S&P 500: differenze tra le versioni

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Si tratta dell'indice più significativo dell'intero mercato americano ed ha ormai superato per importanza lo stesso Dow Jones, paniere dei 30 principali titoli americani.
 
L'indice è stato costituito e continua ad essere gestito da S&P Dow Jones Indices, una [[joint venture]] controllata da McGraw Hill Financial. S&P Dow Jones Indices pubblica molti indici del mercato azionario, come il [[Dow Jones Industrial Average]], [[S&P 400|S&P MidCap 400]], [[S&P 600|S&P SmallCap 600]], e il [[S&P 1500|S&P Composite 1500]].
 
== Versioni ==
L'S&P 500 ha aggiornato recentemente, per la cinquantatreesima volta nel 2014, nuovi valori massimi, spinto al rialzo dalla politica 'paziente' della [[Federal Reserve System|Fed]] sui tassi di interesse e dalla forte espansione dell'economia Usa, cresciuta di oltre 5 punti percentuali nel terzo trimestre. L'indice ha così archiviato il 2014 con un rialzo record dell'11,5 %, completando uno straordinario recupero dai minimi registrati in occasione della crisi finanziaria nel 2008 e proseguendo una trendline rialzista ormai sostenuta dal 2012. L'indice ha subito un improvviso crollo il 10 maggio 2010 ([[Flash Crash]]). Nell'Aprile del 2015 si viene a scoprire il responsabile: un trader britannico dal nome di Nav Sarao che pare sia stato in grado di manipolare il future sull'S&P 500 per oltre 5 anni servendosi di [[High frequency trading|HFT]].
 
== Storia ==
Il [[Futures|Future]] sull'S&P 500 introdotto nel [[1982]] è lo strumento principe usato dai gestori per seguire l’indice o per effettuare coperture sul mercato Usa. Viene contrattato al CME ([[Chicago Mercantile Exchange]]).