Sulfamidici: differenze tra le versioni

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Sulfamidi usati nel corso del XX secolo - acetazolamide e diclorfenamide sono diuretici inibitori dell'anidriasi carbonica.
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== Usi terapeutici ==
Usati nel trattamento di infezioni batteriche, sono [[inibitore competitivo|inibitori competitivi]] dell'[[enzima]] [[diidropteroato sintetasi]], del quale è substrato l'[[acido p-amminobenzoico]] ([[PABA]]), cui somigliano per la disposizione nello spazio degli atomi. Sostituendosi al PABA nell'enzima, bloccano la sintesi dell'[[acido tetraidrofolico]], essenziale per la sintesi e la replicazione degli [[acidi nucleici]]. La specificità dei sulfamidici verso i batteri deriva dal fatto che l'essere umano non è di per sé in grado di sintetizzare l'[[acido folico]], ma lo assimila già preformato attraverso la dieta.
 
L'avvento di [[antibiotici]] ad ampio spettro, come le [[penicilline]], per i quali si riteneva, erroneamente, che non inducessero resistenza ha oscurato l'uso di questi farmaci, che attualmente rimangono prime scelte nel trattamento delle infezioni enteriche, del tratto urinario e in bagni oculari ([[colliri|collirio]]).