Strela-2: differenze tra le versioni

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I suoi punti deboli sono risultati vari, come quello di attaccare i caccia solo dal settore posteriore. Questo comporta alcuni problemi, per esempio, il fatto che nel frattempo l'aereo ha sorvolato la postazione di lancio, che potrebbe essere individuata e distrutta prima di lanciare il missile, perché quest'ultimo ha bisogno di tempo per acquisire l'obiettivo da attaccare, e ha pur sempre una gittata minima (500-1000 m) entro la quale non è pienamente controllabile.
 
Un altro problema è che questo tipo di arma, essendo spesso inefficace contro bersagli frontali, ha bisogno di attaccarli di coda, e quindi deve essere veloce per raggiungerli. Un missile come il Blowpipe non ha problemi (teoricamente) ad eseguire ingaggi frontali anche alla massima distanza, essendo radiocomandato, ma l'il SA-7 deve correre più veloce del velivolo che insegue, e con un notevole margine.
 
Ma le prestazioni dell'arma, specie della prima serie non erano così valide. In effetti, la guida termica aveva fin dall'inizio anche dei vantaggi: se l'operatore di un Blowpipe perde l'aggancio, la testata di autoguida di un SA-7 è del tutto autonoma, quindi non basta che il bersaglio sparisca dietro una collina per essere intangibile, se il missile continua a stargli dietro. In realtà, il vero problema con entrambi i tipi è il tempo di allerta: spesso, di fatto, un operatore di fanteria non ha il tempo di avvistare un bersaglio, accendere le batterie, puntare l'arma, così la 'superiorità' di un sistema come il Blowpipe, tra l'alto assai impreciso, è puramente accademica.
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* Mancanza di un sistema IFF per l'identificazione automatica, via radio, di un velivolo
* prestazioni modeste, che limitavano l'efficacia a velocità massime del bersaglio di circa 250 m/s (920 km/h), ovvero praticamente coincidenti con le velocità di crociera dei jet da combattimento. Se questi ultimi accendevano il postbruciatore risultavano più visibili (anche ad occhio nudo) ma l'aumento di velocità li rendeva praticamente irraggiungibili dallo Strela
* sistema di guida poco sensibile in certi aspetti (con terreni caldi di contrasto) e in compenso, molto facile ad essere disturbato da ''flares'' e contromisure [[infrarossi|IR]] di vario tipo
* Manovrabilità moderata e scarsa precisione
* testata priva di spoletta di prossimità
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Il missile Grail ha avuto, in sostanza, pareri contrastanti e risultati discussi. In azione, esso è stato usato con successi limitati, ma nondimeno, quello che conta di più è la minaccia, per qualunque aereo, che quest'arma dava e che 'consigliava' di volare molto alto o molto veloce, troppo per individuare e colpire le unità campali, specie se l'aereo era senza armi guidate. In combinazione con armi più pesanti per le quote medie ed alte, verso cui spingeva (o in alternativa, gli aerei erano costretti a volare davvero troppo bassi per combattere efficacemente), il Grail svolgeva la sua funzione di garantire la difesa aerea tattica e dava per la prima volta ad un singolo fante la capacità di combattere un aeroplano.
 
[[File:Soldier with Strieła WPT 4-1986.jpg|upright=1.4|left|thumb|Questo lanciamissili dal colore giallo acceso ha l'operatore dotato di un sistema ESM o IFF portatile, sul casco. Dietro vi sono i suoi parenti più prossimi, gli Strela 1 o [[SA-9 Gaskin]], ed infine si intravede anche un' SA-6 Gainful]]
I miglioramenti, inoltre, non tardarono ad arrivare: a partire dai primi anni '70 iniziò ad entrare in servizio l'il '''SA-7B''', o 9K32M (sistema completo, 9M32M o Strela 2M, designazione industriale e militare, tanto per rendere ancora meno comprensibili all'estero le designazioni sovietiche) aveva un motore a razzo più potente e una gittata conseguentemente maggiore: 1,6 mach per un raggio massimo di 4,5km e una tangenza di 3.4km circa, grossomodo il 50% in più del tipo precedente, con una velocità superiore di circa il 20%. DA notare che se il missile non trovava il bersaglio, restava l'autodistruzione programmata dopo 15 secondi di volo che corrispondevano, nell'nel SA-7A, a 6,4km (circa il doppio della portata massima ufficiale).
 
La probabilità di successo è stata migliorata anche con altre aggiunte: un sistema IFF con antenne sull'elmetto dell'operatore è diventato disponibile, e per i tiri notturni, un altro sistema, similmente sistemato, consente di captare i radar di inseguimento terreno degli aerei tattici avversari, fornendo un prezioso avviso del loro approssimarsi. In molti casi almeno, una o entrambe queste apparecchiature sono presenti sull'elmetto del secondo uomo del team del missile: in questo caso egli dà all'operatore un avviso sulla direzione di eventuali minacce, ripartendo il carico di lavoro in maniera equilibrata.
 
In termini operativi, l'il SA-7 è stato usato in maniera massiccia in guerre dagli anni '70 in poi. I risultati, materialmente, non sono stati elevati in termini di PK, ma anche con pochi missili a segno, il lavoro di proteggere la fanteria dalle minacce aeree è stato svolto in larga misura.
 
In Medio Oriente, i missili di questo tipo, del modello SA-/A, erano noti già durante la [[Guerra d'Attrito]] del 1969-70, e gli israeliani presero l'iniziativa di allungare i tubi di scarico dei motori dei velivoli, come gli A-4 Skyhawk, che erano abbastanza lenti da correre dei rischi, oltre che muniti di un solo motore. In tal modo i missili a segno spesso non distruggevano la macchina. Altre contromisure erano i ''flares'', bengala speciali di inganno.
 
Durante la [[Guerra dello Yom Kippur]] del 1973, le fanterie di invasioneattaccanti arabe lanciarono gli SA-7 a migliaia di esemplari, ottenendo, in termini diretti, l'abbattimento di una mezza dozzina di aerei e il danneggiamento di altri. Gli israeliani dovettero dunque rivedere le tattiche di manovra, e i successi ottenuti durante la [[guerra di difesa dei sei giorni]] del 1967 (era ancora troppo presto per glii SA-7) contro le truppe di invasione senza copertura aerea, non poterono ripetersi.
 
Per capire come i missili SA-7 abbiano influito nella guerra aerea, un esempio è il [[Vietnam]], dove è poco noto che essi vennero usati, nella fase finale di quella tragica guerra.
 
Secondo statistiche in merito, su 200 missili osservati contro aerei jet, solo 1 ottenne un abbattimento (0,5%PK), ma contro i mortali aerei da attacco [[Douglas A-1 Skyraider]], con il loro motore radiale sistemato davanti al muso, i missili fecero risultati del 10-15%. Contro gli elicotteri, senza dubbio la principale vittima dei missili IR (essendo sia molto lenti che bisognosi di un motore potente per volare, irradiando calore su tutto l'orizzonte) si arrivò ad oltre il 20% di lanci positivi. I tempi degli attacchi della Air Cavalry in stile [[Apocalypse now]] diventavano storia: un qualunque fante poteva lanciare in un istante un missile capace di sbriciolare un elicottero, senza che corressecorrere il rischio di venire sollecitamente individuato inizialmente (come spesso accadeva con le mitragliere in postazione). Le contromisure IR, anche semplici, non erano all'epoca ancora diffuse e comunque non sarebbero bastate ada eliminare i pericoli in maniera sufficiente.
 
Durante gli anni, gli Strela-2/SA-7 sono stati utilizzati anche in altri conflitti, come nel caso delle guerre in [[Angola]] e [[Namibia]], dove la [[South African Air Force|SAAF]] condusse azioni di 'guerriglia' aerea, volando radente al terreno e sorprendendo in genere le difese aeree. Su 225 SA-7 lanciati, solo 5 colpirono e 1 abbatté il bersaglio, un jet MB-326 Impala.
 
Gli Sa-7 hanno avuto anche molta importanza a seconda di chi prendesse l'iniziativa. Se un missile portatile non può difendere dall'attacco, accuratamente pianificato (come fatto dai sudafricani) contro obiettivi fissi, cercare un avversario sfuggente, su cui gli aerei o elicotteri non possono piombare all'improvviso già con le bombe in fase di sgancio, è un'altra cosa. Questo è quello che è accaduto in altre situazioni, in cui sono state le truppe di terra, generalmente forze della guerriglia con equipaggiamenti leggeri, a muoversi e ad attaccare. In Afghanistan, Marocco, Ciad, Angola erano infatti le forze aeree a doversi muovere cercando il nemico ed esponendosi, il più delle volte, ad essere avvistate per prime. I missili SA-7 non si sono dimostrati un'arma letale ma si sono distinti per vari successi ottenuti.
 
Le contromisure, come quella di usare flare''flares'' e scarichi raffreddati per gli elicotteri, hanno avuto un certo successo, ma non sufficiente per rendere inefficaci le nuove armi. Le tattiche di volare a quote più alte e più alla larga dal pericolo sono state spesso una miglior garanzia, specie quando ai vecchi SA-7 si sono affiancati missili come gli [[Stinger]].
 
Anche per agguati a bassa quota i missili SA-7 si sono dimostrati pericolosi, sia in attentati aerei contro mezzi civili, che contro apparecchi militari. Un [[Antonov An-22]] venne abbattuto in decollo, il 28 ottobre [[1984]], da uno di questi ordigni, causando la morte di 240 sovietici, vicino all'aeroporto di [[Kabul]]<ref>http://www.planecrashinfo.com/1984/1984-55.htm</ref>.
 
Anche nella [[guerra delle Falklands]] alcuni SA-7 sono stati portati nelle isole da parte argentina, forse forniti dai libici. Ma nessuno pare venne usato, perdendo un'occasione perché gli ''Harrier'' si sono dimostrati molto vulnerabili (nel 1991) a tali ordigni, avendo gli scarichi a mezza fusoliera.
 
In definitiva, il missile SA-7, nonostante le sue limitazioni, ha contribuito massicciamente a ridimensionare la supremazia delle forze aeree su quelle terrestri, e ha costretto ad adottare tattiche e tecniche di combattimento meno efficaci e più dispendiose. Il numero prodotto è risultato impressionante e superiore a quello di qualunque altro SAM. Solo la [[Germania Est]] aveva circa 1700 lanciamissili e migliaia di ricariche nel 1990, all'atto della riunificazione.