Gaio Musonio Rufo: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Sulla vita di Gaio Musonio Rufo, filosofo neostoico, si posseggono poche notizie certe. È noto che nacque a ''Volsinii'', corrispondente all'odierna [[Bolsena]], in [[Etruria]], che fu cavaliere e visse nel [[I secolo d.C.]], all'incirca tra il 30 e il 100.
 
Fra il 55 e il 60 fu a capo a [[Roma antica|Roma]] di un circolo filosofico-letterario e si dedicò anche alla politica, con idee abbastanza tradizionali e moderate. Fece parte del gruppo creatosi intorno a Rubellio Plauto, giovane discendente della famiglia Giulia. Quando questo nel 60 fu allontanato da Roma in via precauzionale da [[Nerone]], Musonio lo seguì in [[Asia]]; sappiamo che due anni dopo giunse l'ordine dell'imperatore di eliminare Rubellio Plauto. Musonio ritornò a [[Roma]], ma nel 65, in concomitanza della congiura pisoniana venne mandato in esilio nell'isola di Gyaros, inospitale e rocciosa nel [[Mar Egeo]].
 
Rientrato dopo la morte dell’imperatore, riuscì a guadagnarsi la stima di [[Vespasiano]] evitando la cacciata dei filosofi del 71. Ci fu però un secondo esilio intorno all’80. Dopo il suo rientro a Roma, voluto da [[Tito Flavio Vespasiano|Tito]], le fonti tacciono. Da un’epistola di Plinio, dell’inizio del [[II secolo]], si apprende che egli non è più in vita.
 
Il suo discepolo più importante fu [[Epitteto]], probabilmente a Roma. Un suo discendente fu il poeta [[Postumio Rufio Festo Avienio]] (seconda metà del IV secolo).
 
== Opere ==