Leone IV il Cazaro: differenze tra le versioni

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La sua politica moderata sembra essere dovuta all'influenza della moglie [[Irene (imperatrice)|Irene]], sposata nel [[768]], che era iconodula e quindi contraria all'iconoclastia.<ref name=Ostr160/> Nominò come coimperatore e successore il figlio Costantino il 24 aprile 776, dopo aver obbligato senato, esercito e ceti cittadini a giurare lealtà al figlio.<ref name=Ostr160/><ref name=Teo6268/> Secondo Teofane, ciò avvenne su insistenze dell'esercito, che avrebbero insistito parecchio per spingerlo a incoronare come coimperatore il figlio; si dice che Leone avesse obiettato sul rischio che in caso di rivolta dell'esercito con conseguente nomina di un usurpatore, lo stesso esercito avrebbe potuto uccidergli il figlio, ma l'esercito rispose giurando che non avrebbero accettato altro imperatore al di fuori di suo figlio; anche il popolo insistette parecchio, così, il Venerdì Santo del 776, «''tutto il popolo, ovvero quelli dei themata [l'esercito], i membri del senato, i tagmata della città, e tutti gli artigiani, giurarono sulla... Croce che non avrebbero accettato altro imperatore al di fuori di Leone e Costantino e tutti i suoi discendenti...''»;<ref name=Teo6268/> rassicurato, il giorno dopo Leone, dopo aver nominato suo fratello Eudocimo ''nobilissimus'', procedette con i fratelli e il figlioletto alla Santa Chiesa dove annunciò alla folla riunitasi nella Chiesa che avrebbe acconsentito alle loro richieste;<ref name=Teo6268/> e il giorno dopo (24 aprile) all'ippodromo Costantino fu incoronato dal padre di fronte al patriarca e alla folla.<ref name=Teo6268/> I suoi fratelli erano però delusi per l'incoronazione del nipote perché ambivano essi stessi alla corona imperiale: e il mese dopo, nel maggio 776, fu scoperta dall'Imperatore una congiura ordita dal Cesare Niceforo, uno dei suoi fratelli, nel tentativo di impadronirsi del potere;<ref name=Teo6268/> i congiurati vennero puniti con la tonsura e con l'esilio a Cherson.<ref name=Teo6268/>
 
Nel 780 tuttavia riavviò le persecuzioni contro gli iconoclasti, anche se rispetto a quelle del padre fu una persecuzione moderata.<ref name=Ostr160/><ref name=Teo6270/> Nello stesso anno scoprì che alcuni suoi funzionari avevano procurato delle icone alla moglie iconodula Irene e reagì con ira destituendo i funzionari rei di tale atto e smettendo di dormire nello stesso letto della moglie.<ref>Cedreno, II,19-20: «...[Leone IV] scoprì sotto il guanciale di sua moglie Irene due icone... Condotta un'indagine, scoprì che [alcuni funzionari di palazzo] gliele avevano portate. Li sottopose a torture e punizioni. Quanto a Irene, la rimproverò severamente... e non volle più avere relazioni coniugali con ella.»</ref> Morì apparentemente per un malore l'8 settembre [[780]], mentre provava una corona che originariamente era custodita in Santa Sofia;<ref name=Teo6270/> probabilmente era stato avvelenato dalla moglie Irene e dagli altri iconoduli.

Gli succedette il figlio [[Costantino VI|Costantino]], di soli 9 anni, e, data la sua tenera età, il trono di Bisanzio passò sotto la reggenza di [[Irene (imperatrice)|Irene]].
 
== Famiglia ==