Libertà Frisona: differenze tra le versioni

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La Libertà Frisona era suddivisa in ''seelânnen'', territori autonomamente amministrati che rispondevano alla sola autorità dell'[[Imperatori del Sacro Romano Impero|Imperatore del Sacro Romano Impero]]. I territori, nonostante l'autonomia, seguivano comunque una politica e un sistema giuridico comune. I delegati dei ''seelânnen'' si incontravano in occasione della [[Pentecoste]] a [[Opstalboom]] presso [[Aurich]], al motto ''Eala Frya Fresena'' (in piedi, frisoni liberi) per armonizzare le regole e le leggi su tutto il territorio della Frisia. Più tardi gli incontri si tennero anche a [[Groninga]].
 
La Libertà Frisona terminò nel 1498, dopo più di un secolo di guerra civile tra le fazioni degli [[Schieringers e Vetkopers|Schieringers e dei Vetkopers]], quando l'imperatore [[Massimiliano I d'Asburgo]] cedette la Frisia quale feudo ad [[Alberto III di Sassonia]] quale risarcimento per un debito di {{formatnum:300000}} [[fiorini]]. Per farsi riconoscere dai frisoni come feudatario, Alberto, dovette comunque ripetutamente affrontarli con le armi, non riuscendoci. Neanche il figlio, [[Giorgio di Sassonia (1471-1539)|Giorgio di Sassonia]] riuscì nell'intento e nel 1515 vendette il titolo di signore a [[Carlo II di Gheldria]] che riuscì a sottomettere definitamentedefinitivamente la Frisia occidentale e la Frisia centrale solo nel 1524.
 
Alla Libertà Frisona succedette la [[Signoria di Frisia]]. La città di [[Groninga]] costituì però un'eccezione e rimase una [[città stato]] fortificata, anche se formalmente non riconosciuta come tale dall'imperatore, fino al 1536, quando fu creata la [[Signoria di Groninga]].