Lega delio-attica: differenze tra le versioni

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Nel [[427 a.C.|427]], nel contesto della [[Guerra del Peloponneso]], fu la volta di [[Mitilene]], centro principale dell'isola di Lesbo, che rifiutandosi di seguire la politica ateniese, venne assediata e occupata: nel furore del momento l'assemblea ateniese arrivò anche a decretare la soppressione di tutti i cittadini maschi e la riduzione in schiavitù di donne e bambini, decisione che fu però ritirata immediatamente.
 
I problemi con gli alleati continuarono, la democrazia ateniese traeva la sua linfa vitale dallo sfruttamento "dell'impero", rappresentato dalla lega stessa, Atene otteneva tributi (per mantenere la flotta e l'esercito) dai membri della lega che poi utilizzava, sin dai tempi di Pericle, sia per i lavori pubblici, sia per pagare uno stipendio a tutti i cittadini dotati di pieni diritti politici (circa 30.000 persone verso il 430 a.C.). Inoltre Atene insediava in molte isole dell'egeo dei coloni, detti cleurchi, cittadini ateniesi (che mantenevano la loro [[cittadinanza ateniese|cittadinanza]]) per controllare i loro alleati.
 
[[Sparta]], nel dichiarare guerra ad Atene nel [[431 a.C.|431]], sfruttò proprio il malcontento delle polis della Lega Delio-Attica e rivendicò a se stessa il diritto di agire in nome dell'autonomia e della libertà delle città greche. Di fatto, la sconfitta ateniese nella guerra del Peloponneso, nel [[404 a.C.|404]] avrà, fra le altre conseguenze, anche la dissoluzione della Lega.