Isidoro di Siviglia: differenze tra le versioni

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|Epoca = 500
|Nazionalità = spagnolo
|PostNazionalità = ; fu vescovo della città spagnola di cui prese il nome durante il dominio dei [[Visigoti]] e fu prominente esponente del mondo culturale suo contemporaneo. È venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]] che lo considera [[Dottore della Chiesa]]
}}
 
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Questa enorme opera di salvaguardia del patrimonio culturale del passato, però, viene descritta quale carenza o limitazione del pensiero<ref>{{Cita libro|autore = Livio Garzanti|titolo = Enciclopedia Europea|anno = 1978|editore = Aldo Garzanti|città = Milano}}</ref> nella sua originalità di autore<ref>{{Cita web|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/isidoro-di-siviglia-santo/|titolo = Isidòro di Siviglia, santo|accesso = 2015-06-14|sito = www.treccani.it}}</ref>.
 
Riunì, inoltre, diversi concili provinciali tra cui si ricorda in particolare quello del 633, ossia il [[quarto Concilio nazionale di Toledo]], durante il quale si occupò di uniformare a discapito dei priscillanisti, le formule liturgiche della regione spagnola.
 
Fu denominato ''doctor egregius''.
 
La cappella [[Torre del Oro]] fu per un periodo dedicata a Isidoro.
 
Isidoro è menzionato anche nella ''Divina Commedia''.<ref>{{Citazione|Vedi oltre fiammeggiar l'ardente spiro / d'Isidoro, di [[Beda il Venerabile|Beda]] e di [[Riccardo di San Vittore|Riccardo]], / che a considerar fu più che viro.|[[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'', ''[[Paradiso (Divina Commedia)|Paradiso]]'', X, 130-132}}</ref>
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Seguendo, ancora, Cassiodoro, riprende le tre parti della musica: [[armonia]], [[ritmo]] e [[metrica]] (libro III, cap. 18). Poi proseguì con Agostino (libro III, cap. 19) seguendone gli insegnamenti e mutuando la triplice natura della musica: "la prima è ''armonica'', che consiste nel cantare; la seconda è ''organica'', ed è prodotta dal respiro; la terza è ''ritmica'', dove nella musica è prodotta dall'impulso delle dita"<ref>{{Cita libro|autore = ibid|titolo = |anno = |editore = |città = }}</ref>. Esaminando, però, nel dettaglio questa triplice distinzione, si potrà entrare nella peculiarità del singolo significato che Isidoro ne volle attribuire, ossia:
* ''Natura Armonica'': è l'arte di [[Modulazione (musica)|modulare]] la [[voce]] negli [[attore|attori]], ma anche in coloro che [[cantante|cantano]]. È ''verberatus'', ossia "l'aria battuta dal fiato", e ''coaptatio,'' ossia disposizione ordinata di molti suoni, ed è tipica di esseri umani ed animali. L'uso del termine ''voce'' però, viene impropriamente esteso anche agli altri esseri e agli strumenti.
* ''Natura Organica:'' è specifica degli strumenti che suonano attraverso l'aria soffiata, come la [[zampogna]] ''(calamus'')'','' i [[piffero|pifferi]] (''fistulae'')'','' gli [[organo (strumento musicale)|organi]], i [[flauto|flauti]] (''tibiae''), etc. Partendo dall'assunto che "Organo" indica tutte le "canne musicali" (''vasa''), questi strumenti che emettono voce hanno origini e funzioni diverse. La [[tromba]]: inventata dagli [[Etruschi]] è più volte citata nell'[[Eneide]] e nella [[Bibbia]]; i flauti, inventati in [[Frigia]] e per lo più con funzione celebrativa nei funerali, erano denominati ''tibiae'' perché derivavano dalle [[tibia (anatomia)|tibie]] dei [[cervo|cervi]] e dagli stinchi dei cerbiatti; le zampogne derivano la loro denominazione da un albero, e da ''calendo'', ossia "effondere suoni"; il piffero, si dice sia stato inventato da [[Mercurio (divinità)|Mercurio]], altri dicono da [[Fauno]]. Ma è detto ''fistula'' in quanto emette suono.
* ''Natura Ritmica:'' riguarda le corde e la percussione.
 
La gamma di strumenti considerata da Isidoro, comprende vari tipi di [[cetra|cetre]] (''citharae''), il [[timpano (strumento musicale)|timpano]], il [[sistro]], il [[cembalo]] e le coppe (vasi d'argento). Per le corde si fa riferimento alla cetra, ossia quello strumento che riproduce il [[petto]] dell'uomo; il suo uso, secondo i [[Greci]], è stato scoperto da [[Apollo]]. A loro volta, le corde (''chordae'') derivano da "[[cuore]]" (''corde'', appunto), "perchèperché il colpo sulla corda della cetra è come il battito del cuore nel petto"<ref>{{Cita libro|autore = Angelo Valastro Canale|titolo = Etimologie o Origini|anno = 2004|editore = UTET|città = Torino}}</ref>. Ma l'inventore vero e proprio della cetra è stato [[Tubal]].
 
Le varie tipologie di cetra, però, hanno preso nomi e caratteristiche diverse differenziandosi in particolar modo per il numero delle corde. Infatti, la cetra antica aveva sette corde, tutte con suono differente per coprire l'intero ambito della voce e per riprodurre i suoni del [[cielo]] dovuti ai sette movimenti. Col tempo però, il numero delle corde fu moltiplicato e ne cambiò il materiale di costruzione. Gli antichi denominarono la cetra ''fidicula'' o ''fidicen'' perchèperché richiamava idealmente la ''fides concorde'' con cui gli uomini si univano in un Credo comune. Il [[salterio (strumento musicale)|salterio]] (volgarmente ''canticum'') per la sua consonanza col [[coro (musica)|coro]], deriva il suo nome da ''psallere'', quindi "cantare". Ha la forma a [[delta (lettera)|delta]] e si differenzia dalla cetra per la posizione della [[cassa di risonanza]] concava, difatti qui è riportata in alto rispetto alle corde, mentre per la cetra si trova in basso. La variante ebrea, conta dieci corde, in allineamento con il [[Dieci comandamenti|Decalogo]] della loro legge.
 
La [[Lira (strumento musicale)|lira]] è così chiamata per la varietà dei suoni, quindi il "parlare follemente". Si dice che i musici, nei loro racconti fantastici, abbiano immaginato questo strumento tra le [[costellazione|costellazioni]] per l'amore allo studio e la gloria della [[poesia]]. Sulla sua origine, una [[leggenda]] narra che Mercurio, dopo l'essiccazione del [[Nilo]], ritrovò il guscio putrido di una [[tartaruga]] con i nervi ancora tesi e da qui ne ebbe l'ispirazione per creare uno strumento gradito ad [[Orfeo]]. Il timpano è così chiamato perchèperché è la metà di un [[tamburo]] (''symphonia'') e la sua forma a metà richiama una mezza [[perla]]. Infatti, da una parte è posizionata la membrana che si percuote con un bastoncino, e dall'altra c'è il telaio di legno. I cembali, sono coppe che suonano quando si toccano tra loro. Si usano soprattutto per portare il tempo nella [[danza]] (''ballematia''). Il sistro, deve il suo nome alla Regina d'[[Egitto]] ''[[Iside]]'' che l'ha inventato. Usato per questo motivo anche dalle donne, funge da richiamo per l'esercito delle [[Amazzoni]]. Il campanello deriva il suo nome dal modo di suonarlo, ''tintinnabulum'' appunto. Infine, il tamburello ossia ''symphonia'', è composto da due membrane che danno il grave e l'acuto, in quanto si può suonare da entrambe i lati.
 
Isidoro però, intravedeva anche un ordine razionale della musica che serviva a quantizzarne la perfezione. Detto ordine è mutuato dal movimento delle sfere celesti, e nel microcosmo assume un valore indescrivibile perché è parte dei misteri fisici e divini incomprensibili all'uomo. Tale perfezione, detta anche le ''metra'' dell'arsi e della tesi, e cioè le misure dell'elevazione e dell'abbassamento.
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=== Altre opere ===
 
Questa la produzione di Isidoro a noi nota; ma si discute ancora sull'identificazione e attribuzione di altri ''opuscola'' cui accenna San Braulio. Tutti questi temi hanno in comune il modo in cui vengono presentati, ovvero attraverso una piccola introduzione e l'etimologia della parola. Spesso le etimologie sono errate, ma questo non diminuisce il valore e l'importanza del testo, alla base del quale c'è il vero fulcro del pensiero di Isidoro.
 
Per questo autore, infatti, l'etimologia è il vero cuore funzionante dell'opera, in quanto solo attraverso la conoscenza di quest'ultima si può accedere all'effettiva conoscenza di fatti, oggetti e fenomeni. Coesiste, quindi, uno stretto legame tra la ''res'' e il ''nomen'', che fa sì che non si possa conoscere l'una senza conoscere l'altro.
 
Scrisse, inoltre, il già citato trattato enciclopedico ''De Natura Rerum'', in cui vengono trattati anche temi di [[astronomia]], per lo studio dei quali si avvale di un apparato grafico, probabilmente mutuato da antichi manuali a noi non pervenuti, basato sullo schema della ruota, ragion per cui il libro nella tradizione medioevale è ricordato col nome di "Liber Rotarum". In esso, infatti, si fa ricorso a sette figure, di cui sei circolari: la ruota dei mesi, quella degli anni, il cubo degli elementi, la ruota del mondo con i rapporti tra [[microcosmo]] e [[macrocosmo]], quella dei pianeti ed infine la [[rosa dei venti]].
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== Patrono della Rete ==
 
[[Papa Giovanni Paolo II]] lo ha designato nel [[2002]] come [[patrono]] di [[Internet]] e di chi ci lavora, essendo stato l'autore della prima enciclopedia mai scritta (antesignana di Internet, attraverso cui è possibile accedere a tutto lo scibile umano, e dei [[database]], in quanto raccolte di dati ordinati e classificati). Nel [[1999]] era stato un movimento spontaneo di utenti cattolici di internet a sollevare la proposta e sollecitarne l'accoglimento in [[Vaticano]]<ref name=craugh>Thomas J. Craughwell, ''Santi per ogni occasione'', Ed. Gribaudi, 2003 - ISBN 8871527372</ref>.
 
Informalmente era già stato considerato patrono della [[Academia de Ciencias Eclesiasticas]] di [[Madrid]]<ref>{{es}} Agustín Severiano Fernández, ''Panegírico de San Isidoro: arzobispo de Sevilla, patrono de la Academia de Ciencias Eclesiásticas de Madrid'', Ed. Imprenta de D. L. Amarita, 1841</ref>.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
[[File:Isidorus - Chronica minora, alli anni domini MCCCCLXXXII Addi cinque di octobro - 512701.jpg|thumb|''Chronica minora'']]
* Livio Garzanti, voce ''Isidoro di Siviglia'', in ''Enciclopedia Europea'', XII voll., Milano, Aldo Garzanti, 1978, VI, p. &nbsp;285.
 
* ''S. Isidori hispalensis episcopi ... Opera omnia denuo correcta et aucta recensente Faustino Areualo qui Isidoriana praemisit, variorum praefationes, notas, collationes, qua editas, qua nunc primum edendas, collegit, veteres editiones, et codices mss. Romanos contulit …'', ed. Faustino Arévalo, in ''Patrologiae cursus completus'', I, Roma, typis Antonii Fulgonii, 1797-1803 (Series latina, lxxxi–lxxxiv).
* ''Isidori hispalensis episcopi Etymologiarum sive Originum libri XX'', recognovit brevique adnotatione critica instruxit Wallace Martin Lindsay, Oxford, Oxford Library, 1911 (Scriptorum Classic rum Bibliotheca Oxoniensis).
* ''Etimologías'', eds. José Oroz Reta-Manuel Antonio Marcos Casquero, Madrid, Biblioteca de Autores Cristianos, 1982-3; 1993-4<sup>2</sup>.
* ''Etymologies, book XX'', ed. Peter K. Marshall, Paris, Les belles lettres, 1983.
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|data=alli anni domini MCCCCLXXXII Addi cinque di octobro
|url=http://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=512701&custom_att_2=simple_viewer&search_terms=DTL6&pds_handle=}}
* ''Isidorus Hispalensis'', in ''Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti'' (DEUMM). ''Le Biografie'', VIII voll., Torino, UTET, 1986, III, p. &nbsp;696.
* M. Randel-Nils Nadeau, voce ''Isidore of Seville'', ''in New Grove Dictionary '''<nowiki/>'''of Music and Musicians'', ed. by Stanley Sadie, XXIX voll., London, Macmillan, 1980, Vol. IX, pp. 340-341&nbsp;340–341.
* [http://it.cathopedia.org/wiki/Sant%27Isidoro_di_Siviglia Isidoro di Siviglia] su Cathopedia (ultima cons. 24/05/2015).
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/isidoro-di-siviglia-santo/ Isidoro di Siviglia] su Treccani (ultima cons. 24/05/2015).
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* [http://www.thelatinlibrary.com/isidore.html Alcuni lavori di Isidoro] da ''[[The Latin Library]]''
* [http://www.vitaphone.org/history/isidore.html Chronicon (traduzione in inglese)]
* La digitalizzazione del autografo [http://nbn-resolving.de/urn:nbn:de:bvb:22-dtl-0000025375 De natura rerum] della biblioteca statale di [[Bamberga]]
 
{{Box successione
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|immagine = BishopCoA PioM.svg
|periodo = [[600]] - [[636]]
|precedente = [[Leandro di Siviglia|San Leandro]]<br />[[579]] - [[600]]
|successivo = Honorato<br />[[636]] - [[641]]
}}