Mausoleo di Qin Shi Huang: differenze tra le versioni

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Il '''Mausoleo del primo imperatore Qin a Xi'an''' è il più importante [[sito archeologico]] della [[Cina]]. Si trova vicino a [[Xi'an]], nella provincia [[Shaanxi]], e consta di un esteso complesso funerario progettato a guisa della capitale imperiale di [[Xianyang]], con una "città interna", occupante un'area di 2,5 km, ed una "città esterna", occupante un'area di 6,3 km. I lavori per la sua realizzazione durarono dal 246 a.C. al 208 a.C.
 
La [[camera funeraria]] di [[Qin Shi Huang]] ([[260 a.C.]]-[[210 a.C.]]), non ancora portata alla luce, sarebbe così profonda da attraversare tre livelli di [[Falda acquifera|falde acquifere]], con pareti in [[bronzo]] e circondata da fiumi di [[cinabro]], cioè [[solfuro di mercurio]] che, per la [[filosofia]] [[Taoismo|taoista]], sarebbe un attivatore energetico per l'[[immortalità]]. Ad oggi, gli scavi archeologici hanno portato alla luce diversi complessi secondari tra cui quello ospitante il famoso [[esercito di terracotta]] che l'imperatore volle come armata da portare con sé nell'[[Aldilà]].
 
==Storia==
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Il [[Qin Er Shi|Secondo Imperatore]] disse: «Sarebbe inappropriato che le concubine del vecchio imperatore che non hanno avuto figli siano rimesse in libertà». Ordinò perciò che fossero messe a morte e molte ne morirono. Dopo il funerale, venne suggerito che sarebbe stato un grave pericolo se gli artigiani che avevano realizzato i macchinari e contemplato i tesori avessero diffuso questi segreti. Così, terminato il rito funebre e messo al sicuro il tesoro, il passaggio interno venne bloccato ed il cancello esterno chiuso, intrappolando all’interno gli operai e gli artigiani. Nessuno poté scappare. Alberi e vegetazione vennero poi piantati sul tumulo per camuffarlo acciocché sembrasse una collina. |Sima Qian, ''Shiji'', Chapter 6.<ref name="shiji">{{Cita libro|cognome=司马迁|titolo=史记|anno=1982|editore=中华书局|città=卷六.秦始皇本纪|isbn=978-7-101-00304-8}}</ref><ref>[http://ctext.org/pre-qin-and-han?filter=d270 Chinese Text Project] ''Shiji'', original text: {{lang|zh-hans|九月,葬始皇酈山。始皇初即位,穿治酈山,及并天下,天下徒送詣七十餘萬人,穿三泉,下銅而致槨,宮觀百官奇器珍怪徙臧滿之。令匠作機弩矢,有所穿近者輒射之。以水銀為百川江河大海,機相灌輸,上具天文,下具地理。以人魚膏為燭,度不滅者久之。二世曰:「先帝后宮非有子者,出焉不宜。」皆令從死,死者甚眾。葬既已下,或言工匠為機,臧皆知之,臧重即泄。大事畢,已臧,閉中羨,下外羨門,盡閉工匠臧者,無復出者。樹草木以象山。}}</ref> }}
 
D'altra parte, quella dell'immortalità era una vera e propria ossessione dell'imperatore [[Qin Shi Huang]] ([[260 a.C.]]-[[210 a.C.]]). Il monarca, in tarda età matura, era solito prestare orecchio a tutti i sicofanti che promettevano lui pozioni d'immortalità<ref>Ong SC [e] Marshall C (2006), ''China Condensed : 5000 Years of History & Culture'', ISBN 981-261-067-7, p 17.</ref>. Per ben tre volte, aveva visitato l'[[Isola di Zhifu]] per dei pellegrinaggi alle Montagne dell'Immortalità<ref>Aikman D (2006), ''Qi'', Publishing Group, ISBN 0-8054-3293-0, p 91.</ref> ed in due occasioni aveva finanziato le spedizioni del mago di corte [[Xu Fu]] alla ricerca della mistica isola-montagna di [[Monte Penglai|Penglai]] ove avrebbe dovuto trovare l'[[elisir di lunga vita]]<ref>Lee K (1995), ''Japan between Myth and Reality'', World Scientific Publishing, ISBN 981-02-1865-6.</ref> (dall'ultima spedizione, il mago ed i suoi seguaci non fecero più ritirno, con buona probabilità poiché temevano l'ira del tiranno scontento<ref>Liu Hong (2006), ''The Chinese Overseas'', Routledge Library of Modern China, ISBN 0-415-33859-X.</ref>). Non stupisce dunque che abbia profuso tante attenzioni e sperperato tante risorse per la realizzazione della sua ultima dimora.
 
Nel [[206 a.C.]], alla caduta della Dinastia Qin, il mausoleo venne saccheggiato dalle truppe del generale [[Xiang Yu]]. Il ''sancta sanctorum'' del vecchio tiranno non venne però violato.