Gaio Claudio Nerone: differenze tra le versioni

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Nel [[212 a.C.]] ottenne la [[pretore (storia romana)|pretura]] e venne inviato a ''[[Suessula]]'' in [[Campania antica|Campania]].<ref name="Livio25,2.5"/><ref name="Livio25,3.2"/> A lui furono consegnate le legioni che nell'anno precedente erano state date a [[Gaio Terenzio Varrone]] nel [[Piceno]].<ref name="Livio25,3.4">{{cita|Livio|XXV, 3.4}}.</ref> E quando i due consoli procedettero ad [[assedio di Capua (211 a.C.)|assediare Capua]], chiamarono il pretore Claudio Nerone da ''[[Suessula]]'' dove era accampato, per contribuire alla resa della città. Quest'ultimo, lasciato un piccolo presidio per mantenere la posizione, col resto dell'esercito giunse a Capua.<ref>{{cita|Livio|XV, 22.7-8}}.</ref>
 
Nel [[211 a.C.]], dopo la sconfitta romana nelle [[battaglie del Baetis superiore]] e dopo la [[assedio di Capua (211 a.C.)|resa di Capua]], Claudio Nerone venne inviato in Spagna per riorganizzare le truppe romane, con altri 6.000 legionari e 300 cavalieri [[socii|alleati]]. Sbarcò con i rinforzi a [[Tarragona|Tarraco]], ma [[Asdrubale Barca|Asdrubale]] evitò di affrontarlo.<ref>{{cita|Livio|XXVI, 17}}.</ref> Fu sostituito l'anno seguente (nel 210 a.C.) da [[Publio Cornelio Scipione Africano]].<ref>{{cita|Livio|XXVI, 18}}.</ref>
 
Nel [[207 a.C.]] venne eletto console insieme a [[Marco Livio Salinatore]] e con il suo collega sconfisse i [[cartagine]]si sulle rive del [[Battaglia del Metauro|Metauro]], uccidendo il loro comandante Asdrubale, fratello di [[Annibale]]. La vittoria, che fu subito considerata la svolta definitiva nella guerra e che probabilmente salvò Roma, diede grande lustro al nome di Nerone e lo consacrò tra i salvatori dell'Urbe.