Rotocalco cinematografico: differenze tra le versioni

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Il '''rotocalco cinematografico''' è una rivista popolare dedicata al mondo del [[cinema]].
== La nascita e la prima diffusione ==
A partire dai primi anni dieci si assiste alla comparsa delle prime riviste di [[cinema]], ma il rotocalco, testata giornalistica popolare, vede la sua nascita solo tra la fine degli [[anni 1920|anni venti]] e gli inizi degli [[anni 1930|anni trenta]]. La sua diffusione fu favorita dalle nuove modalità di stampa che davano la possibilità di produrre giornali a basso prezzo, il pubblico di riferimento era prevalentemente femminile.<br />
Il [[Rotocalco (giornale)|rotocalco]] è un settimanale, solitamente di 16 pagine (circa), e racconta, principalmente, del mondo cinematografico, in particolare delle vite degli attori e dei [[film]]. È corredato da rubriche che possono essere di corrispondenza o di informazioni cinematografiche.
 
Parte fondamentale di questa testata giornalistica è il [[cineromanzo]], la narrazione romanzata di un film. Scopo di questa sezione era informare il lettore sui nuovi film e di invogliarlo ad andare al cinema, oppure di dare la possibilità, a chi non poteva frequentare le sale, di immaginarsi il film. Le trame dei [[film]] e le vite dei [[divo|divi]] vengono romanzate, gli attori hanno storie che ricordano Cenerentola, e il cineromanzo cerca di avvicinarsi al romanzo dell'800.
== Storia ==
=== La nascitaNascita e la prima diffusione ===
A partire dai primi anni dieci si assiste alla comparsa delle prime riviste di [[cinema]], ma il rotocalco, testata giornalistica popolare, vede la sua nascita solo tra la fine degli [[anni 1920|anni venti]] e gli inizi degli [[anni 1930|anni trenta]]. La sua diffusione fu favorita dalle nuove modalità di stampa che davano la possibilità di produrre giornali a basso prezzo, il pubblico di riferimento era prevalentemente femminile.<br />
 
Il [[Rotocalco (giornale)|rotocalco]] è un settimanale, solitamente di 16 pagine (circa), e racconta, principalmente, del mondo cinematografico, in particolare delle vite degli attori e dei [[film]]. È corredato da rubriche che possono essere di corrispondenza o di informazioni cinematografiche.
Parte fondamentale di questa testata giornalistica è il [[cineromanzo]], la narrazione romanzata di un film. Scopo di questa sezione era informare il lettore sui nuovi film e di invogliarlo ad andare al cinema, oppure di dare la possibilità, a chi non poteva frequentare le sale, di immaginarsi il film. Le trame dei [[film]] e le vite dei [[divo|divi]] vengono romanzate, gli attori hanno storie che ricordano Cenerentola, e il cineromanzo cerca di avvicinarsi al romanzo dell'800Ottocento.
 
I rotocalchi cinematografici sono corredati da foto, che ritraggono i divi sia in "pose da star" che in situazioni quotidiane, questo per aiutare il lettore a immedesimarsi nell'attore, imitandone gli atteggiamenti e lo stile di vita.
 
Ciò che crea il divo è lo ''status symbol'' che può essere il cane, la macchina, il taglio di capelli o qualsiasi altra cosa, il divo si crea perché ha oggetti da divo. La star è creata dallo Studio System, senza esso gli attori-divi non esisterebbero, molti non avrebbero nemmeno il nome.<br />
Le foto accompagnano anche il cineromanzo o gli articoli che parlano dei film in lavorazione, dando la possibilità di vedere le scenografie, le macchine da presa e i costumi. Tutto è pensato per coinvolgere il più possibile il lettore.
 
==Il= fascismoFascismo e il dopoguerra===
Con l'avvento del regime fascista molti rotocalchi sono costretti a chiudere, in particolare nel [[1938]], a causa della forte contrazione nell'importazione del cinema statunitense in [[Europa]]. L'unico modo per sopravvivere era di occuparsi del cinema italiano, creando così un divismo tutto italiano e un mondo ritagliato nella quotidianità. Emerge anche il cinema di propaganda ed i film di propaganda a favore della guerra.<br />
 
Dopo la guerra il rotocalco italiano riprende le forme di quello anni trenta, ma con l'aggiunta di informazioni anche sul nuovo divismo italiano, che è più semplice e modesto rispetto alla pomposità di quello americano che è raccontantoraccontato sotto un velo di ironia.
I giornalisti spesso si inventano i propri nomi, un esempio incredibile ce lo dà [[Cesare Zavattini]], che quando lavorava per la rivista Cinema Illustrazione, si era inventato inviato a [[Hollywood]]. Ovviamente inventava tutto e i fatti sono raccontati con un'ironia molto sottile e piacevole.<br />
Con il rotocalco il cinema americano entra nelle case degli italiani che inizialmente sono incuriositi, poi, con la seconda guerra mondiale, forse ne hanno avuto spavento e infine lo vedono come uno spiraglio per riallacciarsi con il mondo e per sentirsi parte di esso. Il cinema americano porta l'idea di modernità, benessere e indipendenza, crea le mode e i modelli di comportamento e fa sognare gli spettatori.
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*[[Cesare Zavattini]], ''Cronache da Hollywood'', Lucarini Editore, [[Roma]], 1991, pp.&nbsp;164.
 
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[[Categoria:Giornali]]