Vittorio Giardino: differenze tra le versioni

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== Carriera ==
 
== Carriera ==
Avviato alla professione di [[ingegneria elettronica|ingegnere elettronico]] con buon successo, ad un certo punto della sua vita ha deciso di fare della sua passione - il fumetto - il suo mestiere.
 
Avviato alla professione di [[ingegneria elettronica|ingegnere elettronico]] con buon successo (Al punto da diventare manager), ad un certo punto della sua vita ha deciso però, causa anche una grave malattia, di fare della sua passione - il fumetto - il suo mestiere.<ref>I Classici del fumetto di [[la Repubblica|Repubblica]], Max Fridman. Panini Comics, 2003. Pag. 5</ref>
 
E la cosa interessante è che all'inizio i suoi mezzi espressivi non sembravano eccezionali. Le sue prime storie (ad esempio nel libro collettivo "Indagini nell'altroquando" negli [[anni 1970|anni settanta]]) sono caratterizzate da [[sceneggiatura|sceneggiature]] di buon livello accompagnate però da un [[disegno]] decisamente inesperto e molto rigido. Nulla a che vedere con la raffinata ''[[linea chiara]]'' che caratterizza i lavori della maturità. Il suo talento maturò in lavori successivi, insieme con le idee di fondo e la sostanza culturale.
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I suoi lavori toccano i momenti più oscuri della storia europea, dal nazismo alla [[guerra civile spagnola]], fino agli anni dello [[stalinismo]] e della destalinizzazione.
E così, di personaggio in personaggio, Vittorio Giardino si è affermato prima in [[Italia]] e poi soprattutto in [[Francia]] (ed ora anche negli [[Stati Uniti d'America|USA]]) con storie ed ambientazioni sempre più coinvolgenti, raffinate e corpose. Il suo percorso testimonia sia di una progressiva maturazione nel disegno e nelle capacità narrative, sia della possibilità, conquistata con il successo nell'evoluto mercato francese, di produrre sempre più liberamente senza preoccuparsi dei generi, delle convenzioni e delle strettoie del "fumetto-fumetto". Infatti, Giardino passa dal genere ''[[hard-boiled]]'' (sia pure in salsa bolognese) di Sam Pezzo alla ''[[spy-story]]'' con venature politiche ed intellettuali di [[Max Fridman]], al fumetto erotico con [[Little Ego]], fino ad arrivare al capolavoro (per ora incompiuto) di [[Jonas Fink]], il [[romanzo di formazione]] di un giovane [[ebreo]] [[Praga|praghese]] dal dopoguerra alla caduta del muro.
 
Le opere di Vittorio Giardino sono state tradotte in quattordici lingue (tra cui francese, spagnolo, greco, svedese, tedesco, norvegese, portoghese e giapponese) e pubblicate in diciotto paesi.<ref>I Classici del fumetto di [[la Repubblica|Repubblica]], Max Fridman. Panini Comics, 2003. Pag. 10</ref>
 
== Opere ==
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==Altri progetti==
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==Note==
<references/>
 
== Collegamenti esterni ==