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{{nota disambigua||[[Solaria (disambigua)]]}}
'''''Solaria''''' fu una [[rivista]] fondata nel [[1926]] da [[Alberto Carocci]] ed ebbe come condirettori in tempi differenti, [[Giansiro Ferrata]] e [[Alessandro Bonsanti]].
 
All'interno della rivista coesistono due gruppi: il gruppo dei [[La Ronda|rondisti]], come [[Riccardo Bacchelli]] e [[Antonio Baldini]] che, insieme agli stilisti lirici più giovani come [[Bonaventura Tecchi]], [[Arturo Loria]], [[Alessandro Bonsanti]], è convinto di poter realizzare una civiltà letteraria autonoma al di fuori dei compromessi politici e il gruppo solariano del quale fanno parte [[Eugenio Montale]], [[Leone Ginzburg]], [[Aldo Garosci]], [[Guglielmo Alberti]], [[Giacomo Debenedetti]], [[Mario Gromo]], [[Umberto Morra di Lavriano]], [[Sergio Solmi]], che, riprendendo lo spirito intransigente di [[Piero Gobetti|Gobetti]], dichiara un diverso impegno di "denuncia moralistica ideologicamente caratterizzata" nei confronti della realtà contemporanea, quella cioè del [[fascismo]]. Tra i collaboratori della rivista, in posizione problematica, compare anche [[Carlo Emilio Gadda]].
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I solariani sperano in una [[Europa]] civile capace di arte drammatica e umana proprio nel momento in cui l'Europa vincente dell'universalismo fascista e del [[nazismo]] preparano la propria opera di distruzione.
 
La rivista venne sottoposta più volte a [[censura]] e gli ultimi numeri di "''Solaria"'' [[1934]] escono con due anni di ritardo nel [[1936]].
 
Il n. 2, marzo-aprile 1934 riporta due scritti, ''Le figlie del generale'' di [[Enrico Terracini]] e ''Il garofano rosso'' di [[Elio Vittorini]], che era iniziato a puntate dal febbraio-marzo [[1933]].
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Infatti, in seguito alla campagna vittoriosa d'Africa, negli anni cosiddetti del consenso, viene a svuotarsi, in termini europeistici, ogni significato d'opposizione al fascismo.
 
Inoltre il prevalere dei collaboratori "ideologici", come [[Giacomo Noventa]], [[Nicola Chiaromonte]], [[Umberto Morra]] su quelli "letterati" provoca una accesa polemica tra i due direttori.
 
Carocci infatti sostiene giunto il momento di trasformare "Solaria" in una rivista di idee, come la rivista [[Esprit]] francese, che fosse capace anche di discutere con il fascismo, mentre Bonsanti conferma la sua idea di pubblicare i prodotti letterari più significativi che pur comprendendo solariani, [[Frontespizio (rivista)|frontespiziani]], collaboratori di ''[[Pegaso (rivista)|Pegaso]]'' e ''[[Pan (rivista)|Pan]]'' rimanesse comunque al di fuori della realtà italiana e del fascismo.
 
Da queste due posizioni ormai inconciliabili vedranno la luce, da una parte, riviste come [[La riforma letteraria]] (1936-[[1939]]) e [[Argomenti]] ([[1941]]) che avranno un'impronta [[Filosofia|filosoficamente]] e ideologicamente impegnata e dall'altra [[Letteratura (rivista)]] (gennaio [[1937]]-novembre/dicembre [[1947]]) che si poggia su una gestione autonoma ed ermetica dello specifico letterario.
 
== Voci correlate ==
* [[Riviste letterarie del Novecento]]
 
{{Portale|letteratura}}
 
[[Categoria:Riviste letterarie del Novecento]]