Manuel Godoy: differenze tra le versioni

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|padre = [[José de Godoy y Sánchez de los Ríos, de Cáceres y Méndez]]
|madre = Antonia Justa Álvarez de Faria y Sánchez Zarzoza
|consorte = [[María Teresa de Borbón y Borbone-Vallabriga|María Teresa Carolina de Borbón y Vallabriga, Farnesio y Rozas]] (1797-1808)<br />[[Pepita Tudó|Josefa Petra Francisca de Paula (Pepita) de Tudó y Cathalán, Alemany y Luecia]] (1809-1851)
}}
{{Bio
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* Ramona de las Mercedes de Godoy y Álvarez de Faria, sposò Manuel José Cándido de Moreno Cidoncha, I conte di Fuente Blanca
 
La nobiltà dei quattro cognomi che possedeva era enfatizzata dall'entrata di suo fratello Luis nell'[[Ordine di Santiago]] e da suo fratello Diego nell'[[Ordine militare di Calatrava|Ordine di Calatrava]]. Suo padre José entrò, senza prove, nell'Ordine di Carlo III nel 1794, e due dei fratelli di sua madre, José e Juan Manuel Álvarez de Faria y Sánchez, Pimienta y Zarzosa, adottarono l'abito religioso di Santiago nel 1792, ed al primo venne anche conferita la croce di cavaliere di Carlo III nel 1801.
 
La Casa dei Godoy aveva origini piuttosto antiche e veniva ascritta nell'area della [[Galizia (Spagna)|Galizia]], dove il primo membro citato fu Pedro Ruíz de Godoy, figlio di Rodrigo Alfonso. Questo cavaliere sposò Teresa, figlia di Juan Muñiz. Don Pedro Muñiz de Godoy si era distinto come cavaliere al seguito di [[Enrico II di Castiglia]] del quale era intimo consigliere, ottenendo tra l'altro il titolo di ''Capitán-General'' della Frontiera del Portogallo, morendo nel 1387 nella [[Battaglia di Valverde]], dopo essere stato gran maestro degli ordini di Calatrava e Santiago.
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Le frequenti promozioni di Godoy erano un chiaro segno della sua crescente influenza sul re e sulla regina. Nel [[1791]] il primo ministro [[José Moñino y Redondo, conte di Floridablanca|Floridablanca]] accusò Godoy di una relazione adultera con la regina. Nel gennaio del [[1792]] Floridablanca dovette rinunciare al proprio incarico perché accusato di intrattenere relazioni con la Francia repubblicana da poco sorta dalla rivoluzione. Il suo successore, Aranda, rinunciò al suo incarico nel novembre successivo e per questo la regina Maria Luisa predispose Godoy al ruolo di primo ministro. La nomina di Godoy venne benvoluta anche da Carlo IV il quale, avendo sempre avuto un pessimo talento per il governo, appariva ben felice di affidare le sorti dello stato ad un uomo competente e di fiducia.
 
Nel [[1792]] Godoy venne nominato duca di Alcúdia con [[grandezza fisica|grandezza]] e cavaliere dell'[[Ordine del Toson d'oro]] l'anno successivo. L'anno ancora dopo venne nominato Capitano Generale e duca di Sueca, marchese di Alvarez e signore di Soto de Roma. Egli fu inoltre il 15° ministro degli esteri spagnolo dal 15 novembre [[1792]].
 
==== Le guerre ====
[[File:Retrato ecuestre de Manuel Godoy.jpg|thumb|right|200px|Ritratto equestre di Godoy eseguito dal [[Francisco Goya|Goya]].]]
Godoy continuò come primo ministro una politica neutrale della Spagna nei confronti della Repubblica Francese. Nel [[1793]] fallì il suo tentativo di salvare re [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] dalla [[ghigliottina]]. La protesta della spagna contro l'esecuzione di Luigi e la sua adesione alla prima alleanza con altri stati europei in funzione antifrancese, portò alla [[Guerra del Rossiglione|Guerra dei Pirenei]]. Le armate francesi tentarono di avanzare nei distretti baschi della spagna ad ovest, e da est (Catalonia). Nel luglio del [[1795]] Godoy negoziò la [[Pace di Basilea (22 luglio 1795)|Pace di Basilea]] con la Francia, nella quale la frontiera spagnola venne restaurata nei suoi precedenti confini, ma la sua porzione dell'isola americana di [[Hispaniola]] venne ceduta ai francesi. Anche se Godoy venne criticato per il trattato, egli ricevette dopo la conclusione dei negoziati il titolo di "Principe della Pace" (''Principe de la Paz'') con ''[[Grandato di Spagna|gGrandeza]]''. Nell'agosto del [[1796]] Godoy negoziò e siglò il [[Trattato di San Ildefonso (1796)|Secondo Trattato di San Ildefonso]] con la Francia, che richiedeva alla Spagna di dichiarare guerra alla Gran Bretagna. Questo trattato pose il Portogallo, alleato della Spagna, in una posizione difficile in quanto questi era già alleato proprio della Gran Bretagna.
 
=== Nuovi onori ===
Nel [[1797]] Godoy ottenne da Carlo IV il titolo di I contessa di Castillo Fiel e I viscontessa di [[Rocafuerte]] (lettere del 14 luglio 1807) per la sua amante, [[Pepita Tudó|Josefa Petra Francisca de Paula (Pepita) de Tudó y Cathalán, Alemany y Luecia]], nata a [[Cadice]] il 19 maggio 1779, figlia del generale di brigata Antonio de Tudó y Alemany, governatore del palazzo reale del [[Buen Retiro]], e di sua moglie Catalina Cathalán y Luecia. Alcune fonti riportano un matrimonio segreto tra Godoy e Pepita, che si suppone si sia celebrato il 22 giugno 1797 al [[Museo del Prado|Prado]].
 
Nel [[1797]] la regina Maria Luisa dispose un matrimonio onorevole per Godoy, nella speranza che questo lo avrebbe allontanato dalla sua amante e nel contempo potesse meglio celare la sua stessa relazione segreta con Godoy. [[María Teresa de Borbón y Borbone-Vallabriga, XV contessa di Chinchón|Doña María Teresa Carolina de Borbón y Vallabriga, Farnesio y Rozas]], nata a [[Velada]] il 6 marzo 1779, cugina di Carlo IV e figlia dell'esiliato zio [[Luigi Antonio di Borbone-Spagna|Luis de Borbón y Farnesio, XIII conte di Chinchón]], venne prescelta come sposa per Godoy. Anche se i due sposi non si erano mai incontrati prima, Maria Teresa aveva già acconsentito al matrimonio per ristabilire le fortune della sua famiglia. La coppia si sposò l'11 settembre o 2 ottobre all'[[Monastero dell'Escorial|Escorial]]. Godoy ricevette anche una dote dalla sposa, eppure continuò a vivere in casa con amante e moglie.
 
Godoy venne rimosso dall'incarico di primo ministro nel [[1797]] ed elevato alla posizione di capitano generale (''Capitán-General''). La sua posizione era stata compromessa dall'andamento degli scontri sia con la Repubblica Francese che con la regina Maria Luisa, fatti che lo costrinsero a rimettere anche la carica di ministro degli esteri dal 30 marzo 1798. Nell'ottobre del 1800 Maria Teresa, moglie di Godoy (che già era stato già conferito dal 1799 il titolo di I marchesa di [[Boadilla del Monte]]), diede alla luce una figlia [[Carlota de Godoy y Borbón, II duchessa di Sueca|Carlota Luisa Manuela]], unica figlia di Godoy che ne erediterà la fortuna ed i titoli. Venne battezzata all'Escorial di Madrid con Carlo IV e Maria Luisa come padrino e madrina.
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==== 1807: il Trattato di Fontainebleau ====
[[File:Fontainebleau1807.pdf|thumb|left|La situazione originariamente prevista dal Trattato di Fontainebleau del 1807: la parte meridionale del Portogallo è il principato dell'Algarve che sarebbe dovuto passare sotto il controllo diretto di Godoy, formalmente come protettorato del re di Spagna]]
Nel 1807 Godoy ricevette il titolo di [[Altezza serenissima|Altezza Serenissima]] e sul finire dell'anno negoziò il [[Trattato di Fontainebleau (1807)|Trattato di Fontainebleau]] con Napoleone, che eliminò il Portogallo dalla lista delle nazioni e divise il paese tra i vincitori. Godoy ottenne il "Principato dell'Algarve", con [[Alentejo]] e [[Algarve]], sotto il protettorato del re di Spagna. Questo trattato precedette la [[Guerraguerra d'indipendenza peninsularespagnola|prima invasione francese in Portogallo]] e pertanto nell'art. 1 del trattato si indicava come la metà inferiore del Portogallo sarebbe spettata di diritto a Godoy come "Principe dell'Algarve", anche se questo passo non piacque al principe ereditario spagnolo [[Ferdinando VII di Spagna|Ferdinando]], il quale odiava Godoy e lo strapotere che aveva acquisito.
 
Ma le promesse del Trattato di Fontainebleau vennero disattese: nel dicembre di quell'anno Godoy permise alle truppe francesi in Spagna di assistere alla spartizione del Portogallo e per di più, quando la potenza navale spagnola tracollò a Trafalgar, scoppiò in Spagna e Portogallo una rivolta contro gli invasori napoleonici. Nel marzo del [[1808]] Godoy, Carlo IV e Maria Luisa, col resto della corte, abbandonarono l'Escorial per raggiungere [[Aranjuez]], con l'intenzione di fuggire poi in [[Messico]]. La scelta alla fine ricadde su [[Roma]], dal momento che le ricchezze di Godoy in Spagna vennero confiscate.
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Il nuovo re era popolare, ma la sicurezza dello stato ancora non era stata raggiunta. [[Gioacchino Murat|Murat]] aveva occupato la città solo il giorno prima e, malgrado il crescente sentimento antifrancese, si rifiutò di riconoscere Ferdinando VII come nuovo sovrano spagnolo. Carlo IV protestò in favore della sua abdicazione e si appellò a Napoleone per chiedere assistenza. Con i due reali in contrasto, l'imperatore si pose come mediatore degli eventi e convocò Carlo, Maria Luisa e Ferdinando ad incontrarlo in una conferenza a [[Bayonne]] (Godoy era già stato liberato e portato in Francia per l'occasione). Per placare gli animi, Napoleone chiese ai due sovrani di rinunciare al trono in favore della Francia. Carlo diede il proprio assenso il 5 maggio e Ferdinando fu praticamente obbligato; in cambio i due ottennero delle generose pensioni dal governo francese nonché la garanzia dell'integrità religiosa e territoriale della Spagna.<ref name="Esdaile2003">{{Cita libro|nome=Charles |cognome=Esdaile|titolo=The Peninsular War: A New History|data=2003|editore=Palgrave Macmillan|isbn=978-1-4039-6231-7|p=35}}</ref>
Con l'intera penisola sotto il suo controllo, Napoleone pareva aver raggiunto l'obbiettivo. Anche se Carlo, Maria Luisa e Godoy si erano esiliati in Italia mentre Ferdinando e suo fratello Carlo con lo zio Antonio si erano spostati al castello di [[Charles Maurice de Talleyrand-Périgord|Talleyrand]] a [[Valençay]], gran parte della penisola ispanica rimaneva contraria al governo dei napoleonici.<ref name="Esdaile2003" />
 
=== Gli anni dell'esilio ===
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Godoy trascorse gli ultimi anni di vita in esilio con Carlo, Maria Luisa e sua figlia Carlota Luisa, la sua amante Pepita, ed i suoi figli (Maria Teresa aveva divorziato da lui nel 1808). Il gruppo degli esiliati visse per alcuni mesi al castello di [[Fontainebleau]], poi a [[Compiègne]], e quindi ad [[Aix-en-Provence]]. Nell'ottobre del 1808 giunsero a [[Marsiglia]], ove trascorsero quattro anni. Nel luglio del [[1812]] si trasferirono a [[Roma]] ove vissero a [[Palazzo Barberini]].
 
Nell'aprile del 1814 Ferdinando VII venne reinstaurato sul trono come re di Spagna, dopo il crollo del regime napoleonico. Egli si rifiutò categoricamente di permettere ai suoi genitori ed a Godoy di ritornare in Spagna e lo stesso [[papa Pio VII]] confinò Godoy e la sua amante a [[Pesaro]]. Durante i [[Cento giorni]], Carlo IV e Maria Luisa si trasferirono dapprima in Francia e poi a [[Verona]], ove si riunirono con Godoy e Pepita. Godoy chiese asilo politico all'imperatore [[Francesco II del Sacro Romano Imperod'Asburgo-Lorena|Francesco I d'Austria]], ma Ferdinando non glie lo permise.
 
Dopo la finale sconfitta di Napoleone, Carlo IV, Maria Luisa e Pepita tornarono a Roma, ma il papa chiese a Godoy di rimanere a Pesaro. Nel settembre del [[1815]] Carlo IV e Maria Luisa chiesero personalmente al papa di annullare il matrimonio tra Godoy e Maria Teresa, così che a Godoy fosse permesso di tornare a Roma, ma per preservare l'onorabilità di Pepita questa venne trasferita a [[Genova]]. Ferdinando riuscì a far espellere Pepita da Genova e poi da [[Livorno]], dove si era spostata, permettendole infine di trovar casa a [[Pisa]].
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Nel 1836 e nel 1839 Godoy pubblicò ''Memórias del Príncipe de la Paz'', il suo memoriale di vita. Carlo IV gli aveva chiesto di non pubblicare nulla sino a dopo la morte di Ferdinando VII (che era defunto nel 1833) e così egli fece. Pepita tornò in Spagna nella speranza di riuscire a reclamare le proprietà di famiglia, ma morì a Madrid il 20 settembre 1869.
 
Nel 1844 Godoy venne autorizzato a fare ritorno in Spagna. Nel 1847 il governo spagnolo gli restituì parte dei beni confiscatigli e lo reintegrò nei suoi titoli. Egli morì a Parigi nel 1851. Il suo corpo venne sepolto dapprima nella [[chiesa di Saint-Roch (Parigi)|chiesa di Saint Roch]], ed in seguito trasferito nel [[Cimitero del Père-Lachaise|Cimitero di Père Lachaise]] ove si trova ancora oggi.
 
Il dipinto ''[[Maja vestida e maja desnuda|La maja desnuda]]'' di [[Francisco Goya|Francisco de Goya]], che rappresenta una donna nuda sdraiata su un divano, si trovava un tempo nella collezione personale di Godoy. {{citazione necessaria|Molti ritengono infatti che il dipinto rappresentasse [[Pepita Tudó|Josefa, contessa di Castillo Fiel]] o [[Maria Teresa Cayetana de Silva|Cayetana, duchessa di Alba]],}} che fu un'altra delle amanti di Godoy.
 
== Onorificenze ==
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== Voci correlate ==
* [[Cronologia dell'età napoleonica|Cronologia dell'epoca napoleonica]]
 
== Altri progetti ==