Zenone di Cizio: differenze tra le versioni

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== La fisica e la morale ==
L'universo è concepito da Zenone come un grande animale composto di [[polarità (filosofia)|due elementi]], uno attivo (''heghemonikòn'') ed uno passivo (''hypàrchon''). Quello passivo è la [[materia]], quello attivo è il ''Lògos'', o [[ragione]], che è detto anche [[Dio]] e rappresenta il soffio vitale o ragione seminale. Questo principio divino è [[Provvidenza]] [[immanenza|immanente]], e guida finalisticamente l'evoluzione del mondo verso il suo necessario [[destino|sviluppo]]. Ogni evento, in quanto permeato del divino, è perfetto; la [[libertà]] dell'uomo consiste nel riconoscerne e condividerne la perfezione. Come il mondo, infatti, anche l'uomo è animato dal ''lògos'' e il suo [[Katékon|dovere]] e la sua [[virtù]] consistono nel vivere secondo [[ragione]], estirpando da sé le passioni e i desideri; il saggio stoico è inoltre [[cittadino]] del mondo perché riconosce il valore universale della ragione.
 
In tal modo Zenone suddivide la filosofia in tre discipline: la [[logica]], che si occupa del procedimento del conoscere; la [[fisica]], che si occupa dell'oggetto del conoscere; e l'[[etica]], che si occupa della condotta conforme alla natura razionale dell'oggetto. A titolo di esempio, la logica è il recinto che delimita il terreno, la fisica l'albero, e l'etica è il frutto.<ref>Arnim, ''SVF'', II, fr. 38.</ref>