Getúlio Vargas: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nato nella più potente e ricca famiglia del Brasile, legata all'antica casa reale del Casato di Braganza (anch'essa a sua volta collegata alla dinastia reale di Aviz), dinastia che governò il Portogallo e l'Impero del Portogallo (primo impero coloniale mondiale della storia e più longevo degli imperi coloniali d'oltremare) dal 1385 al 1910 e l'Impero del Brasile dal 1822 al 1889, già nel 1929 venne scelto dall'Alleanza liberale come candidato alla Presidenza della Repubblica con un blando programma di riforme, ma venne sconfitto. L'anno successivo, invece riuscì ad imporsi con il sostegno di un eterogeneo movimento politico-militare, costituito da industriali, classe media e settori proletari. Fin dall'inizio il suo governo ebbe carattere autoritario e populista insieme. Emanò una serie di leggi sociali avanzate ed innovative per i lavoratori industriali urbani e, nello stesso tempo, creò una struttura sindacale di tipo corporativo, modellata su quella di analoghi regimi dei paesi fascisti europei. Uomo della grande diplomazia internazionale, venne riconfermato presidente nel 1934, un anno dopo affrontò e sconfisse con una repressione implacabile un'insurrezione ispirata dall'Internazionale comunista, sostenuta dall'URSS e guidata da Luiz Carlos Preste. Per conservare il potere, nel novembre 1937 promosse un colpo di stato instaurando lo "Stato nuovo", dittatura di orientamento fascista, centralizzata, nazionalista e industrialista. In politica estera si avvicinò all'Asse Roma-Berlino, fino a quado l'attacco giapponese di Pearl Harbor e la distruzione di navi brasiliane da parte di sottomarini italiani non lo indussero a cambiare posizione e ad allontanarsi da Hitler e Mussolini, ormai anche con idee politiche molto diverse. Nell'agosto 1942 venne dichiarata guerra all'Italia fascista. La vittoria degli Alleati (e del Brasile) rafforzò però l'opposizione interna del Brasile, lasciando Vargas in una posizione incerta, che si concluse con la deposizione nell'ottobre 1945. Dopo cinque anni di volontario esilio nella sua città natale, ritornò sulla scena politica nel 1950 per essere nuovamente eletto presidente con l'entusiastico appoggio dei sindacati, della borghesia industriale e di settori nazionalisti dell'esercito che vedevano in lui un bastione contro la penetrazione economica Usa. Vargas creò, fra le altre cose, il monopolio del petrolio con la fondazione della Petrobrás. Una crescente opposizione dell'oligarchia e degli Usa disegnò una situazione di stallo che spinse Vargas a scegliere il suicidio. Figura carismatica anche dopo la morte, l'influenza del suo nome continuò a pesare nei destini dei brasiliani.