Vescovo: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua||[[Vescovi (disambigua)]]|Vescovi}}
{{U|Episcopato|cristianesimo|aprile 2012|verso=da}}
{{F|gerarchia cattolica|arg2=diritto canonico|maggio 2009}}
[[File:Template-Bishop.svg|thumb|Stemma vescovile della Chiesa cattolica.]]
[[File:Bischof-GL-Müller.JPG|thumb|Vescovo cattolico durante una [[liturgia|celebrazione liturgica]]. Si possono notare le insegne, tra cui la [[Mitra (copricapo)|mitra]], il [[pastorale (liturgia)|bastone pastorale]], l'anello e la [[croce pettorale]] (quest'ultima, durante le celebrazioni, andrebbe indossata sotto la casula o la pianeta).]]
Il '''vescovo''', in alcune chiese [[Cristianesimo|cristiane]], è il responsabile ([[Pastore (religione)|pastore]]) di una [[diocesi]] e, nel [[cattolicesimo]], come nell'[[Chiesa cattolica ortodossa|ortodossia]] e, nell'[[Anglicanesimoanglicanesimo]], ede in tutte le chiese che credono nell'episcopato storico, è considerato un [[Successione apostolica|successore degli apostoli]].
La parola viene dal greco ''επίσκοπος'' (''epìscopos''), che significa "supervisore", "sorvegliante". {{Chiarire|Alcune [[chiese cristiane]] usano tale traduzione invece della traslitterazione (episcopos) della parola greca, in corrispondenza di un servizio simile a quello dei vescovi [[Chiesa cattolica|cattolici]].
Nell'antica Grecia questo termine veniva utilizzato per indicare uno ''scolarca'', o direttore di un'accademia, poiché spesso aveva funzioni di sorveglianza}}. {{citazione necessaria|Si è evoluto nel tempo coincidendo con la figura del dirigente tecnico, o ''tecnarca'', come nella gerarchia dei filomati, mentre è rimasto invariato nell'assetto religioso delle varie chiese.}}
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== Storia ==
[[File:Francisco de Zurbarán 032.jpg|thumb|left|[[Sant'Ambrogio|Ambrogio]], vescovo di [[Milano]], vestito delle insegne episcopali]]
L'[[episcopato]] è uno dei ministeri citati nel [[Nuovo Testamento]], in particolare nelle [[lettere di Paolo]], seppur con differenze rispetto a quello sviluppatosi con tempo nello chiese di tradizione episcopale (che riconoscono cioè l'autorità dei vescovi come successori degli apostoli).<ref>{{passo biblico2|1 Tim|3,1-7|b}}; {{passo biblico2|Tito|1, 7|b}}; {{passo biblico2|At|20, 28|b}}; {{passo biblico2|Fil|1, 1|b}}.</ref>
 
Nei primi secoli del cristianesimo il suo ruolo cominciò a delinearsi come quello di guida delle chiese locali: nel [[III secolo]] abbiamo la presenza di importanti comunità cristiane di fondazione [[apostoli]]ca guidate da vescovi (come a [[Arcidiocesi di Lione|Lione]] o ad [[Patriarcato di Antiochia|Antiochia]]). Nel [[IV secolo]] sono vescovi molti dei [[padre della Chiesa|padri della Chiesa]]: [[Sant'Ambrogio|Ambrogio]] a [[Milano]], [[SantAgostino d'AgostinoIppona|Agostino]] a [[Ippona]], [[San Cirillo di Gerusalemme|Cirillo]] a [[Gerusalemme]], [[Atanasio di Alessandria|Atanasio]] ad [[Alessandria]].
 
Nel [[IV secolo]] [[Costantino]] dette inoltre ai vescovi lo "status" di funzionari dello [[Stato romano]], attribuendosi lui stesso il titolo di "supervisore/vescovo per gli affari esterni alla chiesa cristiana". Fu lo stesso imperatore Costantino a convocare e presiedere il primo [[Concilio|concilio ecumenico]] della storia, quello di [[Primo concilio di Nicea I|Nicea]] del [[325]].
 
[[File:Św. bp Emilian Dacyjski (z Dacji lub Durostorum).png|thumb|Dipinto di [[Meo da Siena]] (particolare dal polittico del [[1315]] per l'[[abbazia di Santa Maria di Valdiponte]], oggi nella [[Galleria nazionale dell'Umbria]] a [[Perugia]]) raffigurante un vescovo]]
Il ruolo di funzionari venne mantenuto anche dopo la [[caduta dell'Impero romano d'Occidente]] in [[età feudale]], spesso anche per motivi pratici: i vescovi, essendo [[presbitero|sacerdoti]], avevano l'obbligo del [[celibato]] e non potevano pertanto avere figli legittimi che potessero pretendere un'eredità del [[feudo]]. Questo avvenne nella maggior parte dei paesi a maggioranza [[Chiesa ortodossa|ortodossa]] (come [[Romania]], [[Grecia]], [[Bulgaria]], ...), nel Regno di [[Franconia (regno)|Franconia]], nel [[Sacro Romano Impero]] di [[Carlo Magno]] (con il ruolo dei [[vescovo-conte|vescovi-conti]]), nei [[paesi scandinavi]] ([[Danimarca]], [[Norvegia]], [[Svezia]]) e in [[Islanda]] (così è avvenuto, in tempi più recenti, nella [[Repubblica Popolare Cinese]]).
 
Tale situazione dettò nel corso della storia della Chiesa numerosi problemi, soprattutto per quanto riguardava la facoltà di nominare i vescovi, contesa tra [[imperatore]] e [[papatopapa]]to, fino a sfociare in uno scontro aperto nell'[[XI secolo]], in quella che viene definita [[lotta per le investiture]].
 
Un caso particolare di ''diocesi nullius ''(ovvero territorio non facente capo ad alcuna diocesi) dove il capo di Stato nominava i vescovi e aveva anche una grande influenza sulla nomina del Patriarca era quella di Venezia o di San Marco, retta da un Doge con prerogative vescovili, che, a seguito della traslazione delle spoglie dell'apostolo Marco da Alessandria d'Egitto a Venezia nel IX secolo, diede al ''princeps Ducatus Venetus'' l'assoluta autonomia di nomina vescovile nella sua diocesi per tutta la durata della Serenissima Repubblica, competendo in prestigio con la stessa sede romana.
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Attualmente è previsto che almeno ogni tre anni i vescovi di una [[provincia ecclesiastica]], o le [[conferenza episcopale|conferenze episcopali]], inviino alla [[Santa Sede]] un elenco di sacerdoti adatti all'episcopato. In ogni caso, ogni qualvolta viene nominato un vescovo, il [[legato pontificio]] è tenuto a comunicare alla [[Santa Sede]], insieme al suo parere, anche quello del [[metropolita]] e dei vescovi suffraganei della provincia alla quale appartiene il candidato.<ref>[http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__P1D.HTM Can. 377, §2 §3] [[Codice di Diritto Canonico|CIC]].</ref>
 
Per l'elevazione all'[[episcopato]] si richiede che il candidato:<ref>[http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__P1D.HTM Can. 378 §1] [[Codice di Diritto Canonico|CIC]].</ref>
# sia eminente per [[fede]] salda, buoni costumi, pietà, zelo per le anime, saggezza, prudenza e virtù umane, e inoltre dotato di tutte le altre qualità che lo rendono adatto a compiere l'ufficio in questione;
# goda di buona reputazione;
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# abbia conseguito la [[laurea]] dottorale o almeno la licenza in [[Bibbia|Sacra Scrittura]], [[teologia]] o [[diritto canonico]] in un istituto di studi superiori approvato dalla [[Sede Apostolica]], oppure sia almeno veramente esperto in tali discipline.
 
Il rito dell'[[ordinazione episcopale]] prevede l'[[imposizione delle mani]] da parte di un vescovo consacrante (solitamente insieme ad altri due vescovi co-consacranti<ref>Per i vescovi co-consacranti vedi la [[costituzione apostolica]] ''Episcopalis Consecrationis'' di [[papa Pio XII]], [http://www.vatican.va/archive/aas/documents/AAS-37-1945-ocr.pdf AAS 37 (1945)], p. 131.</ref>) e la consegna del [[Vangelo]], dell'anello, della [[Mitra (copricapo cerimoniale)|mitra]] e del [[Pastorale (liturgia)|bastone pastorale]]. La consegna del Vangelo indica il dovere di annunciare la [[Parola di Dio]], l'anello è simbolo della fedeltà all'impegno e al servizio episcopale, la mitra (o mitria) è un richiamo allo splendore della [[santità]] alla quale il vescovo deve aspirare, il bastone pastorale è un riferimento al [[Cura pastorale|ministero di pastore]] che il vescovo assume con la sua nomina.
{{vedi anche|Rito romano#Ordinazione episcopale}}
L'[[ordinazione episcopale]] viene sempre effettuata su un permesso espresso dalla [[Santa Sede]], ma può essere valida (anche se non legittima) anche in contrasto con questa disposizione, purché il consacrante sia un vescovo. Il vescovo che consacri un altro vescovo senza mandato pontificio incorre tuttavia nella [[scomunica]] ''[[latae sententiae]]'' prevista dal [[Codice di Diritto Canonico]].<ref>[http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__P51.HTM Can. 1382] [[Codice di Diritto Canonico|CJC]].</ref> Nei tempi moderni gli ordinanti sono di solito tre vescovi. In tempi recenti, hanno suscitato clamore l'ordinazione di quattro vescovi senza le dovute lettere pontificie da parte di mons. [[Marcel Lefebvre]] nel [[1988]] e, nel [[2006]], da parte di mons. [[Emmanuel Milingo]].<ref>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/2006/settembre/26/Milingo_sfida_Vaticano_ordina_vescovi_co_9_060926081.shtml|titolo=Milingo sfida il Vaticano e ordina 4 vescovi sposati|pubblicazione=Corriere della Sera|data=26 settembre 2006|pagina=22|accesso=5 gennaio 2012}}</ref>
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Il [[Codice di diritto canonico]] precisa che:
 
{{citazione|I Vescovi, che per divina istituzione sono successori degli apostoli, mediante lo [[Spirito Santo]] che è stato loro donato, sono costituiti Pastori della [[Chiesa cristiana|Chiesa]], perché siano anch'essi maestri di [[dottrina cristiana|dottrina]], sacerdoti del sacro [[culto]] e ministri del governo|[http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__P1D.HTM Can. 375]}}
 
Secondo questo testo, e secondo le linee comuni della [[teologia]], il [[Ministero (cattolicesimo)|ministero]] o servizio del vescovo si sviluppa lungo tre direttrici, partendo dalle tre caratteristiche di Cristo ([[regalità di Cristo|regalità]], [[profezia]], [[sacerdozio]]):
* Dimensione regale (governare, cioè servire): il vescovo è il responsabile dell'attività pastorale della [[diocesi|comunità diocesana]], il primo dei servitori del [[popolo di Dio]] e quindi del [[regno di Dio]].
* Dimensione profetica (insegnare): il vescovo è il maestro nella [[fede]] del popolo di Dio a lui affidato, ha la funzione di insegnare con autorità la [[dottrina della Chiesa cattolica|dottrina]] rivelata da [[Dio]].
* Dimensione sacerdotale (santificare): presiedendo la celebrazione dei [[sacramento|sacramenti]], è strumento di Dio per la santificazione del suo popolo. È suo compito e responsabilità amministrare il sacramento dell'[[Ordine sacro]] per la consacrazione di diaconi, presbiteri, vescovi. E
 
=== Insegne episcopali e abiti propri ===
[[File:Dionigi Tettamanzi with vestments.jpg|left|thumb|L'arcivescovo cattolico [[Dionigi Tettamanzi]] con le insegne durante una celebrazione liturgica.]]
 
Oltre alle insegne episcopali ricevute durante la consacrazione (anello, mitriamitra e pastorale) e ai [[paramento liturgico|paramenti]] propri del presbitero, durante i vari riti liturgici il vescovo indossa la [[croce pettorale]], solitamente in metallo e affrancata a una catena o cordiglio di colore verde/oro e lo [[zucchetto]] di colore paonazzo. Nei pontificali il vescovo presidente indossa sotto la [[casula]] o [[Pianeta (liturgia)|pianeta]] anche la [[dalmatica]]. Se il vescovo è insignito del titolo di [[arcivescovo]] [[metropolita]] (cioè è a capo di una metropolia, una circoscrizione ecclesiastica comprendente più diocesi) indossa, sopra la casula, il [[Pallio (cattolicesimo)|pallio]], che esprime il legame con il [[papa|pontefice romano]].
 
In occasione di [[visita pastorale|visite pastorali]] o se assiste (ovvero non prende parte diretta alla celebrazione) a riti religiosi, il vescovo indossa l'[[abito corale]], mentre ordinariamente indossa l'abito piano.
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=== Appellativi ===
I vescovi e gli arcivescovi cattolici romani hanno diritto al [[Trattamento (nobiltà)d'onore|trattamento]] di "[[Eccellenza (titolo)|Eccellenza Reverendissima]]", mentre ai [[patriarca (cristianesimo)|patriarchi]] (termine che significa, in greco, "primo padre") cattolici di [[rito bizantino|rito orientale]] spetta quello di ''[[Beatitudine (titolo)|Beatitudine]]'', trattamento che è riservato anche al [[Patriarcato di Gerusalemme dei Latini|patriarca di Gerusalemme dei Latini]].
 
Nella Chiesa ortodossa di rito bizantino e nelle Chiese orientali non bizantine si segue un'altra tradizione: i patriarchi ortodossi più importanti (ad esempio [[patriarca di Costantinopoli|Costantinopoli]], [[patriarca di Antiochia|Antiochia]], [[patriarca di Alessandria|Alessandria]], [[patriarca di Gerusalemme|Gerusalemme]], [[patriarca di Mosca|Mosca]]) godono del trattamento di "[[Sua santità|Santità]]" (che nella [[Chiesa latina]] è riservato al papa); i primati (cioè arcivescovi a capo) di Chiese ortodosse autocefale o autonome hanno pure il trattamento di "Beatitudine", mentre agli arcivescovi in genere, sia [[metropolita|metropoliti]] sia non metropoliti spetta il trattamento di "[[Eminenza]]", che li distingue dai vescovi, e che invece nella Chiesa cattolica è riservato ai soli [[cardinale|cardinali]].
 
Vi sono poi usanze locali tradizionali e antichissime: ad esempio, si usa in Grecia l'appellativo di [[Kyrios (termine biblico)|Kyrios]] (''Signore''), che in slavo-[[lingua russa|russo]] diviene ''Vladika'', e che indica il vescovo; oppure addirittura l'usanza più vicina all'epoca apostolica di indicare il vescovo come ''il Santo'' (ad esempio: «il Santo di Smirne», o «il Santo di Atene», «il Santo di Antiochia», ecc. con il solo nome del vescovo e non il cognome, poiché egli era conosciuto da tutti). Infatti le [[Lettere apostoliche]] (come quelle di [[Paolo di Tarso]]), oppure la stessa [[Apocalisse]] [[Giovanni Evangelistaapostolo ed evangelista|giovannea]], cominciavano spesso con questa formula codificata: "Al Santo che sta nella città di..." o "ai Santi che sono in..." e spesso finiva con i saluti "ai Santi e ai fratelli in [[Cristo]]" per indicare i vescovi e presbiteri a capo delle Chiese sorelle.
 
Un altro trattamento particolare è riservato al Patriarca della [[Chiesa apostolica armena|Chiesa armena]] (una delle Chiese più antiche) chiamato «[[Catholicos]] degli Armeni»; infatti le Chiese d'Oriente si sono ritenute cattoliche (nel senso di "universali") da sempre, recitando il [[Credo (liturgia)|Credo]] nella [[liturgia]] (''[Credo] in Unam Sanctam, Catholicam et Apostolicam Ecclesiam''); il termine ortodosso è solo una connotazione storica, non di fede in senso stretto.
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Il ritiro del vescovo e il massimo è regolamentato a livello nazionale. In Germania e in Svizzera, per esempio, l'età massima è di 70 anni, dopo di che un vescovo dovrebbe andare in pensione. Anche successivamente alle dimissioni egli può esercitare nella liturgia funzioni episcopali, mentre la guida della diocesi rimane unicamente al suo successore.
 
Le insegne di un vescovo vetero-cattolico sono simili a quelle di un vescovo cattolico romano: mitriamitra, pastorale, [[Anello episcopale|anello]] e croce pettorale. A causa dello [[scisma]] da Roma, gli arcivescovi di Utrecht dal [[1723]] non portano il pallio. <!-- Tuttavia, essi rivendicano per sé la solenne [[Feeder (Liturgia)|Feed]] il privilegio di sostenere che essi hanno un [[Cross]] viene effettuata prima, che viene attivata con il [[corpo|crocifisso]] a loro, privilegio originariamente collegato con il conferimento del pallio.<ref>http://www.okkn.nl/wijdinggallery/pages/DSC_5660.htm</ref>. -->
 
Secondo la tradizione patristica, rimangono riservati al vescovo consacrato la consacrazione degli [[Crisma|oli sacri]], la consacrazione di chiese e altari e i [[Sacramento]] della [[Confermazione]] e dell'Ordine.<ref>In casi eccezionali, come ad esempio la Confermazione come parte di un battesimo degli adulti, può essere concesso il potere di amministrare la Confermazione a un sacerdote. Allo stesso modo, in assenza del vescovo, l'unzione della Confermazione può essere effettuata da un sacerdote autorizzato. Questo è di regola il [[Vicario generale]]. In pericolo di vita ogni sacerdote può e deve concedere al battezzato non confermato il sacramento anche in assenza di una speciale autorizzazione.</ref> Qualora sia presente in una celebrazione, di solito è guida della [[Messa]] e di qualsiasi altra amministrazione di sacramenti, anche non espressamente a lui riservati. Un vescovo vetero-cattolico può amministrare atti di culto (ad esempio [[Battesimo|battesimi]], [[Matrimonio|matrimoni]], [[unzione degli infermi]], [[Funeralerito funebre|funerali]]) in tutte le comunità della sua diocesi per motivi pastorali.
 
In alcune chiese vetero-cattoliche, l'esclusione delle donne dal triplice ministero ordinato è stato abolito con decisioni sinodali, e pertanto le donne saranno ammesse agli ordini sacri.
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Nella [[Riforma protestante]] l'episcopato, come il sacerdozio, non è considerato istituito da Cristo né come una prosecuzione del ministero apostolico, in quanto la successione apostolica è garantita dalla retta predicazione, cioè conforme all'insegnamento degli apostoli.
 
Alcune chiese protestanti come le [[Episcopalismo|chiese episcopali]] mantengono la figura del vescovo, senza valore [[sacramento|sacramentale]], ma con un ruolo istituzionale o amministrativo. Altre invece che non hanno vescovi sono dette [[chiese presbiteriane|presbiteriane]], intendendo con ciò che mantengono unicamente il servizio dei [[presbitero|presbiteri]].
 
== Vescovi cattolici per età ==
Nel mondo ci sono 5.338 vescovi cattolici,<ref>[http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/ll.html Living bishops]</ref>, in questa tabella è segnato il più anziano<ref>[http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/sage2.html Oldest bishops]</ref> e il più giovane in carica:<ref>[http://www.catholic-hierarchy.org/bishop/sage.html Youngest Bishops]</ref>:
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== Voci correlate ==
* [[Arcivescovo]]
* [[Tradizione (Chiesa cattolica)]]
* [[Chiesa cattolica]]
* [[Clero]]
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* [[Diocesi italiane]]
* [[Lotta per le investiture]]
* [[Episcopato]] <!-- voce forse da unire a questa -->
* [[Episcopato femminile]]