Comunità europea di difesa: differenze tra le versioni

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Il [[Consiglio d'Europa]], da [[Strasburgo]], votò una mozione a favore della costituzione di un esercito europeo. La [[Nato]], nello stesso periodo, spostò la linea da difendere fino all'[[Elba (fiume)|Elba]], rendendo così indispensabile la partecipazione della Germania all'eventuale conflitto. La [[Francia]], che al riarmo della Germania, proprio in sede atlantica, si era opposta in modo oltremodo netto e secco per bocca del ministro [[Robert Schuman]], si trovò ad aver bisogno di una sua proposta da portare avanti onde evitare l'isolamento diplomatico.
 
Per raggiungere questo fine venne ideato da [[Jean Monnet]] (e poi presentato da [[René Pleven]], primo ministro, e quindi detto [[piano Pleven]]) un esercito europeo, da comporsi di sei divisioni, sotto il comando della [[Nato]] e gestito da un ministro europeo della difesa, con annesse istituzioni (sostanzialmente ricalcanti quelle della [[CECA]]). Questo piano doveva avere la funzione di non ostacolare la formazione di un esercito europeo e nel contempo di evitare un riarmo tedesco che i francesi non avrebbero accettato: tutte le nazioni partecipanti avrebbero “devoluto” una divisione all'esercito europeo, mantenendo un esercito nazionale, salvo la [[Germania]], che avrebbe dovuto armare solo la divisione dell'esercito integrato. Il piano andava incontro alle stesse volontà dell'opinione pubblica [[tedesca]] e del cancelliere [[Konrad Adenauer]], sostanzialmente contrarie al riarmo del paese per ragioni storiche.
 
==La formulazione del Piano==