Concezione del tempo: differenze tra le versioni

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→‎Il tempo ciclico tra scienza e filosofia: alleggerita voce con rimandi alle voci scientifiche in questione
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====Fisica moderna====
{{vedi anche|MeccanicaDestino quantistica|Gravitàultimo quantistica|Teoria della relativitàdell'universo}}
La [[fisica quantistica]] e quella della [[teoria della relatività|relatività]] di [[Einstein]], invece, non escludono completamente una tale ipotesi, pur formulandola a volte come "concezione a spirale", anche se molti scienziati la contestano. Esempio è la concezione del [[multiverso]] o la teoria del [[Big Bounce]] prevede invece che tutto possa ripartire. Tuttavia, molti pensano che l'universo conosciuto non sia affatto infinito ed eterno, ma che il tempo, almeno dal punto di vista teorico, possa esserlo, essendo una [[costante fisica]], e ripetendosi in istanti "congelati", come è osservabile nel tempo "fermo" dei buchi neri. Il passato e il futuro sarebbero quindi solo mere esperienze sensibili ma non assolute.
=====Ipotesi contrarie=====
{{vedi anche|Big Rip|Big Crunch|Big Freeze}}
La teoria del [[Big Rip]] e del [[Big Freeze]], a [[universo in accelerazione|causa dell'accelerazione]] provocata dall'[[energia oscura]] che potrebbe vincere la forza di gravità, esaurendosi pochissimo, e provocando l'[[entropia]], negano che il tempo possa ripartire, ma affermano che possa fermarsi, come prima del [[Big Bang]]. Come ribadito anche da [[Stephen Hawking]], i [[buchi neri]] potrebbero assorbire la materia e poi [[radiazione di Hawking|evaporare]], e sull'[[orizzonte degli eventi]] persino il tempo si fermerà. Non è dato sapere se, anche in questo caso di un universo infinito, rarefatto e freddissimo, da uno dei buchi neri possa partire un nuovo universo grazie all'immensa densità o per l'effetto della materia "evaporata", come al momento della nascita (cfr. più avanti, il [[Big Bounce]]) e se il tempo riparta dall'inizio.
 
=====Ipotesi a favore=====
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La teoria del multiverso, nella [[multiverso#teoria delle bolle|teoria delle bolle]] e in quella della [[teoria delle stringhe]], ammette centinaia di migliaia di universi, teoricamente infiniti, con leggi fisiche forse diverse, in cui il tempo possa ripartire.
 
{{vedi anche|Teoria delle stringhe|Teoria M|Inflazione caotica}}
'''Teoria delle bolle quantiche'''<br>
{{vedi anche|sezione=s|[[Multiverso#Teoria delle "bolle"|Teoria delle bolle]]|[[Inflazione (cosmologia)]]}}
Nella teoria delle bolle, l'[[universo in accelerazione|universo consuma comunque l'energia termica e si spegne]] in un enorme spazio freddo, in mancanza di una spinta che lo faccia [[ecpirosi|conflagrare]] e [[Big Bang|ricominciare]]; ma essendo uno dei tanti universi, ci sono infiniti [[universi paralleli]] con, forse, diverse leggi fisiche, che possono anche ripetere la storia del nostro, o ridare vita allo stesso, costituendo un identico universo.<ref>[[Andrej Linde]], ''Un universo inflazionario che si autoriproduce'', in "Cosmologia"-Le Scienze quaderni n.117.</ref> D'altronde, anche la fisica classica, ammette la possibilità della ripetizione certa e casuale di un fenomeno, in quanto il tempo è infinito (ma secondo la relatività, esso non è assoluto e non ha una sola dimensione di andata, come anche lo [[spazio-tempo]] stesso), ma l'universo e i materiali che lo compongono ([[materia]] ed [[energia]]) non lo sono, e non avranno mai fine, secondo la [[legge di Lavoisier|legge di conservazione della massa]] per cui cambia la forma ma non la sostanza, e nulla impedisce la riaggregazione di cioè che è scomparso. Secondo la teoria dell'[[inflazione eterna]], è la stessa bolla dell'universo che muore, che ne genera un'altra, che ne ripercorre in parte o in tutto i passi e l'evoluzione, quale copia quantistica, derivata dalla stessa "schiuma [[quanti]]ca".<ref>Alex Vilenkin, ''Many Worlds in One.The Search for Other Universes''.La necessità concettuale e matematica di considerare la storia d'ogni singolo universo osservabile come avente un inizio temporale è specificatamente trattata nel cap.16° della parte quarta del testo medesimo (edito in Italia da: Raffaele Cortina Editore -collana "Scienza e Idee" diretta dal prof.Giulio Giorello, nel 2007, col titolo: "Un solo mondo o infiniti?").</ref> Per cui la legge della termodinamica e quella dell'entropia potrebbero valere solo per l'interno della bolla, ma non per l'intera schiuma. Tali bolle possono essere collegate tramite strutture previste da [[Einstein]], i ''[[wormhole]]''.
 
'''Teoria delle stringhe'''<br>
{{vedi anche|Teoria delle stringhe|Teoria M}}
Alla teoria delle bolle si affianca anche [[teoria delle stringhe|quella delle stringhe]], sempre nell'ambito degli universi paralleli ed infiniti, e la teoria collegata dell'universo che rimbalza o "pulsa" (grazie all'energia derivata dalla collisione delle brane e delle stringhe), tra [[Big Bang]] e [[Big Crunch]], come nella cosmologia teorica e filosofica degli antichi [[stoici]].
 
======Teoria dell'universo che rimbalza======
{{vedi anche|Big Bounce|Cosmologia ciclica conforme|Universo ecpirotico|Universo oscillante}}
La teoria del [[modello ciclico]] postula appunto un tempo circolare.
La teoria del [[Big Bounce]], o "grande rimbalzo", espressa sistematicamente e scientificamente nel [[2007]], sebbene già proposta in passato nella diversa variante dell'"[[universo oscillante]]" (un tempo accettata dalla maggior parte dei fisici), dal fisico teorico esperto in [[gravità quantistica]] [[Martin Bojowald]]<ref>"L'universo che rimbalza", di Martin Bojowald pubbl. su "Le Scienze (Scientific American)", num.484, dic.2008, pag.57</ref> è coerente con il citato principio di conservazione della materia e dell'energia [[legge della conservazione della massa (fisica)|fisico]] e [[legge della conservazione della massa (chimica)|chimico]], per il quale in natura "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma". Nella teoria dell'Universo che rimbalza, può venire implicata sia la concezione di multiverso che quella di universo singolo: sarebbe presente comunque un grande Big Bang alla nascita di tutto quello che esiste, e/o una nascita di un singolo universo, e prima di esso non esisteva il tempo, né materia/energia, spazio o altre componenti, comparsi dal vuoto come un protone può fare a livello quantistico. Il Big Bounce, e in generale la teoria dell'Universo oscillante o pulsante (come sequenza infinita di esplosioni e di successivi collassi gravitazionali), implica l'ipotesi che l'Universo sia del tutto autosufficiente: un eterno divenire della realtà fisica (energia-materia) che non ha mai avuto origine (in nessuna "creazione") e non avrà mai fine (in una delle cosiddette "fini dei tempi"), fornendo una possibile conferma, almeno in teoria, della concezione circolare del tempo.<ref>sulla plausibilità scientifica del Big Bounce, cfr. [[Stephen Hawking]], ''[[Dal Big Bang ai buchi neri]]'', pagg. 160 e 165</ref>
 
Bojowald ha dimostrato a livello teorico tramite i calcoli e la [[modelli matematici in fisica|simulazione matematica virtuale]], in contrasto con i sostenitori del Big Rip, che tale Big Bounce è già avvenuto prima del Big Bang dell'attuale universo e potrebbe, anche se non si ha ancora nessuna certezza, verificarsi fisiologicamente come nel vecchio modello oscillante, dove il tempo riparte. Difatti la gravità, in questo modello, viene inizialmente vinta dalla cosiddetta ''[[energia oscura]]'' (proprietà intrinseca e misteriosa, da taluni identificata con la [[costante cosmologica]]) e l'universo accelera invece che rallentare come sarebbe previsto dalle leggi di base della fisica. Però anche l'energia oscura, contrastata dalla [[materia oscura]], andrebbe prima o poi esaurendo la spinta, e alla fine, la gravità - insita nelle particelle più piccole -, avrebbe la meglio attuando la contrazione e la successiva ri-esplosione. Bojowald nega infatti che l'energia oscura possa accelerare all'infinito e che alla fine faccia rimanere l'universo piatto in un perfetto ed immobile equilibrio per sempre, ma afferma che esso dovrà tornare a riunirsi come all'inizio, non per finire in un Big Crunch, ma per riesplodere, sebbene non sia chiaro quale forza lo farà espandere nuovamente (un'ipotesi è la collisione con un universo parallelo o un sovraccarico di energia troppo compressa in uno spazio troppo piccolo.
 
Questo modello è ricavato dalla teoria della [[gravità quantistica a loop]] (critica anche verso alcune interpretazioni della [[legge di Hubble|legge di espansione di Hubble]] e che spiega l'universo senza avvalersi della teoria dell'energia oscura) ideata nel 1990 da [[Carlo Rovelli]] e [[Lee Smolin]], e implica una sorta di "amnesia cosmica", per cui non è rimasta traccia fisica, se non nell'esistenza della materia e dell'energia, del precedente universo. Assieme alla teoria delle stringhe, questa particolare teoria è l'unica che riesce a far coesistere coerentemente le leggi della relatività con la meccanica quantistica, eliminando i paradossi matematici che emergono applicando le regole della [[singolarità gravitazionale]] al momento immediatamente precedente al Big Bang e ai buchi neri.
 
Il team di Bojowald, per evitare il paradosso della singolarità iniziale e nel tentativo di conciliare la relatività generale di Einstein con la meccanica quantistica (che a sua volta si fonda sul principio di indeterminazione di Heisenberg), ha elaborato una nuova teoria quantistica-gravitazionale a cicli (Loop Quantum Gravity – LQG). Secondo questa teoria l'Universo sarebbe costituito da anelli di dimensioni infinitesime, di 10−35 metri, ossia dieci miliardesimi di miliardesimi di miliardesimi di nanometri. Questi anelli infinitamente piccoli possono contenere una certa quantità di energia, che, pur aumentando durante il collasso gravitazionale, non può mai diventare infinita.
 
Mandando a ritroso nel tempo le equazioni della LQG è risultato che l'Universo si contrae su se stesso ma non fino ad arrivare alla singolarità iniziale puntiforme. Ad un certo punto della contrazione, a causa del costante aumento dei valori della massa-energia (densità e temperatura), il tessuto spazio-temporale si lacera e la gravità da attrattiva diventerebbe repulsiva, facendo rimbalzare l'Universo in un nuovo Big Bang. Tale processo si ripete in un ciclo perpetuo. Ma il nuovo Universo perde ogni ricordo visto che subisce fluttuazioni diverse da quello successivo e quindi questi dettagli di memoria storica non sopravvivono ed il nuovo è sempre diverso rispetto al precedente (amnesia cosmica). Questo concetto si scontra con la termodinamica classica che prevede che il disordine tenda ad aumentare ad ogni riproposizione dell'universo, fino a renderlo completamente caotico; secondo il gruppo di Bojowald, la smemoratezza cosmica potrebbe sopperire a questa grave incongruenza. Tutto questo renderebbe il tempo e l'universo ciclici.<ref>[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2007/08_Agosto/30/prima_big_bang_newton.shtml ''Cosa c'era prima del big bang'']</ref><ref>[http://books.google.it/books?id=Rj_-CXyb_0EC&pg=PA70&lpg=PA70&dq=l%27energia+oscura+%C3%A8+eterna?&source=bl&ots=x0z268VOiI&sig=RqP4fBke3nL86JCrWWBQzlnKyhk&hl=it&sa=X&ei=4ZHuUqmdNMS6ygPK0oKICg&ved=0CGMQ6AEwBg#v=onepage&q=l%27energia%20oscura%20%C3%A8%20eterna%3F&f=false Universo senza fine. Oltre il big bang Di Paul J. Steinhardt,Neil Turok ]</ref>
 
======Varianti dell'universo e del tempo ciclico e dell'universo che rimbalza======
Teorie simili sono sostenute anche da [[Roger Penrose]] ([[cosmologia ciclica conforme]], che sostiene che un universo enorme e freddo fermerebbe il tempo e annullerebbe la differenza tra grande e piccolo, generando un nuovo Big Bang e un nuovo universo), [[Neil Turok]] (tramite la teoria delle brane, collegata a quella delle stringhe), [[Param Singh]] (che sostiene apertamente che l'universo sia ciclico come le stagioni e la maggior parte degli eventi naturali) e lo stesso [[Andrej Linde]].<ref>[http://www.bbc.co.uk/programmes/b00vdkmj ''What Happened Before the Big Bang'']</ref>
 
====Collegamenti filosofici====
{{vedi anche|Apocatastasi|Ecpirosi|Eterno ritorno|Palingenesi|Teoria del punto Omega}}
Tali concetti fisico-cosmologici e matematici, sono paralleli a quelli che, in anticipo alla loro formulazione moderna, filosoficamente furono ripresi anche da [[Friedrich Nietzsche]] nell'esposizione della teoria dell'[[eterno ritorno]]<ref>[http://scienzapertutti.lnf.infn.it/string/percorso/percorstringhe1/evoluzione5.htm L'universo che rimbalza]</ref>, che prende avvio dall'antica concezione temporale, in particolare da quella di [[Eraclito]], ripresa da molti pensatori successivi (sull'eternità della materia e del tempo si pronunciarono a favore i citati stoici e gli [[atomisti]] come [[Democrito]] ed [[Epicuro]], oltre a molti illuministi e [[materialismo|materialisti]]).