Stop loss: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 4:
 
L'immissione effettiva dell'ordine di compravendita sul mercato, puo' essere sia eseguita sul momento dall'operatore (che dovrà quindi monitorare costantemente gli andamenti dei mercati), sia impostata mediante sistemi automatici, che si attivano quando lo strumento finanziario raggiunge quel livello di prezzo.
 
Lo stop loss è uno degli strumenti di "Money Management", probabilmente il migliore. Esso è l'unico accorgimento che ci consente di ridurre al minimo le perdite derivate dall'investimento in attività finanziarie con assunzione di rischio.
 
Esiste molta letteratura tecnica, in merito allo stop loss; pur essendo oggettivamente un metodo che protegge il capitale, il suo uso è spesso di difficile attuazione, poiché da un punto di vista psicologico, rappresenta una "sconfitta" per l'operatore.
 
Se il mercato va contro le previsioni effettuate, si è spesso colti dalla "tentazione" di non vendere, perché si spera che l'oscillazione sfavorevole sia solo temporanea.
 
Ma, siccome una delle leggi universalmente riconosciute per chi investe nei mercati finanziari è quella di "tagliare le perdite e lasciar correre i profitti", quando un'operazione posta in essere inizia a generare perdite, la cosa più saggia da fare è chiudere la posizione prima che il danno diventi irrecuperabile.
 
 
Questo termine e' spesso anche usato per indicare un metodo o strategia di azione sul mercato. Con l'espressione "Metodo Stop Loss al 5%" per esempio, si intende dire che si vuole mantenere una certa posizione sul mercato fino a che questa non perde il 5% dall'ultimo massimo raggiunto. In altri termini: se si aquista una posizione poniamo a 100, ci si pone la regola di vendere se il prezzo scende sotto 95, cioe perde il 5% del valore. Se pero' nel fratttempo il titolo sale di prezzo -poniamo fino a 120- e poi scende, il nuovo valore a cui vendere non sara 95, ma 114, cioe' l'ultimo massimo raggiunto diventa il valore di riferimento per calcolare il livello di vendita "stop loss" (120-120*5%=114).
 
Uno dei dilemmi dell'investitore, una volta presa una posizione e' "quando vendere?". Se il prezzo sta scendendo si ha la tentazione di non vendere, perche' si spera che la discesa in corso sia solo una oscillazione temporanea, nel caso il prezzo stia invece salendo si ha il problema opposto, la tentazione di vendere subito con il rischio di vedere il titolo salire ancora dopo la vendita, e quindi avere un mancato guadagno.
 
Il metodo "stop loss" e' una strategia sul mercato che rappresenta bene il concetto di "rischio calcolato". L'investitore sa a priori quanto sta rischiando e utilizzando le regole di vendita puo' evitare di fare ragionamenti o analisi complesse; semplicemente sta in attesa di movimenti positivi, lasciando salire il prezzo finche sale e lasciandolo scendere quando scende a meno che perda piu' del livello di stop-loss dall'ultimo massimo.