Venasca: differenze tra le versioni

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'''Venasca''' (così anche in [[lingua piemontese|piemontese]]; ''Venascho'' in [[lingua occitana|occitano]]) è un [[comune italiano]] di 1.483 abitanti della [[provincia di Cuneo]], in [[Piemonte]], che sorge all'inizio della [[Valle Varaita]] e fa parte della [[Comunità montana Valli Po, Bronda, Infernotto e Varaita]].
 
== La storia ==
L'origine del nome è dibattuta: alcune tesi lo fanno derivare dal nome latino "venator" che significa "cacciatore", altri da "vena" (vena acquifera) in riferimento alle numerose fonti d'acqua, chi invece da "venenum" dal significato "veleno", da cui deriverebbe anche il nome della tribù preromana dei liguri definiti Montaneschi i "Ligures Veneni o Venisani", insediata anticamente nella bassa Valle Varaita e nella vicina Valle Po. Ma più probabilmente il toponimo è di origine preromana, ed è da ritenersi derivante dal nome Venna, antico proprietario di terreni, con aggiunta del suffisso romano-ligure "scum", "sca" che ne identificava l'appartenenza, vista anche la presenza del medesimo suffisso in tanti altri toponimi della zona: ([[Isasca]], [[Piasco]], [[Brossasco]], [[Lagnasco]], [[Cervasca]], [[Tarantasca]]).
Abitata anticamente dai Liguri o Celto-Liguri (come altri territori della zona), questi vennero attorno al 15 a.C. sopraffatti dai Romani. Con la caduta dell'impero, Venasca che pur essendo situata su un territorio di confine, non fu particolarmente interessata alle invasioni da parte dei vicini barbari della Gallia. Attorno al X secolo, i territori furono sottoposti a saccheggi da parte dei saraceni provenienti, attraverso le montagne, dalla baia di Frassinet vicino a Nizza. Se ne ricorda ancora oggi il periodo attraverso le rievocazioni storiche della cacciata dei saraceni, chiamate "Baie" che si svolgono periodicamente nei paesi della media ed alta Valle Varaita.
A cavallo dell'anno [[1000]] il paese fu sotto la giurisdizione del vescovo-[[conte di [[Torino]], e successivamente fu feudo dei Conti di [[Verzuolo]], un ramo dei quali si chiamò Venasca, i quali nel [[1172]] si sottomisero ai [[Marchesi di Saluzzo]]. Attorno al [[1600]] passò sotto il dominio dei [[Casa Savoia|Savoia]], che lo diedero in feudo prima ai Paillard ([[1601]]) e successivamente ai Porporato nel [[1622]].
Nei luoghi attorno a Venasca nel [[1744]] si svolse una battaglia tra truppe francesi e truppe sabaude e nel [[1799]] tra francesi e Imperiali. Venasca fin dal Quattrocento fu sede di un importante mercato settimanale di riferimento per tutta la bassa [[Valle Varaita]]. Attorno alla prima metà del Cinquecento Venasca fu uno dei più importanti centri per la lavorazione del ferro ricavato dalle miniere dell'alta valle. Nel Settecento si sviluppò un fiorente commercio della tela e l'industria della seta. La filanda situata all'interno del concentrico, analogamente ad altre nella zona, cessò la sua attività alla fine dell'Ottocento.
 
L'11 agosto [[1944]], secondo fonti partigiane, l'abitato fu oggetto di rappresaglia da parte di una unità di [[controbanda]] della [[4ª Divisione alpina "Monterosa"]] agli ordini del [[tenente]] [[Adriano Adami]] che appiccò il fuoco a gran parte delle case del paese. Il 2 maggio [[1945]] Adami fu fucilato a Saluzzo con questa accusa rivelatasi poi falsa. Infatti il giorno dell'incendio la Monterosa e Adami stesso non si trovavano nemmeno in [[Piemonte]]<ref>Liliana Peirano, ''Il male assoluto'', RA.RA. edizioni, pag 314: "la Monterosa è arrivata il giorno 2 settembre e il tenente Adami ha fatto la sua comparsa in Val Varaita il giorno 16 novembre"</ref>. Viene ancora oggi ricordato come una delle giornate più tragiche, ma che fortunatamente si limitò a coinvolgere solo gli edifici e non la popolazione, come invece accadde nei paesi vicini in particolare in località Ceretto di [[Costigliole Saluzzo]] dove vennero fucilati, per rappresaglia, diversi civili.
 
=== Onorificenze ===
{{Onorificenze
|immagine= Merito civile silver medal BAR.svg
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|luogo= 1943/1945 - Venasca (CN)<ref>http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=300969</ref>}}
 
== Geografia ==
Il comune di Venasca si trova sul fondo della [[Valle Varaita]] posta alla destra del torrente omonimo. Per la sua collocazione sul territorio, Venasca è stata nei tempi passati un punto di riferimento per il commercio locale. È posta infatti alla confluenza della valle laterale di [[Isasca]] che attraverso la colletta di Brondello conduce a [[Saluzzo]], e alla valletta laterale di [[Rossana (Italia)|Rossana]] che attraverso la strada per colletta di [[Busca]] conduce alla [[Valle Maira]] e ai comuni del Cuneese. Il territorio è prevalentemente montuoso-collinare ed è suddiviso (secondo la denominazione dialettale locale) in due parti: "l'adrit" situato sul versante nord della vallata più esposto al sole in inverno e quindi dal clima migliore, e "l'ubach" contrapposto a sud che nel periodo invernale, è per lungo tempo all'ombra e quindi molto più freddo. Il clima essendo il concentrico situato a sud e sottoposto al vento di tramontana proveniente dalla valle, in inverno è particolarmente freddo. Un proverbio in dialetto locale recita ''"Chi veul vede l'infern, deuv pruvè Venasca d'invern"'' (Chi vuole vedere l'inferno, deve provare Venasca d'inverno). Per contro in estate si gode di un clima fresco e giustamente ventilato.
 
== I monumenti ==
[[File:Parrochiale.jpg|thumb|right|90px|<center>Parrocchiale Maria Assunta</center>|none]]
Il centro del paese è dominato dall'imponente e maestosa parrocchiale (in stile barocco) di intitolata a Maria Assunta. A pianta ottagonale, e con facciata in cotto, è stata costruita a partire dal [[1750]] su progetto dell'arch. Ruffino. L'interno è ricco di marmi policromi e con affreschi del pittore milanese Pietro Antonio Pozzi. È stata definita ''"Una tra le più superbamente belle chiese del Piemonte"''; infatti può essere considerata uno dei più significativi esempi di architettura barocca del Saluzzese. Incorporato con l'edificio religioso, sorge l'antico Palazzo comunale, eretto fra il [[1776]] e il [[1778]] su disegno di Michele Borda, oggi sede dell'Istituto Musicale di Venasca-Valle Varaita.
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A Bricco, piccolo frazione del paese, infine, sorge la Parrocchiale dedicata alla Visitazione di Maria Vergine ([[1780]]).
 
== Economia ==
L'economia è legata all'allevamento del bestiame, all'agricoltura e alla lavorazione del legno. Un tempo esisteva (ora cessata) in località Pilone Rocche una fiorente attività legata all'estrazione e lavorazione per usi industriali della pietra "serpentino". È ancora visibile, entrando nel territorio comunale arrivando dalla pianura, la grande cava dove si estraeva il materiale dal versante della montagna. L'artigianato del legno è rivolto principalmente alla produzione di cofani mortuari. Nel concentrico sono presenti numerosi esercizi commerciali e panetterie. Rinomato è il pane prodotto nelle tre panetterie, cotto con forno a legna. Inoltre sono presenti sul territorio comunale due importanti salumifici.
La presenza turistica nei mesi estivi, dato il clima fresco e ventilato è abbastanza buona, specialmente nella parte più alta del territorio (Bricco, Peralba).
 
== Sport ed attività ==
Sono presenti un maneggio, un campo da calcio a 11, un campo da calcetto, da tennis, da beach volley, una bocciofila.
 
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www.lafabbricadeisuoni.it
 
== Manifestazioni ==
1ª domenica dopo Pasqua
"Madonna del Buon Consiglio"
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''Mostra mercato dei prodotti agricoli ed artigianali della Valle Varaita.''
 
== Amministrazione ==
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== Chiese e Cappelle ==
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Image:Parrochiale.jpg|Parrocchiale Maria Assunta 1750
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== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
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== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
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