Erifile: differenze tra le versioni

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[[File:Polynices_Eriphyle_Louvre_G442.jpg|upright=1.2|thumb|Polinice offre a Erifile la collana di Armonia, in un [[oinochoe]] risalente al 450-440 a.C.]]
 
La vicenda di Erifile è narrata da [[Pseudo-Apollodoro]], [[Pausania il Periegeta|Pausania]], [[Diodoro Siculo]] e [[Igino Astronomo|Igino]], . Della omonima tragedia di [[Sofocle]] sono rimasti invece solo dei frammenti<ref>[[Sofocle]], ''[[Elettra (Sofocle)|Elettra]]'', V, 836.</ref>.
 
Anfiarao, suo marito, era un veggente, e aveva previsto che la guerra a Tebe si sarebbe risolta con la morte di tutti gli eroi che vi avrebbero partecipato, con l'eccezione di Adrasto, che frattanto era succeduto a Talao sul trono di Argo. Per questo, disobbedendo agli ordini del re, rifiutava di partecipare alla spedizione. Tuttavia, in precedenza, durante una feroce discussione con Adrasto, quando ormai i due avevano sfoderato le armi, Erifile si era frapposta fra i contendenti e li aveva riportati alla ragione, facendosi giurare solennemente che per ogni futuro diverbio si sarebbero appellati al suo giudizio. [[Tideo]], principe di [[Calidone]] in esilio ad Argo, venne a sapere di questo giuramento; del pari sapeva quanto Erifile temesse di perdere la propria bellezza. Ora, Adrasto aveva promesso a Tideo di reinsediarlo nel proprio regno solo dopo la marcia su Tebe; così questi suggerì a Polinice di offrire a Erifile la collana della sua ava Armonia, regalo della dea [[Afrodite]], che donava la bellezza a chiunque la indossasse, a patto che la donna convincesse Anfiarao a intraprendere la spedizione. Erifile si lasciò corrompere, Anfiarao partecipò alla guerra dei Sette contro Tebe e, come aveva predetto, vi perse la vita insieme agli altri eroi<ref>[[Pseudo-Apollodoro]], ''[[Biblioteca (Pseudo-Apollodoro)|Biblioteca]]'', III, 6, 1-3.</ref><ref>[[Diodoro Siculo]], ''[[Bibliotheca historica]]'', IV, 65, 5.</ref>.