Attentati dell'11 settembre 2001: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 146:
[[File:UA93 crash site noborder.jpg|thumb|Il sito dell'impatto del [[volo United Airlines 93]] a [[Shanksville]], [[Pennsylvania]].]]
 
Molte conclusioni della commissione dell'11 settembre sui moventi degli attacchi sono state condivise da altri esperti. L'esperto di anti-terrorismo [[Richard Clarke]] ha spiegato, nel suo [[libro]] ''Against All Enemies'', che le scelte di politica estera degli Stati Uniti, inclusi «il confronto con Mosca in Afghanistan, l'invio delle forze armate statunitensi nel Golfo persico» e «il rafforzamento di [[Israele]] come base per un fianco meridionale contro i sovietici», contribuirono a formare le motivazioni di al-Qāʿida.<ref name="Clarke">{{Cita libro |cognome=Clarke |nome=Richard |titolo=Against All Enemies |editore=Free Press |data=2004 |città=New York |p=35 |isbn=0-7432-6024-4 }}</ref> Altri, come il corrispondente dall'estero dell'''Observer'' Jason Burke, sottolineano l'aspetto politico dei moventi, affermando che «Bin Laden è un attivista con un'idea molto chiara di ciò che vuole e di come spera di ottenerlo. Questi mezzi possono essere molto distanti dalla normale attività politica [...] ma la sua agenda è fondamentalmente politica».<ref name="Burke">{{Cita libro |cognome=Burke |nome=Jason |titolo=Al-Qaeda - The True Story of Radical Islam |editore=I.B. Tauris |data=2004 |città=Londra, New York |pp=23, 162-163 |isbn=1-85043-666-5 }}</ref>
 
Molti studi si sono concentrati anche sull'insieme della strategia di Bin Laden per individuare il movente degli attentati. Per esempio, il corrispondente [[Peter Bergen]] afferma che gli attacchi erano parte di un piano volto a far incrementare la presenza militare e culturale degli Stati Uniti nel [[Vicino Oriente]], forzando in questo modo i musulmani a confrontarsi con le "malefatte" di un governo non-musulmano e a stabilire governi islamici conservatori nella regione.<ref name="Bergen2">{{Cita libro |cognome=Bergen |nome=Peter |titolo=The Osama bin Laden I Know: An Oral History of al Qaeda's Leader |editore=Free Press |data=2006 |città=New York |p=229 |isbn=0-7432-7891-7 }}</ref> Michael Scott Doran, corrispondente di ''[[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]]'', enfatizza l'uso "mitico" del termine "spettacolare" nella risposta di Bin Laden agli attacchi, spiegando che si trattava di un tentativo di provocare una reazione viscerale nel Vicino Oriente e di assicurarsi che i cittadini musulmani reagissero il più violentemente possibile a un aumento dell'impegno statunitense nella regione.<ref>{{Cita libro |cognome=Doran |nome=Michael Scott |titolo=Understanding the War on Terror |editore=Norton |data=2005 |città=New York |pp=72-75 |isbn=0-87609-347-0 }}</ref>
 
== Conseguenze ==