Tramvie Provinciali Cremonesi: differenze tra le versioni

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[[File:Stazione di Ostiano, 1950.jpg|thumb|La stazione di Ostiano nel 1950]]
 
Il 13 maggio [[1916]] il consiglio provinciale stabilì la retrocessione delle concessioni dalla [[Società Nazionale Ferrovie e Tramvie|SNFT]] all'amministrazione provinciale. Fu determinato un prezzo di riscatto pari a 1.761.000 [[Lira italiana|Lire]] dell'epoca che tuttavia scese a 1.165.000 Lire per via del riconoscimento del contributo, pari a 750.000 Lire, versato dalla provincia negli [[anni 1880|anni ottanta]] del [[XIX secolo]] a favore dei primi concessionari delle tranvie. L'atto di cessione fu stipulato l'8 luglio, mentre l'esercizio in proprio iniziò il 1º gennaio dell'[[1917|anno seguente]]<ref>{{cita|Albertini & Cerioli (1994)|p. 17}}</ref>. Il personale SNFT della ''Direzione di Cremona'' fu trasferito all'amministrazione provinciale, mentre i dirigenti fornirono supporto tecnico per i primi tempi<ref>{{cita|Albertini & Cerioli (1994)|p. 34}}</ref>.
 
L'esercizio delle tranvie fu svolto in economia diretta dall'amministrazione provinciale in attesa di costituire un'apposita [[Municipalizzazione|società provincializzata]], dapprima con il nome di Tranvie cremonesi esercite dalla Provincia, in seguito come Tramvie Provinciali Cremonesi. L'obiettivo che inizialmente si pose la provincia fu quello di migliorare il servizio [[trazione ferroviaria#Trazione elettrica|elettrificando]] la rete, condizione ritenuta necessaria per aumentare la velocità commerciale e il numero delle corse. I mezzi finanziari vennero a mancare, tuttavia la decisione di mantenere i criteri di economicità introdotti dalla SNFT nell'esercizio tranviario permisero di contenere i costi delle strutture. Negli [[anni 1920|anni venti]] la provincia riuscì ad investire in alcune rettifiche di tracciato con contestuale rinnovo dell'armamento<ref>{{cita|Albertini & Cerioli (1994)|p. 40}}</ref>.