Siamo uomini o caporali: differenze tra le versioni

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Allo [[psichiatra]] Totò racconta la storia della sua vita e di tutti i soprusi che gli sono capitati. La sua "odissea" - come la definisce lui stesso - inizia durante la [[seconda guerra mondiale|guerra]]. Per sbarcare il lunario, si mette al servizio di quanti non vogliono o non possono attendere nelle lunghe file per il cibo davanti ai negozi in tempo di guerra. Totò, per passare avanti agli altri clienti, ricorre a piccoli trucchi: li distrae verso un inesistente "puntino nero", suscitando in loro il dubbio che si tratti di un aeroplano, si traveste da [[gerarca|gerarca fascista]] e da ufficiale [[nazismo|nazista]]. Alla fine viene scoperto da un [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale|milite fascista]] (Paolo Stoppa) che lo fa arrestare dai tedeschi.
 
Imprigionato in un [[campo di concentramento]], Totò compie un furto al magazzino dei viveri degli ufficiali. Distribuisce il cibo agli altri prigionieri, incluse le donne, che si trovavanotrovano in un settore separato. Addestra, a tale scopo, un [[cane da pastore tedesco]], che porta il cibo in un sacco alle prigioniere. Tra queste: Sonia ([[Fiorella Mari]]), amica di Totò, della quale è innamorato. Con lei ogni sera comunica con un rudimentale telefono a barattoli. Scoperto il furto, il colonnello nazista Hammler fa condurre tutti i prigionieri sulla piazza del campo di concentramento. Una pernacchia interrompe il suo discorso. Così dà un ultimatum di quindici secondi al colpevole per consegnarsi, passato il quale farà fucilare cento di loro. Totò si fa avanti. Un attimo prima di essere fucilato, è richiesto da un ufficiale scienziato che ne ha bisogno per degli esperimenti con l'energia nucleare. Lo scopo dello scienziato è quello di realizzare una macchina in grado di rendere gli uomini velocissimi caricandoli con l'energia nucleare, così da trasformare l'esercito tedesco in un'armata invincibile. L'esperimento crea però una grande confusione e Totò ne approfitta per fuggire con Sonia.
 
I due giungono a [[Roma]], dove Totò vive in una modesta baracca, il giorno in cui la città viene liberata dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] (4 giugno [[1944]]). I due si stabiliscono nella baracca, dovein cui vive Totò, che cerca di far capire a Sonia l'amore che prova per lei cantandole la canzone, scritta appositamente per l'amata, ''Còre analfabbeta''. Sonia, tuttavia, non manifestasembra manifestare interesse. I due vengono assunti al teatro gestito dai soldati americani, sotto la direzione del colonnello Black ([[Paolo Stoppa]]). Il colonnello in realtà punta soprattutto a Sonia. Con la scusa di congratularsi, dopo lo spettacolo in cui, con Totò, recita nella celebre ''E llevate 'a cammesella'', la chiama nel suo ufficio. Il suo scopo è però quello d'insidiarla. Totò, insospettitosi, interviene appena in tempo e i due lasciano il teatro americano.
 
Poco dopo, Totò viene contattato dal direttore di un periodico scandalistico (''Ieri, oggi, domani''), il quale lo convince a firmare un memoriale nel quale asserisce di essere stato testimone oculare di un delitto avvenuto tempo prima, a cui, in realtà, Totò non ha mai assistito. Il direttore e i suoi stretti collaboratori cercano di sfruttare l'ingenuo Totò per incrementare la vendita delle copie del periodico, ma Sonia gli fa capire la verità. Per evitare che ritratti, il direttore ([[Paolo Stoppa]]) e glii altrisuoi giornalisti sequestrano Totò nella camera dell'hotel dove alloggia, lasciandolo con la sola biancheria. Totò riesce però a entrare, passando per il cornicione e poi attraverso la finestra, nella camera accanto, dove trova un abito da donna, che indossa per evitare di essere riconosciuto. Uscito in strada, viene scambiato per una prostituta e portato insieme ad un gruppo di prostitute di cui hanno fatto razzia al commissariato per accertamenti. Totò cerca di chiarire l'equivoco con il commissario. Giunge il direttore di ''Ieri, oggi, domani'' che, giocando abilmente sul travestimento di Totò, lo fa passare per persona poco credibile e lo denuncia per [[truffa]]. Gli farà, così, scontare tre mesi di carcere.
 
Al termine del colloquio, il medico capisce le angherie che il povero Totò ha subìto in vita e lo lascia andar via. All'uscita, Totò trova inaspettatamente Sonia, con la quale si era perso di vista. La gioia di aver ritrovato la propria amata viene però subito spezzata quando lei gli presenta suo marito, un ricco industriale [[Milano|milanese]] ([[Paolo Stoppa]]): per Totò è l'ennesima beffa della vita.