Heinrich Karl von Haymerle: differenze tra le versioni

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Nonostante la lettera d’intenti all’[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] sul mantenimento dello status quo nei [[Penisola balcanica|Balcani]], Haymerle si trovò ad attuare una politica nei confronti della [[Principato di Serbia|Serbia]] che ridusse quest’ultima ad un Paese vassallo dell’[[Austria-Ungheria|Austria]].
 
Dopo aver concesso al governo austriaco un contratto ferroviario nel [[1880]] che avrebbe (dopo otto anni) congiunto [[Vienna]] a [[Costantinopoli]], la Serbia si trovò coinvolta in accese controversie commerciali con l’Austria. Haymerle infatti, contrariato dai migliori trattamenti [[Dogana|doganalidogana]]li che il governo di [[Belgrado]] riservava ai prodotti inglesi, reclamò per le merci austriache le stesse condizioni, minacciando misure adeguate.<br />
Il Ministro degli Esteri serbo Jovan Ristić (1831-1899), per non cedere al ricatto, diede le dimissioni e nel maggio [[1881]] la Serbia ridusse le imposizioni sulle merci austriache.<ref>May, ''La monarchia asburgica'', Bologna, 1991, p. 382.</ref>
 
Tale risultato fu ottenuto anche grazie alla simpatia per l’Austria del monarca serbo, il principe [[Milan Obrenović IV di Serbia|Milan Obrenović IV]]. Costui, per rispondere alla preferenza che la [[Impero russo|Russia]] aveva dimostrato per la [[Principato di Bulgaria|Bulgaria]] e il [[Principato del Montenegro|Montenegro]], chiese la protezione dell’Austria e Haymerle colse l’occasione.<ref name="Albertini, 1942, p. 50">Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, p. 50.</ref>
 
Con il trattato segreto sottoscritto il 28 giugno 1881 i due Paesi si impegnarono a seguire una politica amichevole. La Serbia avrebbe contrastato le agitazioni politiche dirette contro l’Austria anche nei territori della [[Bosnia ed Erzegovina]] e del [[Sangiaccato di Novi Pazar]] che non erano direttamente sotto il suo controllo, e in cambio l’Austria avrebbe favorito la Serbia presso la comunità internazionale se il principe Milan avesse voluto assumere il titolo di Re.<br /> Particolarmente oneroso per Belgrado era l’articolo 4, che imponeva alla Serbia il divieto di concludere accordi politici con altri Paesi senza una preventiva intesa con l’Austria. Su questo punto il Presidente del consiglio serbo Milan Piroćanac (1837-1897) minacciò le dimissioni ma Haymerle fu irremovibile.<ref name="Albertini, 1942, p. 50"/><ref>Dopo la firma, tuttavia, l’Austria comunicò che avrebbe vietato alla Serbia solo di stipulare accordi contrari allo spirito del trattato il quale, nella lettera, non fu modificato. Ciò bastò a Piroćanac per ritirare le dimissioni.</ref><ref>Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, p. 50.</ref><br />
Nel caso però in cui la Serbia fosse stata in grado di ottenere nuovi territori in direzione della sua frontiera meridionale,<ref>Ad eccezione del Sangiaccato che l’Austria considerava un territorio cuscinetto fra Serbia e Montenegro.</ref> l’Austria si sarebbe adoperata presso le altre potenze per favorirla diplomaticamente.<ref> name="Albertini, ''Le origini della guerra del 1914'', Milano, 1942, Vol. I, p. 50.<"/ref> Più precisamente Haymerle si impegnò a influenzare gli ambienti internazionali qualora la Serbia avesse occupato i territori turchi del [[Kosovo]] e della [[Macedonia (regione storica)|Macedonia]].<ref>May, ''La monarchia asburgica'', Bologna, 1991, p. 383.</ref>
 
Con questo patto, che sottrasse la Serbia alla sfera d’influenza russa e che era affiancato dagli accordi commerciali e ferroviari che abbiamo visto, Haymerle si assicurò la supremazia austriaca nei Balcani occidentali.
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* [[Alleanza dei tre imperatori]]
* [[Triplice alleanza (1882)]]
 
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