Storia dei servizi segreti italiani: differenze tra le versioni

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== Il ventennio fascista ==
{{vedi anche|Storia dell'Italia fascista|Servizio informazioni militare}}
ComeNel ogni1925 regimevenne totalitario,creato il [[fascismo]] fu per sua natura un grande fautore dei servizi di sicurezza. È del 1925 la fondazione del [[Servizio Informazioni Militare]], dell'anno successivo quella dell'[[OVRA]], la [[polizia segreta]] del [[ventenniogoverno Mussolini]]. Tra i fatti riconducibili ai servizi del tempo, probabilmente va ricordato l'assassinio dei [[fratelli Rosselli]], ed in qualche maniera anche quello dell'onorevole [[Giacomo Matteotti]], almeno a quanto riferisce [[Amerigo Dumini]] nella sua autobiografia.<ref>''Diciassette colpi,'' Longanesi, 1967</ref> L'omicidio dei Rosselli, peraltro, appare parte di una serie di "operazioni speciali" oltre confine (assassinii politici, atti di sabotaggio/terrorismo ecc.) quasi sempre (e stranamente<ref>Generalmente si pensa che un servizio di controspionaggio operi prevalentemente in patria.</ref>) organizzate dal Centro controspionaggio di Torino, che godeva tra l'altro di mezzi finanziari tali da potergli consentire la gestione a Sanremo di un caffè-concerto (bar ''Jolanda)'' e di una [[casa chiusa]]. L'esecuzione materiale delle uccisioni in questione sarebbe stata in realtà "subappaltata" ai ''[[Cagoule|cagoulards]]'' (estremisti di destra [[francesi]], spesso divenuti collaborazionisti degli occupanti [[tedeschi]] sotto il [[governo di Vichy]]).<ref>De Lutiis, ''I servizi,'' op. cit., pag. 13</ref> Nel 1934 vi era stata un'altra operazione analoga: [[Alessandro I di Iugoslavia#La morte|l'assassinio di Alessandro di Iugoslavia]], eseguito per ordine di Mussolini da elementi di quegli [[ustascia]] che il governo fascista italiano faceva addestrare da istruttori della milizia a [[Borgotaro]].<ref name=ben58>Bennet, op. cit., pag. 58</ref><ref>Per approfondire: [[Organizzazione rivoluzionaria interna macedone]]</ref>
 
Nel 1937, in concomitanza alla [[guerra civile spagnola]], il colonnello [[Santo Emanuele]] del SIM tentò di far saltare in aria la nave spagnola ''Ciutad de Barcelona'' nascondendo esplosivo nel carbone utilizzato come carburante.<ref name=ben59>Bennet, op. cit., pag. 59</ref>