Ministeri economici: differenze tra le versioni

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{{L|politica|giugno 2014|motivo = Di certo, non esistono solo in Italia ...}}
{{F|Italia|maggio 2011}}
La [[locuzione]] '''ministeri economici''' indica, in [[Italia]] e fino al [[2001]], quei [[Ministero della Repubblica Italiana|ministeri]] del [[Governo della Repubblica Italiana|Governo italiano]] che avevano la competenza della gestione dell'[[economia]] e delle [[finanza pubblica|finanze pubbliche]].
 
__TOC__
==Storia==
Nel corso della [[storia d'Italia|storia dell'Italia]] unita, la storia della gestione ed organizzazioni dell'"[[Erario]]" è stata un alternarsi di fasi molteplici. La notevolissima importanza delle "casse pubbliche" ha fatto sì che ai diversi periodi politici corrispondessero diverse forme d'organizzazione delle stesse.
 
Il ''Ministero delle Finanze'' esisteva già prima dell’[[Risorgimento|Unità d'Italia]] ed aveva la competenza sia sull’entrata sia sulla [[spesa pubblica]]: il [[Governo Cavour IV|governo Cavour]], il primo dell'Italia unita, conservò in questo la struttura ministeriale che era stata propria del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]].
 
Il 26 dicembre [[1877]] il [[Governo Depretis II|secondo governo di]] [[Agostino Depretis]] per primo introdusse una distinzione, scindendo in due l'antico Ministero delle Finanze: una parte (che conservò il nome di ''Finanze'') relativa alle imposte, l'altra (il nascente ''Ministero del Tesoro'') concernente la [[contabilità]], il [[patrimonio]] ed il [[tesoro]]. Al ''Ministero del Tesoro'' furono attribuite le seguenti funzioni: formazione dei [[bilancio|bilanci]] e dei resoconti dell’[[pubblica amministrazione|amministrazione dello Stato]]; sovrintendenza all’esercizio del bilancio, alla [[contabilità generale dello Stato]], al servizio del Tesoro e all’amministrazione del [[debito pubblico]]; vigilanza sulla riscossione delle entrate e sulla regolare ordinazione delle spese. Tali funzioni furono allocate nell’ambito delle seguenti articolazioni ministeriali: [[Ragioneria generale dello Stato|Ragioneria Generale dello Stato]], [[Dipartimento del Tesoro|Direzione Generale del Tesoro]], e [[Direzione Generale del Demanio]].
 
Dal 31 dicembre [[1922]], quarantacinque anni dopo, il [[governo Mussolini]] decise di trasferire nuovamente tutte le competenze del ''Tesoro'' al ''Ministero delle Finanze'' con conseguente soppressione del dicastero. Questa scelta coincise con l'uscita dal [[governo]] di tutte le componenti non-fasciste, e si inquadrò pienamente nella riforma [[fascismo|fascista]] dello Stato italiano in ordine a criteri, sia ideali che pratici, differenti da quelli preesistenti. Questo accorpamento fu poi conservato dai due governi di [[Pietro Badoglio]].
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La [[legge finanziaria]] per il [[1957]], approvata il 22 dicembre [[1956]] dal [[governo Segni I]] istituisce il più giovane dei quattro ministeri economici: quello delle ''Partecipazioni statali''. Il sistema di [[economia mista]] dell'Italia, segnato dalla importantissima e massiccia presenza dello Stato come parte attiva del [[mercato]], si basava infatti su una vastissima rete di [[società per azioni]] (e quindi di [[società di diritto privato]]) ma controllate dallo [[Stato]] e da altri [[ente pubblico|enti pubblici]]. A questo si sommava l'altrettanto fitta rete di enti ed istituti economici di diritto pubblico, che gestivano [[bene (economia)|beni]] e [[servizio|servizi]] d'elevato interesse nazionale.
 
Il 12 dicembre [[1968]], con il [[governo Rumor I]], il ministero del Bilancio assunse la denominazione di ''Bilancio e Programmazione economica'', in corrispondenza dell'entrata nella compagine governativa del [[Partito Socialista Italiano]]. A tale cambio di denominazione corrispose l'attribuzione della responsabilità per quel ministero, oltre che della redazione del [[bilancio dell Stato|bilancio annuale dello Stato]], anche della programmazione di medio periodo (come il [[Documento di programmazione economica e finanziaria|Dpef]]).
 
La situazione rimase inalterata sino al [[1993]]: in quell'anno, nel pieno della fase di riforma del sistema politico (che poi verrà definita come il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica), uno dei [[Referendumreferendum abrogativi del 1993 in Italia#Partecipazioni Statali|referendum abrogativi indetti]] riuscì nell'intento di abolire il Ministero delle Partecipazioni statali. Le sue competenze, ormai in declino data la fase di smantellamento di quel [[economia|sistema economico]], vennero riassorbite nel ''Tesoro''.
 
Nello stesso anno, il [[Governo Ciampi|governo di]] [[Carlo Azeglio Ciampi]] presentò una proposta di accorpamento tra ''Tesoro'' e ''Bilancio'', che entrò in vigore tre anni dopo: dal 18 maggio [[1996]] fu lo stesso Ciampi il primo a ricoprire, nel [[governo Prodi I]], l'incarico di Ministro ''del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica'', giornalisticamente soprannominato "super-Ministro" del Tesoro.
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Inoltre, si provvide a creare la nuova organizzazione articolata in quattro ''Agenzie fiscali'', di nuova istituzione. Esse sono:
* [[Agenzia delle entrate|Agenzia delle Entrate]], con compiti in materia di entrate fiscali;
* [[Agenzia del territorio|Agenzia del Territorio]], con compiti in materia [[catasto|catastale]] e di conservazione dei registri immobiliari;
* [[Agenzia del demanio|Agenzia del Demanio]], con compiti in materia di gestione e tutela del [[demanio]];
* [[Agenzia delle dogane e dei monopoli|Agenzia delle Dogane]], con compiti in materia [[dogana|doganale]].
In deroga all'entrata in vigore della nuova configurazione ministeriale nel 2001, le quattro Agenzie iniziarono ad operare sin dal [[1999]] in seno al Ministero delle Finanze.
 
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* il '''Ministero delle Finanze''' ([[1861]]-[[2001]]);
* il '''[[Ministero del tesoro|Ministero del Tesoro]]''' ([[1877]]-[[1922]]; [[1944]]-[[1947]]; [[1947]]-[[2001]]);
* il '''Ministero del Bilancio e della Programmazione Economica''' ([[1947]]-[[1996]]);
* il '''[[Ministero delle partecipazioni statali|Ministero delle Partecipazioni Statali]]''' ([[1956]]-[[1993]]).
 
A seguito di tre successive riforme ([[1993]], [[1996]] e [[2001]]) i quattro [[dicasteroministero statale|dicasteri]] sono stati via via accorpati fra loro, fin tanto che le loro funzioni non sono state accentrate nell'unico [[Ministero dell'economia e delle finanze|Ministero dell'Economia e delle Finanze]].
 
==Voci correlate==
* [[Ministri delle partecipazioni statali della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri del bilancio e della programmazione economica della Repubblica Italiana|Ministri del bilancio della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri delle finanze della Repubblica Italiana]]
* [[Ministri del Tesoro del Regno d'Italia]]