Chiralità (chimica): differenze tra le versioni

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È frequentissimo commettere l'errore di descrivere la chiralità come proprietà puntuale: non esiste un atomo (o un punto) che sia chirale, bensì la chiralità è una proprietà appartenente alla molecola (o a un oggetto in generale).<ref>{{pdf}} Prof. Giulia Licini, [http://www.chimica.unipd.it/giulia.licini/pubblica/pdf_biotech/chiralita.pdf Chiralità], p.17, [[Università di Padova]]</ref> Ad esempio, citando un caso tipico in [[chimica organica]], un [[carbonio]] che porti quattro sostituenti diversi, e faccia parte di una molecola chirale, è correttamente definibile come carbonio [[Elemento stereogenico|stereogenico]].<ref>{{pdf}} [http://www.educhimica.it/Organica/1_Chiralita_e_centri.pdf Stereochimica], p.7, su [http://www.educhimica.it/ educhimica.it]</ref> In una molecola chirale tutti gli atomi che la costituiscono, sono opportunamente definibili "chirotopici".<ref>{{en}} [http://goldbook.iupac.org/C01065.html Chirotopic], definizione [[IUPAC]] [http://goldbook.iupac.org/index.html Gold Book]</ref>
 
Una molecola è chirale se tra i suoi [[simmetria molecolare|elementi di simmetria]] non vi è alcun asse di rotazione improprio. Due molecole identiche in tutto, salvo l'essere una l'immagine speculare dell'altra tra loro non sovrapponibili, sono dette ''[[enantiomero|enantiomeri]]''. Possono essere un esempio di molecole chirali quelle che contengono un atomo di carbonio ([[Orbitale atomico|ibridato sp³]]) legato a quattro sostituenti diversi.
 
Possono essere un esempio di molecole chirali quelle che contengono un atomo di carbonio ([[Orbitale atomico|ibridato sp³]]) legato a quattro sostituenti diversi.
 
A volte però, una molecola contenente più di un atomo di carbonio chirotopico (ad esempio l'[[acido tartarico]]) oltre ad ammettere due forme enantiomere, ammette una terza forma achirale (quindi sovrapponibile alla propria immagine speculare), detta forma "[[composto meso|meso]]" e la si indica col prefisso "meso-".