Santerno: differenze tra le versioni

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Fu infine con il pieno Medioevo (presumibilmente alla fine del [[XII secolo]]) che i due antichi rami del Santerno si divisero. Da allora il ramo orientale assunse il nome del Senio<ref>Carlotta Franceschelli, Stefano Marabini, ''Assetto paleoidrografico e centuriazione romana nella pianura faentina''.</ref>.
 
Più volte il corso del fiume in pianura è stato artificialmente cambiato a scopo di bonifica. L'intervento decisivo avvenne quando la Bassa Romagna entrò nell'orbita della signoria [[Este]]nse di [[Ferrara]]: nel [[1460]] il fiume venne deviato versofacendolo S. Bernardino, affluendoconfluire nel [[Po di Primaro]] a valle di Bastia<ref>Località oggi non più esistente situata pochi km a nord di [[Lavezzola]].</ref> (prima di allora spagliava formando le valli ''Libba'' e ''Fenaria''). Negli anni successivi furono eseguiti i lavori di innalzamento dell'alveo. Immettendosi nel Po, il Santerno fu il primo dei fiumi appenninici a trovare esito artificiale<ref>{{cita pubblicazione |cognome= |nome= |coautori= L. Veggi, A. Roncuzzi,|anno= 1970|titolo= Ricerche di topografia antica nei territori di Lugo e di Bagnacavallo|rivista= Studi Romagnoli|volume= XXI|id= 3-18}}</ref>.
 
[[File:Territorio Lugo 1745.jpg|thumb|''Descrizione topografica del territorio di Lugo'' (1745). Si nota il brusco cambiamento di percorso del Santerno.]]
Gli interventi successivi furono effettuati a carico dello [[Stato Pontificio]]. Nel [[1604]] le acque del Santerno vennero fatte confluire nella valle di San Bernardino (altra località a nord di Lugo). Sul corso abbandonato venne edificato il villaggio di [[Voltana]]. Nel [[1625]] il Santerno fu ricondotto a sfociare nel Primaro all'altezza di Ca' dei Boschi; la situazione si stabilizzò per oltre un secolo e mezzo. L'alveo occupato dal fiume restò in funzione fino al [[1783]], quando fu fatto deviare bruscamente nei pressi di Passogatto (4&nbsp;km a nord di San Bernardino)<ref>{{cita libro|Angelo | Varni (a cura di) | Lo scorrere del paesaggio| 2007 | EDIT| Faenza}} Pag. 94.</ref>. In quel punto il fiume cambia completamente direzione: invece di proseguire verso nord scorre inalveato verso nord-est fino a gettarsi nel Primaro.
 
[[File:Rotta Santerno 1959.jpg|thumb|La rotta del Santerno del 1959.]]
Anche durante il [[Regno d'Italia]] furono effettuati interventi considerevoli per regolamentare il corso del fiumeSanterno:
*Nel [[1871]] fu raddrizzato il corso del fiume nei pressi di Bagnara/Mordano;
*Tra il [[1885]] e il [[1888]] vennero eliminate le anse nei pressi di Sant'Agata sul Santerno, che: rallentavano il corso del fiume e ne facevano alzare il letto, aumentando il pericolo di esondazioni e alluvioni.
 
Le piene e le rotte del fiume rappresentarono un incubo costante per le popolazioni circostanti. Lo storico di [[Massa Lombarda]] Luigi Quadri, ricorda come nel secolo che va dal [[1679]] al [[1778]] il Santerno ruppe gli argini ben quattordici volte e le sue acque allagarono le campagne circostanti. L'ultima alluvione registrata avvenne alla metà del [[XX secolo]]: il 5 dicembre [[1959]] il fiume Santerno ruppe l'argine in due punti e l'acqua invase i paesi sulla riva di sinistra: [[Sant'Agata sul Santerno]] e [[Massa Lombarda]].
 
Se i danni causati dalle piene in pianura sono stati consistenti, non da meno sono state distruttive quelle avvenute in collina. Le inondazioni conosciute dai registri storici a partire dal 1500 sono state le seguenti: 13 settembre [[1557]], [[1654]], 13 ottobre [[1756]], [[1851]], 10 aprile [[1950]]. Come si può osservare, sono avvenute a cadenze regolari. Nel tratto appenninico del Santerno sono frequenti le cosiddette "fiumane", ovvero masse d'acqua che riempiono il letto del fiume e scorrono impetuose a valle. L'etimologia del [[toponimo]] [[Casalfiumanese]] è dunque facilmente spiegabile: l'abitato fu edificato in corrispondenza dello sbocco della fiumana in pianura<ref>{{cita news|autore=Gian Battista Vai|titolo=Conoscere il fiume e la sua storia|pubblicazione=Il Nuovo Diario-Messaggero|data=1º novembre 2014}}</ref>.