Biblioteca Reale (Torino): differenze tra le versioni

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Alle raccolte residue [[Carlo Alberto]] aggiunse i propri libri e tutti i volumi che gli venivano regalati da vari donatori.
Il bibliotecario [[Domenico Promis]] ebbe poi un ruolo fondamentale per lo sviluppo della biblioteca, individuando la possibilità di realizzare una raccolta specializzata nella storia degli antichi [[Stati Sardi]] e in argomenti militari, di araldica e di numismatica.<ref name="Idem">''Idem''.</ref>
 
Nel 1840 la biblioteca possedeva già 30.000 volumi, tutti di notevole valore. La crescita del patrimonio comportò la sua sistemazione nell’ala sottostante alla [[Galleria del Beaumont]], negli ambienti allestiti dall’architetto [[Pelagio Palagi]]<ref>''Ibidem'', 39.</ref>. I pittori [[Marco Antonio Trefogli]] e [[Angelo Moja]], basandosi su disegni del Palagi, dipinsero a monocromo la volta a botte del salone centrale, come attestano fogli di pagamento del 1841<ref>Bolandrini, 2011, 678.</ref>.
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==Bibliografia==
*[[Ettore Apollonj]] – [[Gualda Massimi Caputo]], ''Annuario delle biblioteche italiane'', 3 ed., parte V, Roma, F.lli Palombi, 1981, pp. 38-43&nbsp;38–43.
*Gianni Carlo Sciolla, ''La Biblioteca Reale di Torino. I disegni di scuola svizzera'', in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, «Arte&Storia», anno 11, numero 52, ottobre 2011, Edizioni Ticino Management, Lugano 2011.
*Beatrice Bolandrini, ''Artisti della "val di Lugano" a Torino. Un primo repertorio dei ticinesi nell'Ottocento'', Ibidem, Lugano 2011.
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[[Categoria:Biblioteca Reale|*]]
[[Categoria:Biblioteche pubbliche statali|Reale di Torino]]