Tramvie Provinciali Cremonesi: differenze tra le versioni

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L'esercizio delle tranvie fu svolto in economia diretta dall'amministrazione provinciale in attesa di costituire un'apposita [[Municipalizzazione|società provincializzata]], dapprima con il nome di ''Tranvie cremonesi esercite dalla Provincia'', in seguito come ''Tramvie Provinciali Cremonesi''. L'obiettivo che inizialmente si pose la provincia fu quello di migliorare il servizio [[trazione ferroviaria#Trazione elettrica|elettrificando]] la rete, condizione ritenuta necessaria per aumentare la velocità dei [[tram interurbano|tram]] e il numero delle loro corse. I mezzi finanziari vennero a mancare, tuttavia la decisione di mantenere i criteri di economicità introdotti dalla SNFT nell'esercizio tranviario permisero di contenere i costi delle strutture. Negli [[anni 1920|anni venti]] la provincia riuscì ad investire in alcune rettifiche di tracciato con contestuale rinnovo dell'armamento<ref>{{cita|Albertini & Cerioli (1994)|p. 40}}</ref>.
 
Nel gennaio [[1925]] si concretizzò il passaggio della rete all'Azienda provincializzata, per garantire una maggiore autonomia gestionale. Tuttavia, dopo quattro anni, si decise di fare un passo indietro e di riconsegnare alla provincia la gestione diretta dato che con quella separata si era presentata una burocrazia sovradimensionata rispetto alle dimensioni dell'attività. Nel periodo dell'esercizio affidato alla provincializzata si acquistarono le prime locomotive della gestione TPC. Si trattò di materiale usato [[Krauss]]: una unità provenne dalla [[Tranvia Bologna-Casalecchio-Vignola]], mentre le altre tre giunsero dalle [[Ferrovie Nord Milano]]. Tra il [[1927]] e il [[1929]] si costruì la [[tranvia Cremona-Asola|Cremona-Asola]], mentre nel [[1928]] si decise di chiudere la [[tranvia Ca' de Soresini-San Giovanni in Croce|Ca' de Soresini-San Giovanni]]<ref>{{cita|Albertini & Cerioli (1994)|pp. 40-41}}</ref>.
 
Nel [[1930]] la gestione tornò dunque all'amministrazione provinciale che dovette ben presto fronteggiare la discesa dei volumi di traffico provocata dalla crisi economica. Si decise di ridurre il numero di corse passeggeri e di merci, mentre a partire dal [[1931]] si soppresse il servizio viaggiatori sulla [[tranvia Casalmaggiore-Ponte Majocche|diramazione Casalmaggiore-Ponte Majocche]]<ref>{{cita|Albertini & Cerioli (1994)|pp. 43-46}}</ref>.
 
=== Il rilancio del servizio ===