Francesco Gabrieli: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Francesco Gabrieli nacque a Roma, nell'appartamento dell'ultimo piano di [[Palazzo Corsini alla Lungara|Palazzo Corsini]], sede dell'[[Accademia nazionale dei Lincei]], assegnato a suo padre, [[Giuseppe Gabrieli]] (nativo di [[Calimera]], in [[provincia di Lecce]], ma sempre vissuto a Roma), che ne fu il secondo Bibliotecario, sotto il profilo temporale.
 
Giuseppe Gabrieli, che del figlio fu il primo insegnante di arabo, era studioso apprezzato nel mondo dell'[[Orientalistica|Orientalismo]] italiano,<ref>Si veda il necrologio di [[Ettore Rossi (orientalista)|Ettore Rossi]], "In memoria di G. G. (1872-1942)", su ''[[Oriente Moderno]]'', XXII, 1942, pp. 256 e segg..</ref> malgrado avesse intrapreso solo per brevissimo periodo la carriera universitaria. [[Leone Caetani]], che lo stimava al punto di dedicargli il quinto volume dei suoi imponenti ''Annali dell'Islām'' (per i quali lavorarono studiosi quali [[Giorgio Levi Della Vida]], [[Michelangelo Guidi]], [[Josef Horovitz]] e [[Gerardo Meloni]]), volle realizzare con lui l<nowiki>'</nowiki>''Onomasticon Arabicum'', affidandogli anche la cura degli Indici degli ''Annali'' (tuttavia solo in parte completati, non per responsabilità di Gabrieli), cui egli lavorò con competenza e umiltà scientifica. Di alto livello è il suo lavoro ''Al-Burdatān, ovvero I due poemi arabi del mantello in lode di Maometto: Contributo storico critico allo studio della leggenda di Maometto nell'Oriente musulmano''<ref>Roma, [[Istituto per l'Oriente]], 1972<sup>2</sup>, VI+103 pp.</ref> ma apprezzata è anche una sua Bibliografia di studi ebraistici.<ref>''Italia judaica: Saggio d'una bibliografia storica e archeologica degli Ebrei d'Italia'', Roma, Fondazione Leonardo per la cultura italiana, 1924, 84 p.</ref>
 
Francesco Gabrieli studiò dapprima la [[lingua araba]] col padre per poi frequentare i corsi tenuti nell'[[Sapienza Università di Roma|Università di Roma]] da [[Carlo Alfonso Nallino]], uno dei massimi studiosi italiani dell'Islam, attivo nei primi 40 anni del XX secolo e fondatore nel 1921 dell'[[Istituto per l'Oriente]] di Roma che oggi porta il suo nome.<br>