XMM-Newton: differenze tra le versioni

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L''''XMM-Newton''' è un [[telescopio spaziale]] per i [[raggi X]]. Il nome è stato scelto in onore di [[Isaac Newton]] e la sigla XMM significa X-ray Multi-Mirror (raggi X a specchi multipli).
 
Conosciuto ufficialmente come ''High Throughput X-ray Spectroscopy Mission'' (''Missione di Spettroscopia di Raggi-X ad Alta Prestazione''), venne lanciato dall'[[Agenzia Spaziale Europea]] il 10 dicembre [[1999]] dal [[Centre spatial guyanais|Centre Spatial Guyanais]] di [[Kourou]] con un lanciatore [[Ariane 5]]. È stato posizionato in un'[[Orbita ellittica|orbita molto ellittica]] con un periodo di 48 ore a 40°, un [[ApogeoApside#Apsidi (astronomia)della Terra|apogeo]] di 114.000 km{{M|114000|k|m}} dalla Terra e un [[Apside#Apsidi della Terra|perigeo]] di soli 7. 000  km.
 
== Caratteristiche tecniche ==
La missione venne proposta nel [[1984]] e approvata nel [[1985]]. Il gruppo di sviluppo venne creato nel [[1993]] e lo sviluppo della sonda iniziò nel [[1996]]. Il satellite venne costruito e testato tra il marzo [[1997]] e il settembre [[1999]].
 
Questo strumento è il più grande satellite scientifico mai costruito in [[Europa]], infatti pesa {{M|3800 kg|k|g}} ed è lungo 10 metri e largo 16 metri con i [[pannelloModulo fotovoltaico|pannelli fotovoltaici]] dispiegati. È dotato di 3 telescopi per i raggi X prodotti dalla Media Lario in [[Italia]], ognuno dotato di 58 specchi concentrici di tipo Wolter, per una superficie totale di ricezione di {{M|3400 cm²|c|m2}}.
Una delle caratteristiche salienti dell'osservatorio, che lo rende utilizzabile per gli scopi più disparati, è la sua capacità di osservare fotoni X con energie comprese fra 0,1 e {{M|12 [[Elettronvolt|keV]]k|eV}}, che sono prodotti da processi fisici totalmente differenti.
 
Collegati ai telescopi ci sono 5 strumenti, una parte dei quali è costituita da videocamere per riprendere immagini, mentre altri sono [[spettrometro|spettrometri]] per studiare la distribuzione dell'energia dei fotoni, e un monitor ottico del tipo [[Ritchey-Chrétien]] da {{M|30 cm|c|m}}.
 
L'osservatorio è gestito dal [[VILSPA]] (ora ESAC) a [[Villafranca (Navarra)|Villafranca]] in [[Spagna]] e le informazioni sono processate e memorizzate presso l'XMM-Newton Survey Science Centre della [[Università di Leicester|Leicester University]] nel [[Regno Unito]].
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Tra le altre cose XMM-Newton osservò anche la [[cometa]] [[9P/Tempel|Tempel 1]] durante l'impatto prodotto dalla missione [[Deep Impact (missione spaziale)|Deep Impact]].
 
Recentemente, un gruppo di scienziati, analizzando dati provenienti da questo satellite, ha identificato un eccesso di [[calcioCalcio (metalloelemento chimico)|calcio]] e di [[nichel|nickel]] negli [[Ammasso stellare|ammassi stellari]]<ref>[{{Cita web|http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/articolo/1294345 |Un universo ricco di calcio]}}</ref>.
 
== Iniziali timori per le sorti di XMM ==
Come Chandra, anche XMM è stato posto su un'orbita che lo porta molto lontano dalla Terra e attraversa le [[Fasce di van Allen]] durante il passaggio al [[Apside#Apsidi della Terra|perigeo]]; dopo avere saputo dei danni subiti dall'osservatorio della NASA a causa delle particelle di alta energia delle fasce di radiazione, i tecnici dell'ESA si sono fatti prendere dal panico. Le missioni sono infatti praticamente gemelle, e condividono lo stesso tipo di sensori, che sono quindi altrettanto vulnerabili al danno da radiazioni. Si è deciso dunque di schermare i [[ChargeDispositivo Coupledad Deviceaccoppiamento di carica|CCD]] sia degli spettrometri sia delle camere, durante il passaggio al perigeo, con un filtro di alluminio di un millimetro di spessore. Inoltre uno strumento controlla continuamente il flusso di particelle nei dintorni del telescopio, una precauzione presa inizialmente per proteggere l'osservatorio dai [[brillamento|brillamenti solari]], ma che potrebbe rivelarsi utile anche in altri frangenti. In questo modo, è infatti possibile schermare gli strumenti ogni volta che il flusso dovesse superare la soglia di rischio. Queste precauzioni non sono del tutto indolori, infatti esse comportano una perdita di tempo utile osservativo pari al 10%, ma nelle intenzioni dei progettisti avrebbero anche dovuto assicurare ai CCD una vita operativa di almeno 5 anni, una previsione che si è rivelata abbondantemente pessimistica, visto che la sua missione è stata estesa fino al 31 dicembre [[2016]]<ref>{{en}}Cita [web|url=http://sci.esa.int/science-e/www/area/index.cfm?fareaid=23 |titolo=XMM-Newton] |lingua=en}}</ref><ref>{{Cita web|autore = ESA|url = http://sci.esa.int/director-desk/54999-working-life-extensions-for-esas-science-missions/|titolo = Working life extensions for ESA’s science missions|accesso = |editore = |data = }}</ref>.
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{en}}Cita [web|http://xmm.vilspa.esa.es/ |Sito ufficiale del XMM-Newton Science Operations Centre]|lingua=en}}
* {{en}}Cita [web|url=http://www.mpe.mpg.de/xray/wave/xmm/index.php?lang=en |titolo=Sito ufficiale della survey XMM-COSMOS]|lingua=en}}
 
{{portale|astronautica|astronomia}}