Il sepolto vivo: differenze tra le versioni

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Sei anni dopo gli eventi narrati in ''[[Il talento di mister Ripley (romanzo)|Il talento di mister Ripley]]'', Tom Ripley, ormai trentenne, vive una vita agiata, grazie alla rendita ereditata da Dickie Greenleaf ed ad occasionali collaborazioni con un contrabbandiere internazionale (Reeves Minot), abitando in una grande villa, “Belle Ombre”, nella campagna francese. Vive in compagnia della moglie francese, Héloïse Plisson, che però in quel periodo è in vacanza in [[Grecia]].
 
Segretamente dalla moglie egli è socio occulto di una casa d’arte londinese, la “Derwatt Ltd.”, proprietaria di una galleria, la “Buckmaster”, che produce e commercializza falsi quadri di un misterioso pittore, Philip Derwatt, conosciuto semplicemente come Derwatt. In realtà Derwatt è morto suicida alcuni anni prima, proprio quando iniziava ad essere conosciuto e quotato sui mercati artistici, ma la notizia è stata tenuta nascosta, su suggerimento di Ripley, dai due proprietari della galleria, Ed Banbury e Jeff Constant, i quali utilizzando un bravo pittore, Bernard Tufts, hanno continuato a produrre falsi quadri di Derwatt, facendo credere che egli vivesse, in volontario esilio e sotto falso nome, in un paesino del [[Messico]]. Il fascino del pittore misterioso e la bravura di Bernard hanno fatto sì che le quotazioni di Derwatt crescessero e l’azienda prosperasse. Tutto andrebbe a gonfie vele, non fosse che Bernard Tufts, che adorava Derwatt come un idolo, è afflitto dal senso di colpa per averne falsificato l'opera. La situazione si complica quando un collezionista americano, Thomas Murchison, comunica loro i dubbi (esatti) sul fatto che un quadro di Derwatt, in suo possesso, sia un falso e che intende farlo visionare da un perito, e perciò intende recarsi a Londra.
 
Preoccupato che tutto il castello di menzogne creato, coi guadagni connessi, possa crollare, Ripley decide di utilizzare il suo talento nell’assumere altre personalità, andando a [[Londra]] ed impersonando Derwatt, che per una volta avrebbe deciso di abbandonare il suo isolamento, incontrare Murchison per convincerlo che il suo quadro è originale. Ripley/Derwatt non riesce a convincere Murchison, tantopiù che quest’ultimo viene avvicinato da Bernard che, con fare misterioso, lo consiglia di non acquistare altri Derwatt, quindi Ripley, ripresi I suoi panni, riesce ad invitare Murchison a Belle Ombre per fargli vedere i suoi Derwatt, e per cercare di distoglierlo dal rivelare i suoi dubbi al perito della [[Tate Gallery]] ed alla polizia.