Pietro Nachini: differenze tra le versioni
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Venne alla luce a Bulić, un piccolo villaggio dell'entroterra [[Dalmazia|dalmata]] tra [[Zara]] e [[Sebenico]], da Juraj (Giorgio) e Doroteja (Dorotea). Non si conosce la precisa data di nascita, ma si conserva l'atto di battesimo datato 21 febbraio [[1694]]. La famiglia si fregiava del titolo comitale, concesso ai suoi antenati dalla [[Repubblica di Venezia]] per meriti militari<ref name=dbi/>.
Indirizzato alla carriera ecclesiastica, il 4 novembre [[1712]] entrò nel convento francescano di San Lorenzo a [[Sebenico]] e pronunciò i voti il 1
|nome = Pietro Nacchini
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Grazie alla sua attività e maestria nella lavorazione riuscì a diventare nella sua epoca il principale costruttore d'organi a [[Venezia]], in [[Istria]] e in [[Dalmazia]] e nei territori circostanti. Nel [[1729]] per un breve periodo collaborò anche con altri organari veneziani, Pierantoni e [[Giacinto Pescetti]], padre del compositore [[Giovanni Battista Pescetti]].
== Attività ==
Nacchini costruì circa 500 organi. Tra i suoi allievi si ricordano [[Francesco Dacci]], [[Gaetano Callido]], generalmente considerato il suo erede nell'arte organaria, e [[Franz Xaver Chrismann]], il quale unì le caratteristiche dell'organo italiano di Nachini con un nuovo e particolare tipo d'organo austriaco.
=== Caratteristiche ===
Nacchini fu il fondatore della cosiddetta scuola organaria veneta del Settecento, la quale trovò successivamente in Callido il maggior esponente. Egli abbandonò nella pratica organaria l'empirismo usuale fino a quel momento e decise di applicare a tale arte le leggi della matematica, dell'acustica e della meccanica, scienze che aveva avuto modo di apprendere durante i suoi anni di studio giovanili. Apportò diverse innovazioni, come la semplificazione del sistema meccanico di trasmissione, e introdusse nei suoi strumenti il ''tiratutti a manovella'', una manopola che serve a inserire contemporaneamente tutti i registri, sicuramente una delle sue più celebri invenzioni. Inoltre nella scuola del Nachini venne stilizzato l'organo barocco gaspariniano (ossia della scuola di [[Eugenio Gasparini]]), modello precedentemente in voga in terra veneta, e vennero contemporaneamente recuperati i canoni dell'organo rinascimentale classico.
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| // || Chiesa di Sant'Ignazio ([[Gorizia]]) || 1747 || restaurato agli inizi del XIX secolo da De Corte || distrutto durante la Prima Guerra Mondiale
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| 133 || [[Chiesa di San Giovanni Elemosinario]] ([[Venezia]]) || 1749 || ||
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| 249 || Chiesa di S. Maria delle Benedettine, [[Zara]] (Zadar) in Dalmazia
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| 277 || [[Basilica di San Pietro di Castello]] ([[Venezia]]) || 1754 || restaurato nel 1970-82 ||
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== Note ==
<references/>
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