La struttura delle rivoluzioni scientifiche: differenze tra le versioni

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La dinamica descritta da Kuhn è stata profondamente criticata da altri epistemologi, e in particolare da [[Karl Popper]]. Popper ha sostenuto che quella che Kuhn chiama "scienza normale" è il frutto di un pericoloso dogmatismo che deve essere sradicato dal pensiero scientifico. La scienza normale, ammesso che rappresenti ciò che gli scienziati realmente fanno nella pratica, è secondo Popper l'antitesi di quel che essi dovrebbero fare per raggiungere i propri obiettivi. "Rivoluzione permanente" è il motto popperiano in ambito epistemologico: ogni scienziato dovrebbe sempre sforzarsi di mettere in crisi le concezioni accettate, tentando di falsificarle e poi migliorarle, in un avvicinamento asintotico alla verità. Dal canto suo Kuhn ribatte che l'idea stessa di "rivoluzione permanente" è ossimorica: solo l'esistenza di una scienza normale, ovvero tesa alla conservazione e all'articolazione del paradigma, può mettere in luce quelle anomalie che mettono in crisi il paradigma consentendo la sua [[evoluzione]] verso un nuovo sistema di modelli.
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