Ľudovít Štúr: differenze tra le versioni

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Nell'autunno del [[1835]] divenne vicepresidente della Società ceco-slovacca e fra le iniziative organizzò una gita al [[castello di Devín]] il 24 aprile [[1836]], luogo simbolico della [[Grande Moravia]]. In questa gita i partecipanti decisero di aggiungere al proprio nome di battesimo un nome slavo: [[Jozef Miloslav Hurban|Hurban]] aggiunse al nome Jozef quello di Miloslav, [[August Horislav Škultéty|August Škultéty]] aggiunse il nome di Horislav e Štúr si diede il nome di Velislav.
 
Nell'anno scolastico [[1836]]-[[1837]] Štúr fu nominato sostituto del professor Palkovič, in quabto era stato fra i suoi migliori studenti e aveva un'ottima conoscenza del [[lingua latina|latino]], oltre al quale conosceva anche l'[[lingua ungherese|ungherese]], il [[lingua tedesca|tedesco]], il [[lingua francese|francese]], il [[greco antico|greco]], il [[lingua polacca|polacco]], il [[lingua serbocroata|serbocroato]], il [[lingua russa|russo]] e studiò anche l'[[lingua ebraica|ebraico]] e [[lingua inglese|inglese]]. Al liceo aveva studiato [[grammatica]] [[lingua ceca|ceca]] e polacca e la [[storia]] dei popoli slavi. Fu in corrispondenza con le maggiori personalità della cultura slava del suo tempo, fra cui František Palacký, [[Josef Jungmann]], Pavel Jozef Šafárik e Ján Kollár.
 
Nel [[1838]] si iscrisse all'[[Università di Halle]], che accoglieva parecchi studenti evangelici slovacchi e offriva corsi di [[teologia]], [[filosofia]], storia e [[linguistica]]. Štúr vi studiò per due anni, approfondendo la conoscenza della filosofia di [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegel]] e di [[Johann Gottfried von Herder|Herder]], la cui concezione della storia si riverberò poi in tutta la sua [[concezione del mondo]] storico-filosofica. La storia gli appariva quindi come una sequenza di fatti che seguiva principii spirituali. Terminati gli studi nel [[1840]] lungo il viaggio di ritorno verso la terra natale fece sosta a [[Praga]] e a [[Hradec Králové]]. Nel [[Repubblica Ceca|Paese Ceco]] incontrò Pavel Jozef Šafárik, che lo mise in guardia per la situazione politica della nazione.
 
=== Il ritorno in patria ===
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[[File:Slovakia Stur-NarecjaSlovenskuo.jpg|thumb|Frontespizio di ''Nárečja Slovenskuo alebo potreba písaňja v tomto nárečí'' ("La lingua della Slovacchia, ossia la necessità di scrivere in questa lingua"), edito nel [[1846]].]]
 
Nell'agosto del [[1844]] si svolse la prima assemblea dell'associazione [[Tatrín]] a [[Liptovský Mikuláš|Liptovský Svätý Mikuláš]], alla quale partecipò anche Štúr, che fu scelto come membro del direttivo dell'associazione. Un anno dopo dopo insistenze annose Štúr riuscì ad ottenere l'autorizzazione del governatore per stampare il giornale ''Slovenskje národňje novini''<ref>Questa è la testata nella lingua dell'epoca, normalmente viene modernizzata nella forma ''Slovenské národné noviny''.</ref> ("Notizie nazionali slovacche") con il supplemento letterario ''Orol tatránski'' ("L'aquila dei Tatra"). Il giornale fu pubblicato dal 1º agosto [[1845]]. Era scritto nello slovacco codificato da Štúr (''štúrovčina'') e per questo trovò da una parte fervidi sostenitori, dall'altra fieri nemici. Fra gli avversari si schierarono non solo alcuni patrioti cechi, che vedevano nella nuova lingua un tradimento della causa nazionale cecoslovacca e una separazione dagli stessi cechi, ma anche [[Pavel Jozef Šafárik]] e soprattutto [[Ján Kollár]].
[[File:Nrs ls.jpg|left|thumb|Frontespizio di ''Nauka reči Slovenskej'' ("Dottrina della lingua slovacca"), edito nel [[1846]].]]
Nel [[1846]] Štúr pubblicò ''Nárečja Slovenskuo alebo potreba písaňja v tomto nárečí'' ("La lingua della Slovacchia, ossia la necessità di scrivere in questa lingua"), in cui difese l'inestinguibilità della nuova lingua letteraria. Nello stesso anno diede alle stampe il trattato linguistico ''Nauka reči Slovenskej'' ("Dottrina della lingua slovacca"), che contiene i rudimenti di una nuova grammatica. Nella quarta assemblea di ''Tatrín'' dell'agosto del [[1847]] a [[Čachtice]] i rappresentanti dei cattolici e degli evangelici si accordarono definitivamente sull'uso congiunto della nuova lingua letteraria. Un'ulteriore modifica della grammatica slovacca consistette nel passaggio dal principio [[fonetica|fonetico]] al principio [[etimologia|etimologico]], con l'introduzione della riforma di [[Michal Miloslav Hodža]] e di [[Martin Hattala]] nel [[1851]]-[[1852]]. Alla decisione sulle modifiche grammaticali parteciparono anche Ľudovít Štúr, [[Jozef Miloslav Hurban]], [[Ján Palárik]], [[Andrej Ľudovít Radlinský]] e [[Štefan Závodník]]. Questa versione della lingua slovacca codificata divenne in seguito la lingua nazionale degli slovacchi.
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[[Categoria:Storici slovacchi]]
 
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