Brunitura (colorazione su metallo): differenze tra le versioni

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Un metodo ancora oggi assai usato specialmente da restauratori e da costruttori nella produzione di piccole serie è il seguente: il pezzo, sempre ben pulito e sgrassato, viene immerso in un bagno a circa 100 °C di acqua in cui vengono disciolti iposolfito di sodio, acetato di piombo e [[solfato di rame]]. Prolungando il tempo di immersione il metallo assume via via vari colori passando dal blu chiaro, al porpora, al grigio, fino al nero.
 
Una brunitura nera e brillante su ferro ed acciaio si può anche ottenere immergendo il pezzo scaldato fino al colore giallo in olio e, una volta raggiunta la brunitura, scaldandolo ancora lievemente per poi lasciarlo raffreddare a temperatura ambiente. Un altro sistema, assai vecchio ma che non altera le proprietà della tempra consiste nel cospargere il pezzo con [[cera]] vergine di api alla quale viene successivamente dato fuoco. Una volta che questa è completamente bruciata il pezzo viene lasciato lentamente raffreddare. Questo metodo non è più usato, se non da alcuni amatori di armi antiche e restauratori.
 
==Esecuzione su metalli non ferrosi==