Gianni Poggi: differenze tra le versioni

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Ancora in parte per una circostanza imprevista (era attesa la presenza di [[Jussi Björling]], che poi non si concretizzò), l'anno successivo, a soli 26 anni, debuttò con successo alla [[La Scala|Scala]] in ''[[Un ballo in maschera]]''. Fu l'inizio di un'assidua collaborazione con il teatro milanese, che vide Poggi presente in cartellone, con brevi interruzioni, fino al 1960<ref>F.Fernandi: ''Le voci piacentine'', Azzali-Parma 1994</ref> in svariati ruoli, tra cui [[La Gioconda|Enzo]], [[La Favorita|Fernando]], [[Lucia di Lammermoor|Edgardo]], [[Rigoletto|Duca di Mantova]], Rodolfo, [[Tosca (opera)|Cavaradossi]], il [[Faust]] del ''[[Mefistofele (opera)|Mefistofele]]'', oltre alla partecipazione all'''[[Oberto, Conte di San Bonifacio]]'', nella prima ripresa moderna dell'opera verdiana nel 1951.
Altro teatro che ne vide la frequente presenza fu l'[[Arena di Verona]], dove esordì nel 1949 nel ruolo di [[Lohengrin (opera)|Lohengrin]] accanto a [[Renata Tebaldi]] (edizione in italiano). Si esibì inoltre in tutti i principali teatri italiani, in [[Sud America]] ([[Buenos Aires]], [[Rio de Janeiro|Rio]], [[San Paolo (Brasile)|San Paolo]]), a [[Barcellona]], [[Berlino]], [[Monte Carlo]] ed al [[Metropolitan Opera|Metropolitan]], dove fu presente per due stagioni dal 1955 ed ove ebbe l'onore - unico tra i suoi colleghi - di indossare, in una recita della "Gioconda", il costume di scena appartenuto al grande tenore Enrico Caruso (1957). In quello stesso anno sostenne l'impervio ruolo di [[Dom Sébastien|Don Sebastiano]] nella storica ripresa dell'opera [[Gaetano Donizetti|donizettiana]] al [[Teatro comunale (Firenze)|Comunale]] di [[Firenze]], di cui rimane un'importante registrazione.
 
Dall'inizio degli anni 60 accusò un appannamento vocale, avvertibile anche nelle ultime incisioni, che non gli impedì tuttavia di apparire regolarmente, dal 59 al 64, all'[[Staatsoper|Opera]] di [[Vienna]], oltreché sporadicamente ancora alla Scala nel 1964 e 65<ref>[http://www.archiviolascala.org Archivio Teatro alla Scala]</ref>. Chiuse la carriera nel 1969 con una recita di ''Mefistofele'' al [[Teatro Municipale di Piacenza]].
 
Negli ultimi anni della sua vita, fu afflitto da una progressiva perdita della vista a causa di una forma ereditaria di diabete, che fu anche una delle cause principali, a detta dei maggiori critici dell'epoca, della parabola discendente della sua attività artistica.
 
==Discografia==
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===Incisioni in studio===
*''[[Tosca (opera)|Tosca]]'', con [[Adriana Guerrini]], [[Paolo Silveri]], dir. [[Francesco Molinari-Pradelli]] - Cetra 1951
**Pagliacci, con Otello Bersellini, Cetra 1951
* ''[[Lucia di Lammermoor]]'' - con Dolores Wilson, [[Anselmo Colzani]], Silvio Maionica, dir. [[Franco Capuana]] - Urania 1951
*''[[Mefistofele (opera)|Mefistofele]]'', con [[Giulio Neri]], [[Rosetta Noli]], dir. Franco Capuana - Urania 1952