Costante fisica: differenze tra le versioni

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Alcuni scienziati hanno speculato che le costanti fisiche possano variare con l'[[età dell'universo]]. Nessun esperimento scientifico ha potuto [[Principio di falsificabilità|falsificare]] l'ipotesi di costanza nel tempo, ma si è riusciti a porre un limite superiore alla variazione massima relativa (circa 10<sup>−5</sup> per anno per la costante di struttura fine e 10<sup>−11</sup> per la costante di gravitazione universale).
 
[[Paul Dirac]] nel [[1937]] ipotizzò che la "costante" di gravitazione universale G fosse inversamente proporzionale all'età dell'universo<ref name="IpotesiDirac">{{cita libro| John David | Barrow | I numeri dell'universo| 2003| Mondadori | Milano | capitolo=Il mistero dei grandissimi numeri |p=99 | wkautore=John David Barrow }} ISBN 978-88-04-53248-4</ref>; questa ipotesi fu dimostrata inattendibile nel [[1948]] da [[Edward Teller]], poiché avrebbe comportato nel passato che la [[Terra]] fosse molto più calda e gli [[oceani]] sarebbero stati in [[ebollizione]] fino a 200/300 milioni di anni fa e la [[vita]] come la conosciamo non sarebbe apparsa<ref name="ConfutazioneTeller">{{cita libro| John David | Barrow | I numeri dell'universo| 2003| Mondadori | Milano | capitolo=Il mistero dei grandissimi numeri |pp=99-100 | wkautore=John David Barrow }} ISBN 978-88-04-53248-4</ref>.
 
[[George Gamow]] suggerì successivamente che la [[carica elementare]] ''e'' crescesse con l'età dell'universo (proporzionalmente alla sua radice quadrata), ma anche questa ipotesi fu scartata poiché il valore di ''e'' in passato sarebbe stato troppo piccolo per consentire la nascita di [[stelle]] come il [[Sole]]<ref name="IpotesiGamow">{{cita libro| John David | Barrow | I numeri dell'universo| 2003| Mondadori | Milano | capitolo=Il mistero dei grandissimi numeri |pp=100-101 | wkautore=John David Barrow }} ISBN 978-88-04-53248-4</ref>.
 
<!--Attualmente è in discussione [http://www.arxiv.org/abs/hep-th/0208093] [http://xxx.arxiv.gov/abs/physics/0110060]
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== Principio antropico ==
{{VoceVedi principaleanche|Principio antropico}}
{{NN|Fisica|Giugno 2013}}
Alcuni fisici hanno calcolato che se alcune costanti fisiche fossero leggermente diverse il nostro universo sarebbe radicalmente diverso, tale che una forma di vita intelligente analoga alla nostra non avrebbe probabilmente potuto svilupparsi<ref name="PrincipioAntropico">{{cita libro| John David | Barrow | I numeri dell'universo| 2003| Mondadori | Milano | capitolo=Il principio antropico | wkautore=John David Barrow }} ISBN 978-88-04-53248-4</ref>. Il [[principio antropico]] debole afferma semplicemente che è solamente grazie al fatto che le costanti fisiche assumono certi valori è possibile che si sviluppi la vita intelligente, la quale è in grado di osservare la natura e di ricavare i valori delle costanti.
 
Ad esempio, per il [[processo tre alfa]], le costanti che determinano la forza elettromagnetica e la forza nucleare devono stare in un ridotto corridoio di variazione perché l'abbondanza relativa di [[carbonio]] e [[ossigeno]] prodotta all'interno delle [[stelle]] non sia totalmente sbilanciata dall'una o dall'altra parte<ref name="ProcessoTreAlfa">{{cita libro| John David | Barrow | I numeri dell'universo| 2003| Mondadori | Milano | capitolo=Il principio antropico |pp=146-151 | wkautore=John David Barrow }} ISBN 978-88-04-53248-4</ref>.
 
In merito alle costanti fondamentali, il principio antropico è basato soprattutto su un'argomentazione [[statistica]], per la quale è estremamente improbabile che:
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L'unificazione delle forze della fisica spera di spiegare le leggi fisiche deducendole da un'unica legge fondamentale, e di conseguenza, di ricondurre tutte le costanti ad una. In questo modo, il valore favorevole alla vita e la precisione millesimale delle costanti sarebbero giustificati con un solo numero, senza la "frequenza anomala" che ad oggi viene registrata.
 
Altri fisici postulano una teoria degli infiniti universi, governati dalle stesse leggi fisiche del nostro universo, ma con valori differenti delle costanti. Un infinito numero di universi (finiti) potrebbe esplorare tutti i valori ammissibili delle costanti fondamentali, e quello in cui viviamo, essere l'unico dei tanti favorevole alla vita. La teoria ammette implicitamente che esiste un grado di indeterminismo nelle costanti fondamentali, le quali possono assumere un numero finito/infinito di valori ammissibili.
 
La teoria degli infiniti universi ha un limite nel postulato di semplicità e uniformità della scienza [[Isaac Newton|newtoniana]], perché per spiegare un universo con vita intelligente, postula l'esistenza di infinite altre realtà non ancora misurate.
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La massa considerata come una forte densità di energia non potrebbe essere definita in uno spazio a più di tre dimensioni, e mancherebbe una delle tre grandezze fondamentali della fisica.
 
Argomentazione più debole, in uno spazio a meno di tre dimensioni, in uno spazio bidimensionale, la complessità delle reti che possono esistere sarebbe estremamente limitata, e pertanto le reti neurali sarebbero estremamente più semplici<ref name="SpaziBidimensionaliTempiMultidimensionali">{{cita libro| John David | Barrow | I numeri dell'universo| 2003| Mondadori | Milano | capitolo=Nuove dimensioni |p=215 | wkautore=John David Barrow }} ISBN 978-88-04-53248-4</ref>; sarebbe inoltre difficilmente ipotizzabile una forma di circolazione sanguigna.
 
Per quello che riguarda le [[tempo|dimensioni temporali]], se esse fossero 0 oppure almeno 2, si avrebbe un universo nel quale non si è in grado di prevedere il futuro sulla base del presente, e un sistema vivente non sarebbe in grado di utilizzare l'informazione in suo possesso per orientare il suo comportamento successivo, rimanendo semplice e incapace di organizzare l'informazione<ref name="TempiMultidimensionali">{{cita libro| John David | Barrow | I numeri dell'universo| 2003| Mondadori | Milano | capitolo=Nuove dimensioni |p=215 | wkautore=John David Barrow }} ISBN 978-88-04-53248-4</ref>.
 
Lo spazio-tempo che noi osserviamo ha esattamente la configurazione a tre dimensioni spaziali più una temporale che permette la vita, e determina una relazione fra le forze fondamentali e la distanza tale da consentire la vita stessa, tramite gli atomi e i pianeti.
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| J·T<sup>−1</sup> || &nbsp;
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| [[Volume molare]] per [[gas]] ideale a 1 [[bar (unità di misura)|bar]], 0 &nbsp;°C
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