetto Eureka Coop (2009)[1]
Note
- ^ a b c d e f Cruciale. 20 croci di Giulio Iacchetti, su abitare.it, Abitare, 6 aprile 2011. URL consultato il 2 aprile 2015.
- ^ a b c d Valentina Galleri, Giulio Iacchetti: «Così ho fatto Uselen», su design.repubblica.it, la Repubblica, 2 febbraio 2011. URL consultato il 2 aprile 2015.
- ^ Homi: anteprima delle novità della casa, su cucina.corriere.it, Corriere della Sera, 16 gennaio 2015. URL consultato il 2 aprile 2015.
- ^ Giulio Iacchetti: Noè, su domusweb.it, Domus, 22 gennaio 2014. URL consultato il 2 aprile 2015.
- ^ Francesca Picchi, Giulio Iachetti - Oggetti disobbedienti, su triennale.org, Triennale di Milano, maggio 2009. URL consultato il 2 aprile 2015.