Sopravvivere coi lupi (romanzo): differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m WPCleaner v1.35 - Disambigua corretto un collegamento - Depressione |
|||
Riga 29:
Misha o Minshke è una bambina di sette anni che viveva insieme ai suoi genitori in [[Belgio]], fino a quando arrivarono i [[nazismo|nazisti]] che li arrestarono. L'unico giorno in cui suo padre doveva andarla a prendere a scuola, lui non c'è andato perché i suoi genitori sono stati arrestati; sua madre, che ha preveduto a tutto questo, ogni giorno la raccomanda dicendole di non opporsi se qualcuno la venisse a prendere. Ma i genitori, prevedendo quella fine, decidono di salvarla affidandola ad una famiglia cattolica: i De Wael. Il giorno che i Wael mandarono una signora vestita di nero a prendere Minshke, passarono con l'autobus davanti alla casa della bambina e da lì si sentirono urla e spari.
Minshke pensava che mamma e papà stessero litigando. La famiglia Wael coglieva ogni occasione per deriderla, umiliarla e privarla di ogni bene. Le mutarono il nome in Monique Valle, la mandavano spesso alla fattoria del nonno
Inizia quindi a stringere amicizia e ad imparare a comportarsi esattamente come loro finché un cacciatore li uccise: per Mishke questo fu un duro colpo, perché pensò di essere rimasta orfana per la seconda volta; da questo momento cominciò ad odiare gli uomini. Continuò il lungo cammino fino a che viene catturata da un gruppo di polacchi che la fanno partecipe a scene di violenza verso alcuni soldati tedeschi. Scappa, segue un gruppo di ebrei che vengono condotti in un [[campo di concentramento]] e appena arrivati lei non entra dalla porta principale, ma da una fessura sotto le mura, per poter cercare i genitori e poi scappare con loro. Ma non trova altro che miseria, fame e disperazione: il buco è stato murato e lei deve aspettare una notte di temporale per scavalcare un altro buco nella terra.
Lì trascorse qualche settimana, ma dopo essere stata lavata se ne va: lei si è affezionata a Misha, quindi gli dà l’orologio d’oro e lui le dà il suo nome. Attraversata la [[Romania]], giunge in [[Jugoslavia]] dove si imbarca per tornare in patria dove un gruppo di ragazzi comandati da Sigui la ospitano nella loro casa, ribattezzata ”la casa dei ragni” per via della sporcizia e delle ragnatele; qui un ragazzo quindicenne tentò di violentarla, ma Sigui interviene: sono una banda di giovani che si sono uniti per sopravvivere alla [[seconda guerra mondiale|guerra]]. Un giorno l’amico intimo di Misha si [[suicidio|suicida]] [[impiccagione|impiccandosi]] per la [[disturbo depressivo|depressione]]: è un brutto colpo per tutti.▼
▲Lì trascorse qualche settimana
Quando arriva la polizia tutti vengono portati al commissariato per parlare con gli assistenti sociali. Lì Mishske incontra il nonno ma, non potendo andare con lui, viene affidata a due sorelle insegnanti. Ormai cresciuta, Misha va a lavorare in [[Africa]] come docente: lì tutti i ragazzi l'apprezzano per come racconta la sua storia. Dopo essersi sposata va a vivere negli [[Stati Uniti d'America]] dove scrive questo libro. Capisce che è sopravvissuta per vari motivi: la speranza di ritrovare i suoi genitori, la fortuna e la volontà di sopravvivere, riuscendo spesso a non farsi riconoscere.▼
▲Quando arriva la polizia tutti vengono portati al commissariato per parlare con gli assistenti sociali. Lì Mishske incontra il nonno ma, non potendo andare con lui, viene affidata a due sorelle insegnanti. Ormai cresciuta, Misha va a lavorare in [[Africa]] come docente: lì tutti i ragazzi l'apprezzano per come racconta la sua storia
*{{Cita libro
|autore= [[Misha Defonseca]]
|