Droctulfo: differenze tra le versioni

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Nel [[586]] Droctulfo era impegnato in [[Tracia]] in qualità di ipostratego al fianco dello stratego [[Giovanni Mystacon]]. Le storie classicheggianti di [[Teofilatto Simocatta]] riferiscono che fu grazie a uno stratagemma decisivo di Droctulfo (dopo aver simulato la fuga, si era gettato, alla testa dei suoi uomini, sugli inseguitori) se i bizantini riuscirono a spezzare l’assedio di Adrianopoli e a sconfiggere gli [[Avari]]<ref>Teofilatto Simocatta, II,16.</ref>.
 
Della sua morte non si sa molto, a parte il fatto che ebbe luogo lontano da Ravenna. Essa non si verificò necessariamente in battaglia, ma avvenne forse in Africa, se è corretta l’identificazione con il Droctulfo definito «de hostibus ad rempublicam veniens» che, in una lettera dell’ottobre [[598]]<ref>Papa Gregorio MagnoI, I,72.</ref>, papa [[papa Gregorio MagnoI]] raccomandava all'esarca bizantino d'Africa, [[Gennadio (esarca d'Africa)|Gennadio]]. L'epitaffio ricorda che Droctulfo, che era solito rientrare a Ravenna dopo i suoi numerosi trionfi, aveva chiesto a un certo sacerdote Giovanni (''sacerdotem Iohannem''), forse l'arcivescovo di Ravenna Giovanni II, di essere sepolto nella città romagnola . I cittadini gli furono talmente grati da concedergli l'onore di essere sepolto davanti alla soglia del [[martire]] [[Vitale]] e da dedicargli un [[epitaffio]] che colpì l’immaginazione di storici e poeti tra cui [[Croce]] e [[Borges]]
 
=== Epitaffio di Droctulfo ===