Scuola (Venezia): differenze tra le versioni

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==Le istituzioni==
 
Le Scuole erano [[confraternita (Chiesa cattolica)|confraternite]] laiche (a Venezia le prime associazioni di lavoratori risalgono all'[[XI secolo]]) che eleggevano un Santo [[Protettore]] e alle quali aderivano cittadini di [[ceto medio]]. I [[Patriziato (Venezia)|patrizi]] aderivano solo alle [[Scuola (Venezia)|Scuole Grandi]].
 
La ricorrenza del giorno in cui si celebrava il Santo Protettore di una confraternita veniva tenuta una [[processione]]; il giorno di [[San Marco]] (25 aprile) ogni Scuola si recava in corteo nella [[Basilica di San Marco|Basilica]], esponendo il proprio stendardo.
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Le più numerose erano Scuole che riunivano gruppi di artigiani in base alla professione svolta. In tal caso la ''mariegola'' costituiva anche una sorta di [[albo professionale]]. È questo il caso, fra le altre, delle Scuole dei Calegheri ([[Calzolaio|calzolai]]), dei Battiloro ([[Orafo|orafi]]), dei Mureri ([[Muratore|muratori]]).
 
Secondo il cronista [[Marin Sanudo|Marin Sanudo il Giovane]] ([[1466]] - [[1536]]), le Scuole Piccole erano 210, anche se altre fonti documentarie attorno alla metà del [[XV secolo]] ne indicano circa 400.
 
Le Scuole Grandi, di carattere religioso, si dedicavano alla devozione di un santo o alla penitenza (le [[Scuola_dei_Battuti_di_Mestre|Scuole dei Battuti]]) ed erano quelle di importanza maggiore. Ufficialmente la differenza fra Scuola Minore e Scuola Grande fu sancita dal [[Consiglio dei Dieci]] attorno alla metà del [[XV secolo|Quattrocento]]: una Scuola Grande doveva essere anche Scuola dei Battuti. Di fatto, la Repubblica le usò come strumento di welfare.