Anima nella religione dell'antico Egitto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco e fix vari
AttoBot (discussione | contributi)
m Bot: Collegamento alla voce in vetrina fr:Composition de l'être dans l'Égypte antique; modifiche estetiche
Riga 2:
Nella [[religione dell'antico Egitto]] si ritiene che l''''anima''' umana possa essere suddivisa in più parti:
 
* Ab
* [[Akh]]
* Ba
* Hekau
* Ka
* Ren
* Sekhem
* Sekhu
* Sheut
 
== Componenti vitali ==
=== Akh o Khu o Sahu ===
L'Akh, spesso raffigurato come un [[ibis (animale)|ibis]] piumato, vola dopo la morte di un essere.<hiero>G25</hiero> Anche se tale geroglifico, indicante l'ibis, sembra non avere alcun rapporto intrinseco con la nozione di Akh se non per un valore puramente fonetico<ref>{{Citazione|The akh concept appears to have no intrinsic relation to the bird, to which it might only have been related phonetically.|[[Florence Dunn Friedman]]. ''Akh'' in ''Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt'' vol.1. Oxford, Oxford University Press, 2001, pag.47}}</ref>. Lo stesso geroglifico costituisce la radice del verbo "brillare" ed "essere utile".
È l'elemento luminoso che alla morte si ricongiunge al creatore salendo a brillare come stella.
Opposto al corpo, che appartiene alla terra, l'Akh appartiene al cielo, soprattutto all'Oriente (Akhet). Nei [[testi delle Piramidi]] infatti si legge "Voi sorgete dall'Orizzonte (''Akhet'') dove siete puri Spiriti (''Akhu'')". Questo elemento lega il defunto al mondo divino.
 
=== Ba (spirito/personalità) ===
Il Ba è la parte divina, totalmente spirituale, riconducibile alla [[personalità]] dell'anima di una persona.<br />
È l'essenza soggetta alla permanenza nei mondi spirituali. Esso poteva moltiplicarsi in relazione alla potenza del suo detentore.Il Ba usciva dal corpo del defunto e vi ritornava a mummificazione avvenuta.
 
Grazie al Ba anche il defunto, come gli [[dèi]], può assumere forme (''aru'') <hiero>i-ir-w-M40</hiero> diverse, in seguito a varie trasformazioni e manifestazioni (''keperu'') <hiero>L1-r-w-M40</hiero> ed eventualmente rivestire una personalità dotata di memoria.
 
Il Ba è eterno e molto vicino alla natura dei Neteru, gli [[dèi]], e del Neter.<br />
Nell'antichità egizia è spesso rappresentato dall'ideogramma del trampoliere, la grande cicogna africana, conosciuta come jabiru (''Mycteria ephippiorhyncus seu senegalensis'').
<hiero>G29</hiero>
Riga 30:
Il monogramma <hiero>G30</hiero> costituito da tre jabiru affiancati significa infatti "''potenza, insieme delle manifestazioni divine''".
Altri modi per rappresentare il Ba erano l'uccello a testa umana<hiero>G53</hiero> e l'ariete <hiero>E10</hiero> Ognuno di essi rappresenta la nozione di Ba con sfumature particolari:
* il trampoliere designa un'anima divina nella quiete,
* l'uccello a testa umana un'anima umana unita al corpo o che ne è stata separata,
* l'ariete uno spirito divino di prim'ordine.
Il segno <hiero>R7</hiero> che li precede sarebbe la reminiscenza di un'antica teoria religiosa secondo la quale le [[stelle]] in cielo erano semplicemente innumerevoli Ba illuminati dalle loro lampade accese.
 
Riga 38:
[[File:Karnak Musee 10.jpg|thumb|Portico di Thutmosi IV con frammentata immagine del Ka che segue il sovrano]]
 
Nel mondo fisico è in grado di conservare i ricordi e i sentimenti della vita terrena. Cresce con l'uomo (oppure con il dio) e non lo abbandona mai, per questo, dopo la morte, va quindi pregata e ricordata dai cari del defunto. Il Ka conduce nella vita terrena un'esistenza indipendente, è impalpabile e può superare ogni ostacolo del mondo sensibile.<br />
Il termine Ka, indicava la forza vitale di ciascun individuo. Con caratteristiche individuali molto marcate, costituisce il temperamento e l'insieme delle qualità degli esseri viventi.
 
Riga 44:
Il concetto di Ka non sarebbe perciò in relazione con il ''genius'' latino ed il ''daimon'' greco.<ref name=Tosi/>
Esso si trasmette di [[padre]] in [[figlio]] e quindi appartiene, usando termini moderni, al [[dna|patrimonio genetico ereditario]] di un uomo.<ref>Edda Bresciani, ''Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto'', pag. 43</ref>
<br />
Il fatto che il segno <hiero>kA</hiero>
k3<br />
non sia mai divenuto un determinativo fa di esso un gesto assai speciale.
 
Particolare era la circostanza che le divinità possedevano molteplici Ka, uno per ciascuna delle loro peculiarità legate principalmente al potere di creare. Inoltre, essi ne disponevano in quantità illimitata.
[[File:Ka Statue of horawibra.jpg|thumb|Raffigurazione del ''Ka'' del sovrano [[Hor I|Auibra-Hor]]]]
Inoltre si riteneva che dando offerte al "Ka" del defunto se ne garantisse la sopravvivenza dopo la [[morte]].<br />
I lati delle [[Piramide (architettura)|piramidi]] sono allineati con i [[punti cardinali]] perché così si pensava che il "Ka" del defunto potesse andare dovunque.<br />
Numerosi sono i nomi egizi composti da Ka, spesso in riferimento al dio [[Ra]], ad esempio Neferkara (Bellissimo è il Ka di [[Ra]]), Userkara (Potente è il Ka di [[Ra]]), Maatkara (Giusto è il Ka di [[Ra]])<br />.
 
Nel culto del Ka reale veniva rappresentato l'aspetto divino del sovrano che si trasmetteva, plasmato da [[Khnum]] al momento del
Riga 60:
Il Ka si fondeva con il sovrano al momento dell'incoronazione quando l'uomo-re diventava la regale divinità di ''[[Horo]] vivente'', ossia un Ka vivente.<ref>E.Moscetti, M. Tosi, ''Thutmosi IV, pag. 102</ref>
 
Il Ka veniva rappresentato sempre dopo il sovrano mentre nella statuaria, famosa la statua di [[Hor I| Auibra-Hor]], lo si raffigura in quelli destinati ai riti dell'[[ipostasi]] divina.
 
 
Tra i riti molto importanti vi erano quelli della [[Festa di Opet]] dove il sovrano rinnovava simbolicamente il suo concepimento e l'incoronazione, rigenerando quindi il suo Ka e quelli della [[Heb-Sed]]
 
== Le altre parti di cui è composta ==
=== Ab o Ib ===
Il [[cuore]]. Gli antichi [[egizi]] ritenevano che esso fosse la sede di tutte le [[emozioni]], superiore quindi in funzionalità al [[cervello]].
 
Senza questo organo, la vita oltre la morte è impensabile, perciò esso era l'unico che durante l'[[imbalsamazione]] veniva lasciato al proprio posto, mentre tutti gli altri organi venivano asportati e posizionati, in corrispondenza dei [[punti cardinali]], nei [[vasi canopi]] dei [[figli di Horo]].
 
Il simbolo del cuore è <hiero>ib</hiero> e con questo simbolo vi erano molti modi di dire ed espressioni comuni, ad esempio <hiero>F40-t-ib</hiero> ''au-t-ỉb'' oppure ''au-t-ab'' cioè gioia, felicità (da ''au-t'' = estensione, grandezza, pienezza).
Riga 110:
== Bibliografia ==
* Allen, James Paul. 2001. "Ba". In ''The Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt'', edited by Donald Bruce Redford. Vol. 1 of 3 vols. Oxford, New York, and Cairo: Oxford University Press and The American University in Cairo Press. 161–162.
* Allen, James P. 2000. "Middle Egyptian: An Introduction to the Language and Culture of Hieroglyphs", Cambridge University Press.
* Bongioanni, Alessandro - Tosi, Mario. 2002. "Spiritualità dell'antico Egitto. I concetti di Akh, Ba e Ka". Rimini, Il Cerchio, 2002.
* Borghouts, Joris Frans. 1982. "Divine Intervention in Ancient Egypt and Its Manifestation ''(b3w)''". In ''Gleanings from Deir el-Medîna'', edited by Robert Johannes Demarée and Jacobus Johannes Janssen. Egyptologische Uitgaven 1. Leiden: Nederlands Instituut voor het Nabije Oosten. 1–70.
Riga 119:
* Jaynes, Julian. 1976. ''The Origin of Consciousness in the Breakdown of the Bicameral Mind'', Princeton University.
* Žabkar, Louis Vico. 1968. ''A Study of the Ba Concept in Ancient Egyptian Texts''. Studies in Ancient Oriental Civilization 34. Chicago: University of Chicago Press
* Elio Moschetti, Mario Tosi, ''Thutmosi IV un sogno all'ombra della sfinge'', Ananke, ISBN 88-7325-053-X
* Edda Bresciani, ''Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto'', De Agostini, ISBN 88-418-2005-5
* Mario Tosi, ''Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto'', vol.I, Ananke, ISBN 88-7325-064-5
 
[[Categoria:Religione egizia]]
[[Categoria:Duat]]
{{Link V|fr}}