Titolo cardinalizio: differenze tra le versioni

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[[Papa Paolo VI]], con il motu proprio ''Ad purpuratorum Patrum Collegium'', pubblicato l'11 febbraio [[1965]], stabilì che i [[Patriarca (cristianesimo)|patriarchi]] di rito orientale assunti nel Sacro collegio dei cardinali non appartengono al clero di Roma e, pertanto, non può essere assegnato loro alcun titolo o diaconia. I patriarchi cardinali appartengono all'ordine di vescovi cardinali e, nella gerarchia, si situano immediatamente dopo di loro. Mantengono la loro sede patriarcale e non viene assegnata loro alcuna sede suburbicaria.
 
Al momento della pubblicazione del motu proprio il cardinale [[Ignace Gabriel I Tappouni]], [[Patriarcato di Antiochia dei Siri|patriarca di Antiochia dei Siri]], che era stato creato cardinale presbitero da [[papa Pio XI]] nel [[concistoro]] del 16 dicembre [[1935]], rinunciò al titolo dei [[Santi XII Apostoli (titolo cardinalizio)|Santi XII Apostoli]] e si inserì nell'elenco dei patriarchi cardinali. Il cardinale [[Grégoire-Pierre XV Agagianian|Grégoire-Pierre Agagianian]], che si era dimesso da [[Patriarcato di Cilicia degli Armeni|patriarca di Cilicia degli Armeni]] il 25 agosto [[1962]], mantenne invece il titolo presbiterale di [[San Bartolomeo all'Isola (titolo cardinalizio)|San Bartolomeo all'Isola]] che aveva ricevuto il 18 febbraio [[1946]], e in seguito, il 22 ottobre [[1970]], divenne cardinale vescovo del titolo della [[sede suburbicaria di Albano]]. Tutti gli altri cardinali patriarchi che sono entrati nel Collegio cardinalizio dal [[1965]] in poi non sono stati assegnatari di alcun titolo romano.
 
==Note==