Massimo Boario: differenze tra le versioni

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Iniziò la carriera musicale da bambino suonando il clarinetto nella banda del suo paese.<br/>
A tredici anni era già primo clarinetto nella banda e intanto iniziava a scrivere le sue prime melodie: piccole composizioni di carattere popolare come ballabili, marce, che tuttavia già mostravano una autentica predisposizione alla musica ed una vena “lirico – popolare” che caratterizzerà tutta la sua successiva vastissima produzione musicale. A quindici anni i suoi ballabili (valzer, mazurche, polke, tanghi) erano regolarmente eseguiti non solo dalla banda di Murisengo ma anche dalle altre bande della zona.<br/>
E’È d’obbligo ricordare che in quel periodo fonografi e radio erano quasi inesistenti e in quel contesto la banda aveva la funzione unica ed importantissima di diffondere la musica in tutte le manifestazioni popolari; in particolare i “ballabili” erano le musiche più richieste.<br/>
Intanto il giovane Massimo Boario continuava, sostanzialmente come autodidatta (prese qualche lezione di contrappunto), lo studio della musica ed in particolare della composizione.<br/>
Ben presto la sua arte oltrepassò le verdi colline del Monferrato: nel 1907, “Il Concerto”, giornale di musica per mandolino e chitarra, pubblicava una sua composizione dal titolo “Palmira” vincitrice di un concorso, definita dal cronista: {{quote|“elegante e indovinata [[Polka]] che dimostra le felici disposizioni di questo giovine ed egregio maestro”. |}}<br>